L’Assemblea Nazionale delle Camere del Lavoro, tenutasi in questi giorni a Chianciano, non ha parlato solo della gravissima situazione della Fiat e dei dictat di Marchionne.

Il forte sostegno della CGIL ai diritti nei posti di lavoro e nella società, quale migliore condizione per sostenere attivamente una prospettiva di sviluppo, si coniuga con la necessità di interventi urgenti ed innovativi sul piano economico e fiscale.

A fronte dei gravissimi tagli alle risorse di Comuni e Regioni, allo stato sociale, formazione e sviluppo, occorre – con urgenza e nei fatti – intervenire per far emergere le “risorse nascoste” ; prima fra tutte l’ingentissima evasione fiscale che, in Italia e quindi anche nei nostriterritori, detiene un triste primato europeo.

Da Chianciano, la CGIL chiede con forza – tra l’altro – la piena attuazione del Protocollo Nazionale definito un anno fa, fra l’Associazione dei Comuni ANCI e l’Agenzia delle Entrate, per stringere una collaborazione operativa sul fronte della lotta alla evasione: gli Enti Locali che conoscono e governano il territorio, vi possono concorrere attivamente.

Per i Comuni che vi hanno aderito i risultati concreti sono presto arrivati, realizzando una importante saldatura fra aumento delle entrate fiscali e lotta ad una forma di illegalità che spesso sottende ulteriori forme di malaffare in economia, nel mondo del lavoro e delle professioni, che sempre più rappresentano una “insicurezza” ed un furto ai cittadini.

Vediamo il punto della situazione, dopo il primo anno di vita del Patto, che prevede la possibilità dei Comuni di “segnalare” all’Agenzia delle Entrate le situazioni di possibile evasione tributaria o contributiva,e di beneficiare così del 30% delle somme recuperate.

L’adesione dei Comuni è estremamente variegata sul piano nazionale: il 90% delle adesioni avviene al Nord e solo il 10% nel Centro-sud.

Fra le regioni del nord, primeggia l’Emilia Romagna in modo evidente, con l’adesione al Patto di ben 209 Comuni, pari al 60% degli Enti locali emiliani; vengono poi la Toscana e la Lombardia.

I dati confortanti dell’ultimo semestre comportano, grazie all’impegno dei Comuni, che in Emilia Romagna sono pervenute circa “2.000 segnalazioni di sospette evasioni fiscali” all’Agenzia d. Entrate, con un imponibile di oltre 10 milioni di euro recuperato a tassazione !

Il bicchiere emiliano è perciò “mezzo pieno”.

Restano però da capire le ragioni del perchè ancora tantissimi Comuni NON abbiano deliberato l’adesione al Protocollo antievasione.

Semplice sottovalutazione? Ritardi burocratici? Preoccupazioni per un’eccessiva esposizione politica sul piano del consenso?

E’ una dimenticanza o un ritardo che andranno rapidamente superati !

Il Sindacato lo chiederà, nell’ambito dei confronti territoriali con le Istituzioni locali, sollecitando una rapida sottoscrizione, contribuendo così a rafforzare il patto con i cittadini e le rappresentanze sociali, per combattere decisamente l’evasione, dare un segno concreto di equità e giustizia sociale, finalizzando le maggiori entrate per sostenere i servizi.

La nostra forte iniziativa di pressione verso gli Enti ancora “non aderenti” è peraltro confortata dall’analisi delle segnalazioni antievasione finora pervenute: si tratta di proprietà immobiliari, di esercizi commerciali e professionali, di residenze fittizie all’estero.

Ancor più incoraggianti i dati relativi alla provincia di Modena.

Ben 31 Comuni su 47 ( il 66% ) hanno già deciso di attivare il Patto con l’Agenzia del Fisco.

Siamo la prima provincia con 886 segnalazioni effettuate e ben 9 Comuni modenesi si collocano fra la prima dozzina di municipi emiliani per numero di interventi.

Sono modenesi i Comuni che,inoltre,hanno il primato delle “segnalazioni antievasione più proficue”: Mirandola, Soliera e Guiglia , per oltre 800.000 euro di evasione recuperata !

Ma allora, perchè tanti Comuni della provincia di Modena ancora NON hanno sottoscritto il Protocollo ?

I sedici municipi – alcuni davvero significativi – che ancora mancano all’appello, sono sopratutto concentrati nel distretto di Sassuolo e sull’intera fascia della nostra montagna, ma non mancano le assenze anche nel resto del territorio e con una distribuzione “bipartisan” che sollecita una rapida correzione.

(Franco Zavatti, Cgil Modena – coordinatore Dipartimento Legalità e Sicurezza Cgil Emilia-Romagna)