La Direzione di Terim spa, al fine di evitare speculazioni su questioni interne si trova costretta, suo malgrado, a necessarie precisazioni relativamente a quanto emerso ieri sulla stampa locale in merito alla procedura di mobilità avviata in data 15 febbraio 2011 per lo stabilimento di Baggiovara.

In particolare, fa riferimento alle dichiarazioni del segretario della Fiom Giordano Fiorani, laddove definisce “atto grave” l’iniziativa aziendale di apertura della mobilità. Tralascia inoltre di riportare altre affermazioni anche più pesanti e pretestuose sull’operato dell’azienda.

Le precisazioni doverose sono le seguenti:

1) la procedura di mobilità è diretta conseguenza dell’accordo di cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività (parziale) siglato a Roma, al Ministero il 28 aprile 2009. Questo accordo, oltre che dal Ministero del Lavoro, dalla Provincia di Modena, dalla Terim, da Fim, da Uilm, e da Confindustria Modena, fu firmato anche dall’allora (e attuale) segretario della Fiom di Modena e dalla Rsu-componente Fiom di Modena. Il “metodo” di dissociarsi – a mezzo stampa – da una propria firma è una sua scelta politico-sindacale che a Terim risulta francamente incomprensibile.

2) La Terim ha già dichiarato per iscritto alle organizzazioni sindacali, “la propria disponibilità a un eventuale ricorso allo strumento straordinario della cassa integrazione in deroga” andando oltre i contenuti dell’accordo ministeriale citato e ha comunque doverosamente cercato di attenuare al massimo l’impatto sociale. Questo risulta in maniera incontrovertibile propria nel testo della apertura della procedura di mobilità. Terim auspica di poter fare il massimo ricorso allo strumento “in deroga”, compatibilmente con l’evoluzione della materia che dipende dal Legislatore.

3) La Terim a Baggiovara nel 2009 e a Rubiera nel 2010 ha già fatto ricorso all’istituto della solidarietà, utilizzandolo con soddisfazione. Nel caso della procedure in corso derivante dall’accordo, sottoscritto da tutti, tale ammortizzatore sociale è tuttavia assolutamente impraticabile. Non si possono infatti”difendere” posti di lavoro di cui in aprile 2009 si sancì il venir meno.