Prima di tutto, non è un corteo “di anarchici e di centri sociali”, bensì un corteo antifascista. Il motivo scatenante (ma non esclusivo) è il concerto del gruppo la Compagnia dell’Anello a pochi giorni di distanza dalla Giornata della Memoria, inizialmente patrocinato dal Comune, contro cui protestarono anche l’Anpi e vari partiti; non si tratta quindi di un tema esclusivamente anarchico.

Il tema principale non sarà quindi lo sgombero del Fassbinder, come qualche giornale ha scritto, né l’autogestione; sarà un corteo aperto a tutti gli antifascisti che vedono nei comportamenti di questa Giunta un intento repressivo delle idee diverse, come dimostra l’odg approvato in Consiglio Comunale contro l’apertura di qualunque Moschea (non sulla base di regolamenti edilizi o altre amenità burocratiche, ma per il semplice fatto di essere una Moschea), le multe esorbitanti rifilate per fatti che non sono mai avvenuti, e tanti altri comportamenti; non si deve nemmeno dimenticare che negl’ultimi mesi sono apparsi per le strade di Sassuolo manifesti e volantini dichiaratamente fascisti, che provano come anche in questa zona idee di estrema destra stiano prendendo piede.

Come se non bastasse, il Sindaco Caselli non ha perso occasione per rendersi ridicolo e tentare di alzare la tensione, lui che sostiene di tenere alla sicurezza e all’ordine della città, con falsità e luoghi comuni sul nostro conto. Quando poi dice che i sassolesi non fanno cortei, i sassolesi lavorano, il Sindaco si dimentica forse che per molti l’ultimo giorno lavorativo della settimana è il venerdì, e che anche i suoi compagni di coalizione leghisti saranno in centro sabato pomeriggio, quindi non a lavorare, per raccogliere le firme di sassolesi che, se sono lì, evidentemente non sono a lavorare. Dobbiamo dedurre che secondo Caselli le 500 firme che dicono di aver raccolto sabato scorso sono tutte di fannulloni e figli di papà? O forse che i veri sassolesi, sempre secondo Caselli, sono solo quelli che scendono in piazza non a protestare, ma a dare ragione a lui?

Riguardo alle polemiche sui cortei di questi giorni, ricordiamo che l’ultimo corteo del Fassbinder è stato fatto a marzo 2010, ben 11 mesi fa, un po’ troppi per accusarci di rovinare il commercio del centro di Sassuolo; capiamo però le preoccupazioni dei negozianti del centro: un Sindaco che chiede ai propri concittadini di stare a casa il giorno del corteo, come ha fatto Caselli per i cortei pro moschea, non ha certo agito nel migliore dei modi nei loro confronti. Almeno ha capito l’errore e nell’ultimo comunicato ha invitato i cittadini a non preoccuparsi e andare comunque in centro: non può che farci piacere, così i sassolesi potranno giudicare da soli se il corteo è fatto per creare disagio ai commercianti o per comunicare ai cittadini quello che viene ritenuto, da chi sfilerà, un problema della città, e potranno valutare se i precedenti inviti di Caselli a restare a casa avevano senso o no.

(Coll. Fassbinder)