“La violenza e il degrado che una volta si vedevano solo al cinema, ora sono più che mai parte integrante della realtà modenese. E la sinistra, con l’Assessorato alla sicurezza in testa, che fa? L’impressione e’ che se la suoni e se la canti tutta in casa, spesso (stra)parlando e lanciandosi in improbabili promesse, tutte puntualmente disattese, tanto da meritarsi l’ideale premio “Mina 2011”, con relativa targhetta titolata “Parole, parole, parole””. Lo ha affermato il VicePresidente Provinciale del PDL Enrico Aimi intervenuto per commentare “il preoccupante allarme lanciato nuovamente attraverso i media da esercenti e residenti della zona autostazione di Modena. Un’area calda, come non poche altre della nostra città, dove criminalità e saccopelisti vari la fanno oramai da padroni, alla faccia della tanto sbandierata ordinanza antibivacco. Chissà che fine ha fatto? E’ fuggita col trenino delle suggestioni? Probabilmente sì. E’ purtroppo più che evidente – e lo andiamo ripetendo ininterrottamente ormai da anni – come anche il degrado qui abbia trovato terreno fertile per la mancanza di volontà e polso di coloro che avrebbero dovuto intervenire con fermezza per reprimere sul nascere ogni abuso in tal senso. L’insicurezza si riconferma una piaga del nostro territorio, mentre paghiamo tutti a caro prezzo le leggerezze e le debolezze di chi, forse solo per quieto vivere politico, si comporta come lo struzzo: non vede, non sente, non parla. Dunque, altro meritatissimo premio: “Pilato 2011″ (con tutto il rispetto per il Governatore). Peraltro parliamo di un fenomeno in crescita esponenziale e possiamo solo registrare nell’inedia, un avvilente quanto mai negativo bollettino di guerra incivile che – ha aggiunto Aimi – viene aggiornato con regolare cadenza. Le situazioni di degrado, i problemi legati alla clandestinità, i traffici illeciti, la pericolosità di certi individui, l’invivibilità di molte zone della nostra città non sono una nostra invenzione, così come non occorre enfatizzarle: si manifestano in tutta la loro crudezza nell’esasperazione dei cittadini presi ormai per sfinimento. A quando allora la svolta decisiva, senza spot o misure palliative inventate nel giro di qualche minuto dalla solita ipocrisia di irresponsabili professoroni? A quando – si chiede ancora Aimi – la fine di questo continuo scagliarsi contro il PDL e il Governo nel goffo tentativo di mascherare anni di evidenti inadempienze, dopo aver creato tutte le premesse logistiche, a spese del contribuente, per lubrificare qui lo scivolo verso il degrado? Quello che serve, e lo predichiamo da tempo, è un progetto che, dalla città, si diffonda su tutto il territorio provinciale, volto alla sicurezza di tutti, e non soluzioni temporanee per tamponare, in modo sempre più provvisorio, situazioni ulteriormente aggravate. Serve una risposta politica forte, un pugno di ferro, perché la normalità in tantissime altre città italiane è un’altra. Anche nella gestione dei fondi sociali l’Amministrazione deve smetterla di andare a caccia di risorse per consegnare abitazioni, buoni spesa e ogni sorta di incentivi a coloro che hanno furbescamente ben compreso che nella rossa Modena si può vivere bene grazie ai sussidi pubblici e magari senza lavorare. Qui non regge più questo tipo di economia, figlia di un’ideologia egualitaria, fuori dal tempo e crollata sotto il peso dei propri drammatici fallimenti. Un circuito pericolosamente perverso – ha concluso Aimi- che, quand’anche tardi, dobbiamo sforzarci di bloccare, perché la situazione è ormai al collasso come era del resto facilmente intuibile e come da anni avevamo preconizzato nei tanti disattesi allarmi lanciati nel nostro ruolo di opposizione”.