“Siamo contrari a qualsiasi nuovo insediamento commerciale di grande dimensioni, in via di Sotto. Al di là della mancanza delle condizioni per tale realizzazione, non vi è alcuna esigenza di mercato al momento, in considerazione anche e soprattutto dell’attuale situazione economica, in grado di prevedere una struttura di questo tipo”. È compatta la reazione di Confesercenti, Ascom-Confcommercio-Fam, Licom-Lapam e Cna, di fronte alle richieste di modifiche del POIC (Piano Operativo degli Insediamenti Commerciali) di Finale Emilia, avanzate nei giorni scorsi da parte dell’Amministrazione comunale. Le quattro Associazioni imprenditoriali inoltre, oltre a ribadire la propria opposizione ad un eventuale ampliamento della superficie di vendita dell’area commerciale Ex-Bellentani di Massa Finalese, hanno acconsentito alla riqualificazione del centro commerciale La Torre, “A condizione di interventi di valorizzazione del centro storico di Finale Emilia”.

Tre i punti in esame, relativamente alla Proposta di modifica della programmazione commerciale per la revisione del POIC. Con riferimento all’area commerciale Ex-Bellentani di via per Modena Ovest a Massa Finalese, di fronte al progetto di confermare l’area per l’insediamento di grandi strutture di vendita per 10.000 mq, di cui 6.000 per il settore non alimentare e ulteriori 4000 per quello alimentare, i rappresentanti di Confesercenti, Cna e Lapam si sono detti favorevoli al solo mantenimento della superficie di vendita di 6.000 mq per il settore extra alimentare, ma contrari alla previsione di 4.000 mq per la vendita di generi alimentari. Confcommercio e l’Associazione dei commercianti di Finale Emilia invece hanno espresso parere contrario anche in riferimento ai 6.000 mq destinati alla vendita di generi extra alimentari. Differente invece la riflessione avanzata sul centro commerciale La Torre. La proposta riguarda unicamente l‘utilizzo degli spazi vuoti all’interno del centro commerciale al fine di realizzare negozi di vicinato o, eventualmente, una medio piccola struttura di vendita del settore non alimentare ricavata dall’unificazione degli spazi vuoti. Nell’ambito di tale metratura si propone anche un’eventuale allargamento del negozio “Famila” di mq. 100 per la vendita di generi alimentari. Favorevoli Confesercenti, Ascom-Confcommercio-Fam, Licom-Lapam, Cna e Associazione dei commercianti di Finale a condizione che l’ampliamento della superficie di vendita così come proposto sia concesso a fronte di interventi di valorizzazione del centro storico di Finale Emilia.

Parere contrario invece è astato espresso da tutte le Associazioni di fronte all’ultima proposta che prevedeva l’inserimento nel POIC dell’insediamento di un centro commerciale di vicinato di 5.000 mq in via di Sotto a Finale Emilia. “In considerazione dell’alta disponibilità di spazi commerciali presenti sul territorio e nelle immediate vicinanze della zona in questione, senza contare lo scarso interesse dal punto di vista commerciale per la medesima, riteniamo – fanno sapere le associazioni imprenditoriali – quanto meno inopportuna se non addirittura inutile un intervento di questo tipo. Non esistono le condizioni né i presupposti, per aumentare di 5000 mq. la superficie da destinare ad attività commerciali. Una simile richiesta sarebbe giustificata da un esigenza di mercato che attualmente non c’è né a livello provinciale né locale. Non basta quindi aumentare artificiosamente l’offerta per ottenere un aumento della domanda. Il rischio è quello di alterare ulteriormente un equilibrio già precario, mettendo a repentaglio la vita delle attività esistenti. E al momento non esiste la capacità commerciale di assorbire un’area di vendita come quella proposta”.