Oggi in quasi tutti i Comuni Italiani una piazza è dedita alla lettura della Carta Costituzionale, tra le nobili motivazioni risalta quella della difesa di Essa.

ART. 1) L’ITALIA E’ UNA REPUBBLICA DEMOCRATICA FONDATA SUL LAVORO.

E poi a seguire tutti gli altri che bisogna ricordare elaborati e scritti oltre 60 anni indietro,con una capacità di lungimiranza non indifferente.

ART.4) La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il DIRITTO al lavoro e promuove le condizioni che rendono effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il DOVERE di svolgere secondo le proprie possibilità e la propria scelta , un’attività o una funzione che concorre al progresso materiale o spirituale della società.

Poi a seguire ART. 35, ART 36 sulle tutele dei lavoratori e su cui non ci soffermiamo in quanto non oggetti della nostra riflessione.

L a domanda che ci poniamo : E’ diventata inadeguata la Carta Costituzionale rispetto ai bisogni della Patria o sono mutati i valori dei singoli cittadini rispetto a quelli più alti del bene sociale?

A noi non tornano i conti partendo dalle spese sociali per il welfare e dall’andamento della ripresa dei fatturati :

1) Le Fondazioni riconoscono ed impegnano più risorse in aiuto alla povertà ,nel nostro territorio è fresca la notizia di un ulteriore impegno di 2 mln di euro da parte della Fondazione CRM.

2) IL fatturato è in ripresa,

3) I dividenti azionari in crescita.

4) Siamo la quinta potenza industriale per merci prodotte.

5) Siamo tra gli ultimi in Europa per investimenti alla produzione.

6) E’ in aumento la non occupazione ,nei diversi aspetti qualitativi e quantitativi.

Quanto sopra menzionato stride particolarmente con gli ARTICOLI 1 e 4 della Carta Costituzionale .E’ in aumento una disuguaglianza della redistribuzione dei redditi che semplifichiamo cosi :

1) Il 10% della popolazione detiene il 50% della ricchezza nazionale.

2) Il 10% della popolazione è in stato di disoccupazione.

3) Una fetta importante sopravvive con aiuti economici statali (mobilità,Cig , disoccupazione).

4) I pensionati con somme sotto i limiti della sopravvivenza.

5) I diversamente occupati senza reddito ( bambini, studenti,casalinghe).

Il LAVORO non a caso si trova all’ART.1 della Carta, non solo per questioni reddituali ma anche per motivazione di tenuta sociale , lavoro , libertà e dignità della persona.

Rispettosi ,sempre , della proprietà privata ,non invochiamo trattamenti coercitivi ,ma in talune situazioni la socializzazione ci appare un obbligo morale.

Siamo convinti che la Carta Costituzionale rimanga attuale e non solo va difesa ad oltranza ma urge ripristinare la sua funzionale applicazione.

(Partito Socialista Italiano sezione Sassuolo)