Il Silp per la Cgil di Modena esprime forti critiche in merito alle indicazioni fornite dal “Patto Modena Sicura” siglato oggi in Prefettura dal ministro dell’Interno Maroni e dal sindaco di Modena Pighi. Seppur valutiamo positivamente gli aspetti che riguardano il concetto di sicurezza partecipata, non possiamo nascondere tutta la nostra critica in ordine alla mancata previsione all’interno del Patto di investimenti per risorse e di uomini.

Viene richiesto un maggior sforzo organizzativo in un momento in cui sono risapute le gravi carenza strutturali delle forze di polizia statali, ma soprattutto si tenta di spostare il problema solo ed esclusivamente su questioni prettamente di coordinamento. Senza far accenno alle responsabilità operative che poi immancabilmente ricadono sugli operatori di polizia.

Al termine dell’incontro in Prefettura, il ministro Maroni ha affermato pubblicamente che garantire sicurezza non significa esclusivamente parlare di aumento degli organici di forze di polizia.

Allora noi ci interroghiamo con quali uomini la Questura di Modena riuscirà a garantire il controllo del territorio e ad offrire validi supporti investigativi per incidere contro i vari fenomeni di illegalità, tra i quali quelli della criminalità organizzata. Basti pensare che il numero delle volanti oggi è identico a quello di 20 anni fa! Allo stesso modo non riusciamo ad accettare il velato tentativo, all’interno del Patto, di delegittimare il ruolo del Questore rispetto alle tematiche complessive che riguardano la gestione della sicurezza, benché la legge 121/81 lo individui quale responsabile tecnico a livello provinciale.

Il Silp invece crede che i nostri concittadini necessitino di una maggiore e più qualificata presenza di operatori della sicurezza, che si superino le duplicazioni operative (dislocazione degli uffici della Polizia di Stato e dei Carabinieri), si rivedano gli attuali siti delle caserme nell’ottica di un rafforzamento di pochi centri rispetto alle miriadi di caserme presenti nella nostra provincia che offrono un limitato servizio alla cittadinanza.

Inoltre è necessario creare un vero e proprio modello di coordinamento che specifichi in modo chiaro e netto i compiti assegnati ai vari attori della sicurezza, attraverso un valido intervento legislativo che modifichi gli attuali schemi operativi. Non sembra più rinviabile una riorganizzazione dell’apparato giudiziario che sia in grado di fornire immediate risposte in tema di lotta alla criminalità, offrendo in tal modo un vero e proprio progetto di sicurezza e di legalità.

(Roberto Di Biase, Segretario generale provinciale Silp per la Cgil Modena)