A Modena città il giro del FurgoFillea ci consente di verificare l’estrema lucidità dell’analisi dell’assessore all’urbanistica Sitta, sulla difficoltà in cui ci dibattiamo e sugli effetti che la crisi ha provocato al sistema produttivo e, in modo particolare, per quanto ci compete, al sistema delle costruzioni.

A fianco di importanti cantieri che procedono nel ridisegno della città, recuperando e riqualificando l’area della fascia ferroviaria (l’ultimo grande disegno di sistema della città, ancora da completare), si trovano situazioni di grave crisi determinate sia da cause endogene che esogene.

Importanti imprese impegnate nel settore degli appalti pubblici soffrono dell’effetto determinato dal Patto di Stabilità, sui tempi di pagamento di lavori pubblici, a volte già completati e di cui già i cittadini modenesi stanno usufruendo. Abbiamo inviato ai comuni modenesi una richiesta unitaria di incontro per affrontare questi temi ed incontreremo a giorni, la Commissione Consiliare Speciale Per il Monitoraggio della Crisi

Economica presieduta da Michele Andreana a cui rappresenteremo, tra le altre cose, anche queste problematiche endogene.

Più complicata è la situazione di alcune imprese che, a causa dei sommovimenti Nord Africani, hanno visto bloccarsi importanti appalti già acquisiti, aggiungendo problemi a problemi.

E’ quindi estremamente importante che si colga, almeno per quanto riguarda il comparto delle costruzioni, l’invito che l’assessore Sitta ha rivolto nei giorni scorsi, in un’intervista alla Gazzetta di Modena del 14 aprile, di smetterla con le strumentalizzazioni politiche e di rimettere il Lavoro al centro, come “tema dei temi”.

In quell’intervista sono 10 temi i su cui, dice Sitta, dobbiamo fare davvero tutti sistema: manifatturiero, terziario, agroalimentare, la pista di Marzaglia, l’Università, la logistica, il turismo, la cultura, il Novi Park, le infrastrutture. Sei di quei temi di confronto, manifatturiero, la pista di Marzaglia, l’Università, la logistica, il Novi Park, le infrastrutture, attengono direttamente il comparto delle costruzioni che dovrebbe, a Modena, trovare una piattaforma comune da portare in discussione con la società e con le rappresentanze economiche, politiche e sindacali, attraverso lo strumento degli “Stati Generali delle Costruzioni” per mettere in chiaro bisogni, esigenze e proposte per la salvaguardia del nostro comparto e per lo sviluppo della nostra città.

Le preoccupazioni e le difficoltà, che i lavoratori ci hanno manifestato in questo nostro giro di confronto cittadino, sono convergenti con le considerazioni proposte, si teme il declino e si chiede con forza che vengano messe in atto politiche che siano di sviluppo e di crescita quale condizione per il salvataggio prima, e di rilancio poi dell’intero comparto.

In questo quadro credo che certe discussioni, quali quelle su via Cannizzaro o sulla piscina nel parcheggio del Parco Ferrari, assumerebbero un tono diverso, potrebbero essere valutate inserendole con coerenza in un disegno complessivo di riqualificazione anche urbana di Modena, tema importante e vitale per il settore edile e per la città.

(Sauro Serri, segretario generale sindacato edili Fillea/Cgil Modena)