Nella zona di via Pola Esterna-via Lago di Bracciano-via Lago di Molveno nascerà un nuovo insediamento residenziale. Il Consiglio comunale di Carpi del 14 aprile scorso ha infatti approvato (con i voti del gruppo Pd, contrari Lega nord, ApC, PdL, Luca Lamma-Fli) il Piano particolareggiato di iniziativa privata della Zona di trasformazione insediativa urbana di tipo B-Ambito B 16. “Si tratta del primo nuovo insediamento che questo Consiglio eletto nel 2009 esamina. Abbiamo chiesto ai soggetti attuatori una maggiore sensibilità sul tema dell’abbattimento delle barriere architettoniche come richiesto da un odg ancora da discutere nel civico consesso. Progettisti e proprietà sono andati oltre nell’interpretare con maggiore sensibilità questo tema, ad esempio allargando i marciapiedi a servizio dell’insediamento da 1.5 a 2 metri. L’architetto Attilio Palladino del settore Edilizia privata del Comune ha poi delineato le caratteristiche di questo intervento, ricordando come siano state recepite dalla Convenzione urbanistica le prescrizioni di Arpa e AUsl, ad esempio in merito alla realizzazione di una barriera acustica sul lato della ferrovia. Sei gli ettari di terreno interessati da questo Piano, 33 i lotti edificabili, con 20 mila metri quadrati di verde pubblico da progettare e attrezzare a cura del soggetto attuatore e 155 parcheggi di servizio alle abitazioni. L’assessore all’Urbanistica Simone Tosi ha in primis dato alcune spiegazioni tecniche ad Euro Cattini, Lega nord, sulle problematiche legate alla manutenzione delle aree verdi che viene ‘scaricata’ sugli acquirenti, tema che l’amministrazione ha chiesto che il soggetto attuatore si assuma comunicandolo sia all’ente locale che ai privati. Il consigliere Marco Bagnoli (Pd) si è detto poi soddisfatto per il metodo usato in questo caso rispetto al tema delle barriere architettoniche “e che può essere un buon viatico per il futuro”. La capogruppo di Alleanza per Carpi Giliola Pivetti invece ha ribadito come a Carpi non ci sia bisogno di nuove case e che si poteva dunque anche pensare a non dare corso a questo Piano. “Per chi si fanno queste abitazioni? C’è invece bisogno di terreno libero e sarei curiosa di sentire dai consiglieri del Pd qualcosa di meno scontato e perché voteranno sì a questa delibera”. Il capogruppo del PdL Roberto Andreoli dal canto suo ha sottolineato come si arrivasse a questo voto su una delibera “che è stata prima ritirata e poi riproposta all’esame del Consiglio per dare corso ad un auspicio contenuto in un documento di cui non abbiamo ancora discusso. Un fatto inusuale e che crea un precedente, visto che si chiede un’espressione del civico consesso su qualcosa che contiene elementi non dibattuti, scavalcando quindi il ruolo che noi svolgiamo qui dentro”. Andreoli si è poi chiesto se anche altri Piani particolareggiati siano coinvolti da verifiche sulla loro realizzazione, mostrando alcune foto di una zona urbanizzata dove non ci sono marciapiedi pur essendo di nuova costruzione. “Dunque non applichiamo in alcuni casi nella realtà quanto votato qui ma invece modifichiamo in altri casi i progetti prima di votare, in base agli auspici”. Paolo Zironi (Pd) ha ricordato come in merito al Piano particolareggiato in discussione i soggetti attuatori abbiano colto una nuova sensibilità sulle barriere architettoniche nel dibattito svolto in Commissione. “In occasione del futuro Psc riapriremo la discussione sull’urbanistica ma non si può ora non votare un Piano conforme alle norme e adeguato al Prg”. E se il consigliere Giorgio Verrini (ApC) e il capogruppo della Lega nord Argio Alboresi hanno stigmatizzato la scelta dell’amministrazione comunale di consentire nuove costruzioni in una situazione di mercato stagnante il capogruppo Pd Davide Dalle Ave invece ha ricordato come il Prg abbia una valenza strategica di lungo periodo e che “ora non c’è più una riflessione sull’espansione della città”. Roberto Benatti (PdL) ha rammentato come il Prg si componga di due piani, “uno che dice dove e l’altro che dice quanto si può costruire. Ma a Carpi non si è fatto il Piano operativo. Si nota poi una disparità di trattamento rispetto a certe sensibilità, che può aprire il campo anche a disparità di trattamento tra i progettisti. Ricordo infine che le tante critiche all’espansione edilizia che ho appena sentito non tengono conto del fatto che questo settore è trainante per l’economia, in questi momenti di crisi soprattutto”. Dopo che sono intervenute nel corso del dibattito anche le consigliere del Pd Daniela Depietri e Maria Viola Baisi, sui temi legati al Prg e all’espansione della città, l’assessore Tosi ha ricordato dal canto suo che il Consiglio comunale ha autorizzato a suo tempo la presentazione di questo Piano, ribadendo che Carpi deve dire grazie a questi progettisti e a queste proprietà per la loro sensibilità, richiesta in sede di esame del progetto da parte della Commissione consiliare. “Il Prg ha puntato ad uno sviluppo ordinato e di qualità, con il nuovo Psc punteremo invece alla riqualificazione della città costruita e al risparmio energetico. Rispondo poi a Benatti – ha detto Tosi – che abbiamo preferito non dotarci di Ppa in sede di Prg, proprio per consentire al Consiglio e non alla Giunta di autorizzare i Piani particolareggiati: una scelta democratica dunque. Concludo dicendo che d’ora in poi gli uffici del mio assessorato chiederanno di tener conto di questa nuova sensibilità sul tema delle barriere architettoniche”. Roberto Andreoli a questo punto ha chiesto all’amministrazione di portare entro l’estate in Consiglio il Psc-Poc-Rue molte volte nominato durante il dibattito. “Con questi strumenti potremmo discutere anche dei 18 Piani particolareggiati d’iniziativa privata, a cui si sommano quelli industriali, che mancano all’appello per completare il disegno delineato del Prg del 2000”. Dopo che Tosi si è preso l’impegno di avviare questo percorso entro la fine dell’anno in sede di dichiarazioni di voto nuove critiche all’espansione urbanistica della città sono venute dai capigruppo di Lega nord e ApC oltre che da Luca Lamma (Fli) mentre Andreoli si è detto disposto a rivalutare la posizione del suo gruppo sui futuri Piani particolareggiati “se Tosi porterà a termine quanto appena promesso”.