Dopo il limite, la condizione urbana contemporanea, il corpo, il tempo, lo sguardo, Fotografia Europea dedica, in occasione del 150° anniversario dell’Unità d’Italia, la sua sesta edizione, che si svolge dal 6 maggio al 12 giugno a Reggio Emilia, a Verde, bianco, rosso. Una fotografia dell’Italia (Informazioni al numero 0522 456249 – 451152 www.fotografia europea.it).

Curata da Elio Grazioli, con la collaborazione, tra gli altri, di Alberto Melloni, Gigliola Foschi, Walter Guadagnini, Sandro Parmiggiani, la rassegna è promossa da Comune di Reggio Emilia in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, Provincia di Reggio Emilia – Fondazione Palazzo Magnani, Fondazione Manodori, Camera di Commercio di Reggio Emilia, con il supporto in qualità di main sponsor di Iren, Ccpl, Car Server, Casalgrande Padana, Gd4 PhotoArt, e in qualità di sponsor di Coopsette, Unieco, Coop Consumatori Nordest, Assicurazioni Generali, Cna, Confapi Pmi di Reggio Emilia, Bfmr&Partners, Toschi Arredamenti. Quest’anno la manifestazione intende riaffermare il proprio legame con il Tricolore e svolgere con le modalità proprie una riflessione sull’identità, sulla storia e sul futuro a partire dalle sfaccettature del nostro presente attraverso un percorso sviluppato con 300 mostre e più di 60 eventi gratuiti che nel corso delle tre giornate inaugurali – da venerdì 6 a domenica 8 maggio – coinvolgono importanti ospiti provenienti dal mondo delle arti, della cultura, dello spettacolo.

Le oltre venti esposizioni istituzionali, ospitate nei luoghi di maggiore suggestione della città e nei Chiostri di San Pietro, fulcro dell’edizione 2011, in particolare intendono restituire, da un lato, un’immagine dell’Italia – con i suoi caratteri peculiari, dall’altro, contribuire a una riflessione sulla fotografia italiana, attraverso le opere dei suoi nomi più importanti.

“La sesta edizione di Fotografia Europea – afferma il sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio – incrocia il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, un appuntamento a cui Reggio Emilia, città in cui è nata la bandiera Tricolore come simbolo di unità tra diverse città nel 1797, ha voluto dedicare molta attenzione. Anche Fotografia Europea interpreta questa sensibilità. “Verde, bianco, rosso. Una fotografia dell’Italia”, un titolo che richiama alla mente per affinità l’opera del nostro Luigi Ghirri, declinerà a suo modo questo legame con le radici nazionali. La stessa Reggio Emilia, città della fotografia e della cultura dell’immagine che si è affermata in ambito europeo, sottolineerà quest’anno la sua natura profondamente italiana, come città delle piazze in cui si esprimono la convivenza della comunità e la qualità di vita, con strade imbandierate che conducono al museo e alla sala del Tricolore”.

LE GIORNATE INAUGURALI

Secondo la formula consueta, l’apertura delle mostre istituzionali, che proseguono fino a domenica 12 giugno, è accompagnata da tre giornate inaugurali, da venerdì 6 a domenica 8 maggio, che vedono alternarsi incontri, conferenze, spettacoli, rassegne cinematografiche, dj set, proiezioni, laboratori. Confermando un approccio multidisciplinare, Fotografia Europea ospita artisti e protagonisti del mondo dell’arte e della cultura, invitati a confrontarsi sul tema proposto, con i curatori e i fotografi coinvolti per animare un programma che coniuga diverse forme della creatività e del pensiero: dalla fotografia all’arte, dalla letteratura alla filosofia, dalla musica al teatro, dalla sociologia alla politica. Tra gli ospiti delle conferenze, il priore della Comunità di Bose Enzo Bianchi, il curatore del programma La Grande Storia e scrittore Luigi Bizzarri, la filosofa Luisa Muraro, il politologo Carlo Galli, il filosofo Roberto Esposito, lo storico Alberto Melloni, il giornalista e scrittore Gian Antonio Stella, il critico letterario Marco Belpoliti, gli scrittori Franco Arminio e Giorgio Boatti, lo storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, l’economista della cultura Pier Luigi Sacco, il giornalista Michele Smargiassi, la storica della fotografia Roberta Valtorta, il vaticanista Fabio Zavattaro e altri ancora.

Luogo dedicato alla fotografia e all’immagine contemporanea, sempre attento alla creatività giovanile in tutte le sue forme espressive, lo Spazio Gerra si configura come cornice ideale per ospitare durante le tre giornate inaugurali una selezione di opere dal festival della giovane fotografia europea Circulation(s) promosso da Fetart che si è svolto a Parigi dal 19 febbraio al 20 marzo scorsi. La selezione, curata da Laura Serani e Marion Hislen, prevede un programma di videoinstallazioni, proiezioni ed esposizioni fotografiche en plein air tra gli altri di Maia Flore, Andrea Guastavino, Hélène Jayet, Lise Lacombe, Lucie et Simon, Tim Parchikov, Eric Pillot, Viktoria Sorochinski, Flore-Ael Surun, Yo-Yo Gonthier, ecc. L’iniziativa realizzata con la collaborazione dell’ Istituto Italiano di Cultura di Parigi e di Fnac, prevede sabato 7 maggio, alle ore 21.00 nello Spazio Gerra, una conversazione sulla giovane fotografia europea tra Marion Hislen, Laura Serani, Carmine Mauro Daprile, Andrea Guastavino, Tim Parchikov, Viktoria Sorochinski, giovani artisti di Circulation(s).

La riflessione sul lavoro e lo sguardo di Luigi Ghirri non si esaurisce nei numerosi riferimenti delle mostre in programma, ma vede la presentazione il 7 maggio nella Sala degli Specchi del Teatro Valli con Quentin Bajac, responsabile del dipartimento di fotografia presso il Musée National d’Art Moderne – Centre Georges-Pompidou, della Biblioteca digitale di Luigi Ghirri (BD-LG), un progetto della Fototeca della Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia (che conserva l’archivio dell’autore composto da più di 180.000 tra negativi e diapositive a colori), composta da un nucleo di documenti e pubblicazioni relativi alla sua attività di ricerca e di produzione, a partire dagli esordi nel 1970, per arrivare al 1992, data della sua scomparsa.

Sulla scena di Fotografia Europea sono presenti anche le pellicole amatoriali. L’Associazione Home Movies Emilia Romagna presenta nell’ambito de I Reggiani, per esempio due serate di immagini d’archivio finora nascoste agli occhi del pubblico, a cura di Ilaria Ferretti, Claudio Giapponesi, Paolo Simoni (Montaggio Relabtv) con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio audiovisivo raccolto e digitalizzato grazie al progetto Osservatorio Reggio Emilia – Cinema di Famiglia (Università di Modena e Reggio Emilia). La prima venerdì 6 maggio (ore 21.30 – Università di Modena e Reggio Emilia, Aula magna) dal titolo Home Movies Re restituisce i film di famiglia consegnati dai cittadini di Reggio Emilia, la seconda domenica 8 maggio (ore 22.00 Chiostri di San Pietro)dal titolo Italian Travel Notes – Cronache e appunti di viaggio propone immagini dell’Italia catturate da turisti e viaggiatori nel secolo scorso.

Nell’ottica della sinergia e commistione con altre forme espressive, la fotografia dialoga con la musica la sera di venerdì 6 maggio (ore 21.30) in piazza San Prospero nel dj set di Andy Butler, dj e producer di Brooklyn, asse portante degli Hercules and Love Affair, che rappresenta la miglior novità della scena dance newyorkese degli ultimi tempi. Butler, presenta il nuovo disco Blue Songs considerato uno degli eventi musicali del 2011, accompagnato da videoproiezioni tratte dall’enorme contenitore d’immagini Flickr, la più famosa tra le communities di condivisione di fotografie nel web 2.0.

Sabato 7 maggio (ore 21.30) invece Piazza Prampolini fa da sfondo ad Oh Italia Mia. I canti popolari del Risorgimento italiano, un progetto di Ambrogio Sparagna per l’Orchestra popolare italiana con Peppe Servillo e Angela Baraldi. Lo spettacolo, produzione Ater, con videoproiezione d’immagini tratte dall’archivio storico della Fototeca della Biblioteca Panizzi, recupera il repertorio dei più significativi canti popolari ottocenteschi interpretato da un grande organico di quaranta elementi fra musicisti e cantori per ripercorrere le vicende di un Paese in formazione e trasformazione, attraverso i tanti dialetti, le voci e le espressioni musicali che hanno così intimamente caratterizzato l’intera stagione della nostra storia.

Domenica sera 8 maggio, Piazza Prampolini alle 21.30 ospita un tributo al Giro d’Italia per accogliere a Reggio Emilia la Corsa Rosa 2011 e per ripercorrere la storia di un evento sportivo che è memoria e cultura del Paese, elemento della nostra identità nazionale. Le immagini dell’archivio storico del Giro d’Italia/RCS sono accompagnate dal dj set di Nicola Conte considerato tra artisti italiani più affermati del panorama internazionale che spazia dalla canzone d’autore al jazz alla musica per il cinema e produttore.

Ogni anno Fotografia Europea accende, con l’iniziativa Quartieri Illuminati, i riflettori su alcuni luoghi inattesi e inesplorati di Reggio Emilia. Quest’anno sarà eccezionalmente riaperto, a conclusione dei lavori di ristrutturazione, il padiglione Lombroso, all’interno del complesso del San Lazzaro, destinato ad ospitare il nuovo Museo della Psichiatria. Per l’occasione sono previste un’esposizione di tavole grafiche dei lavori di recupero dell’edificio e una mostra fotografica Hipstamatic for San Lazzaro, realizzata dai fotografi Fabrizio Cicconi, Marco Manfredini, Marcello Grassi, Fabrizio Orsi, Kai-Uwe Schulthe–Bunert che propongono, con l’uso delle applicazioni fotografiche per iPhone, una visione del complesso del San Lazzaro e del Padiglione Lombroso (testo di Riccardo Panattoni nel catalogo di Fotografia Europea). Nell’edificio restaurato domenica 8 maggio, alle 20.30 la compagnia Aterballetto, interpreta Suite da Certe Notti (produzione Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto con direzione artistica di Cristina Bozzolini, coreografie di Mauro Bigonzetti, luci di Carlo Cerri, canzoni e poesia di Luciano Ligabue). Lo spettacolo è gratuito e senza obbligo di prenotazione. L’evento è promosso in collaborazione con i servizi psichiatrici dell’Ausl di Reggio Emilia, Fondazione Nazionale della Danza, Fer (Ferrovie Emilia Romagna) e Circoscrizone Nord Est.

Sabato 7 e domenica 8 maggio al Cinema Rosebud e al Cinema AlCorso è in programma la rassegna Fotografia italiana, una produzione di Giart – Visioni d’arte con il patrocinio della Cineteca di Bologna e la collaborazione con Contrasto, che comprende 8 film documentari dedicati ai fotografi italiani tra i più noti a livello internazionale: Massimo Vitali, Maurizio Galimberti, Piergiorgio Branzi, Mimmo Jodice, Franco Fontana, Gianni Berengo Gardin, Gabriele Basilico, Ferdinando Scianna. Saranno presenti gli artisti Massimo Vitali, Piergiorgio Branzi e Gabriele Basilico che dialogheranno con lo storico dell’arte Claudio Marra.

Arricchiscono il programma ai Chiostri di San Pietro Echi di Patria, brevi oggetti sonori concentrati di volta in volta su momenti diversi e salienti della storia del paese, realizzati per i 150 anni dell’Unità d’Italia dagli studenti dell’accademia Laba di Brescia, per la cura di Dario Bellini. Cronaca, politica, storia, costume, cultura, i documentari sonori della durata di pochi minuti sono costruiti con materiali e documenti raccolti attraverso internet usando la rete e le fonti di youtube come un archivio storico.

Il programma delle tre giornate comprende inoltre la seconda edizione della mostra mercato del libro fotografico curata da Silvana Turzio, una serie di seminari e workshop sui temi della fotografia, del video e della grafica, letture portfolio, e una giornata, a cura della Fototeca della Biblioteca Panizzi, con Anne Cartier Bresson (8 giugno) che affronta il tema della matrice fotografica e dei passaggi tecnici e interpretativi per la realizzazione del positivo.

LE ESPOSIZIONI

BIANCO PAPA

All’interno della sesta edizione di Fotografia Europea i Chiostri di San Pietro ospitano la mostra bianco papa che documenta il mutare dell’iconografia papale dalla presa di Porta Pia fino ai nostri giorni. L’iniziativa, che si tiene nell’ambito dell’evento Cristiani d’Italia, 1861-2011 (direzione scientifica di Alberto Melloni), sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana, è curata da Alberto Melloni, Federico Ruozzi e Fabio Nardelli, ed è realizzata dalla Fondazione per le scienze religiose di Bologna e dall’Istituto della Enciclopedia Italiana in collaborazione con Alinari, Ansa, Cinecittà Luce, Fondazione Corriere della Sera, Fondo Rodrigo Pais, Fototeca Storica Nazionale Ando Gilardi, Getty Images, La Grande Storia, Rai Teche, Raitre.

L’esposizione prende avvio con la sezione Bianco Padre, che proporrà, nel cortile interno dei Chiostri, cento foto del repertorio Treccani sui pontefici, in una sorta di cronologia che accompagnerà il visitatore nei momenti più significativi che hanno segnato la storia del papato. Le sale affrescate dello storico chiostro reggiano faranno da scenografia alla sezione Papa Giovanni e Hank Walker. Contrappunto per foto di Life e manoscritti Roncalli dove s’incontreranno gli scatti di Hank Walker (1921-1996), uno dei fotografi più importanti di «Life magazine» che, nel 1962, nei giorni dell’apertura del concilio Vaticano II, è in Italia e immortala papa Giovanni XXIII. Assieme agli ingrandimenti dei manoscritti del “papa buono” viene qui esposta l’intera sequenza dal sapore cinematografico che rappresenta una straordinaria interpretazione della figura di Roncalli.

Completano bianco papa alcune proiezioni di spezzoni audiovisivi conservati negli archivi delle Teche Rai e dell’Istituto Luce relativi al pontefice e, in collaborazione con Raitre, vengono riproposti cinque documentari realizzati da La Grande storia in prima serata su Pio XII, Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, fornendo così la cornice storica al percorso visivo proposto.

Particolarmente suggestiva è l’installazione, allestita nelle giornate inaugurali (6-8 maggio) al Teatro Cavallerizza (viale Allegri 8) e in seguito (dal 10 maggio al 12 giugno) all’Università degli studi di Modena e Reggio (viale Allegri 9), tredicimaggiottantuno: una Fiat Campagnola del 1981, abbandonata per anni e ringiovanita per l’occasione – simile a quella su cui viaggiava Giovanni Paolo II, il giorno dell’attentato – fungerà da schermo alle immagini dell’atto terroristico a papa Wojtyla, associate alle radiocronache tratte dai telegiornali e dai radiogiornali dell’epoca. La proiezione si conclude con i fotogrammi dell’attentato al vicepresidente CSM e dell’assassinio di Vittorio Bachelet, ricordato proprio da papa Wojtyla al risveglio dall’anestesia.

SGUARDO ITALIANO

Mario Dondero, Paolo Roversi, Davide Mosconi, Paola Di Bello sono i quattro autori scelti da Elio Grazioli come rappresentanti della fotografia italiana, che coprono i diversi ambiti in cui eccelle: reportage, moda, arte, sperimentazione.

I Chiostri di San Pietro ospitano le personali di maestri della fotografia italiana contemporanea: Paolo Roversi e Davide Mosconi.

Paolo Roversi (Ravenna, 1947) è uno dei più significativi fotografi di moda contemporanei. Nei suoi scatti appare evidente che la moda non è solo spettacolo, passerella, vetrina, glamour, consumo, ma una questione estetica e il segno dei tempi. Famose sono le sue opere realizzate negli anni ’80 per le campagne di Romeo Gigli, Comme des Garçons e Yohji Yamamoto, in cui appare evidente uno stile estremamente personale che ha influenzato molti fotografi di moda attuali. Il tipo di femminilità prediletto, la particolare luce – definita dai commentatori come propriamente “italiana” – e lo sfocato hanno reso famose le immagini di Roversi che sublimano il corpo verso l’evanescenza e la spiritualità, tanto che le sue modelle sono state chiamate “angeli del desiderio”. Caratteristica delle sue foto è la particolare bellezza delle sue modelle e la dolcezza del fotografo nei confronti del femminile, un esemplare rispetto per la bellezza come riscatto dalla piattezza del mondo.

Davide Mosconi (Milano, 1941-2002), artista, fotografo e compositore italiano tra i più enigmatici e poetici. Lavorando sui concetti di ‘contemporaneità’ e ‘casualità’, ha realizzato numerose serie di trittici che uniscono foto trovate a foto originali, nonché foto di materiali e luoghi sfuggenti alla presa della fotografia, come la polvere, il cielo stellato, l’aria stessa. Così la serie Disegnare l’aria è composta di immagini di oggetti lanciati in aria e fotografati mentre disegnano strane composizioni sullo sfondo del cielo. Prima di morire ha realizzato una serie d’autoritratti con il volto bucato, in realtà il foglio stesso rifotografato. La sua sperimentazione è tipica dell’uso della fotografia in ambito artistico dagli anni Settanta alla fine del secolo scorso, con in più quel tocco poetico di sorpresa per la nascita delle forme sotto il segno della casualità.

Palazzo Casotti apre le proprie sale alla personale di Mario Dondero (Milano, 1928). Curata da Elio Grazioli, la mostra propone le opere di una tra le più originali figure del fotogiornalismo contemporaneo, conosciuto in tutta Europa per i suoi reportage che hanno fatto la storia della fotografia d’inchiesta. Da sempre legato a gruppi di intellettuali a Milano, dove frequentava il Bar Jamaica, a Parigi, dove si trasferisce nel 1954, e infine a Roma, dove negli anni Sessanta frequentava personaggi come Pasolini, Moravia o Dacia Maraini, ha collaborato con giornali come L’Avanti!, L’Unità, Milano Sera, Cinema Nuovo, L’Espresso, Le Monde, Le Nouvel Observateur, Le Figaro, La Repubblica, Il Manifesto, Diario, Le Ore. Negli anni Settanta viaggia molto, realizzando reportage sociali e di impegno civile e politico. Durante la sua lunga carriera, Dondero si è occupato di medicina umanitaria in ospedali cubani e africani con Médecins Sans Frontières, e all’ospedale di Emergency a Palermo. Ha trascorso un mese in Afghanistan, soprattutto a Kabul, ma ha attraversato anche altre regioni, come il Panshir, dove ha visitato ospedali di Emergency, scuole e prigioni.

Lo Spazio Gerra ospita, sempre per la cura di Elio Grazioli, la serie Rear Window di Paola Di Bello, che consiste in fotografie di paesaggi urbani ripresi dalle finestre di abitazioni di cittadini dove si sovrappongono nella stessa immagine il giorno e la notte. Un lavoro che indaga il paesaggio urbano non da un punto di vista monumentale, ma da quello interno, privato, partecipato, di chi lo abita. La ricerca di Paola Di Bello, lontana dal reportage, tende, a partire da elementi marginali e da dettagli solitamente trascurati, a scardinare la visione abituale delle cose e ribaltare con nuovi punti di vista e formati di lettura i preconcetti visivi e culturali e il rapporto con la realtà che ci circonda. Nel suo lavoro la forma assume un’importanza particolare: l’artista utilizza i caratteri specifici del medium fotografico rimettendoli ogni volta in discussione. Per l’occasione Paola Di Bello ha realizzato nuovi lavori dalle finestre di alcune abitazioni di Reggio Emilia.

STANLEY KUBRICK A PALAZZO MAGNANI

Anche Palazzo Magnani è una delle tappe di Fotografia Europea 2011 con la mostra Stanley Kubrick 1945-50. Cinque anni da grande fotografo in programma dal 7 maggio al 24 luglio 2011.

L’esposizione, curata da Rainer Crone, realizzata dalla Fondazione Palazzo Magnani e da Giunti Arte Mostre Musei, in collaborazione con la Library of Congress di Washington e il Museum of the City of New York, presenta un aspetto finora poco conosciuto della carriera del regista americano, rivelando il suo modo di fare fotografia, una delle passioni che Kubrick sviluppò nell’arco di 5 anni dal 1945 al 1950, collaborando in veste di reporter con la famosissima rivista americana Look. Le immagini testimoniano la sua eccezionale capacità di documentare la vita d’America dell’immediato dopoguerra, attraverso le storie di celebri personaggi come Rocky Graziano o Montgomery Clift, le inquadrature fulminanti e ironiche nella New York che si apprestava a diventare la nuova capitale mondiale, o ancora la vita quotidiana dei musicisti dixieland. Nascono così le prime fotografie di Stanley Kubrick, realizzate nell’America dell’immediato dopoguerra, che sorprendono poiché non si limitano alla rappresentazione di un’epoca, come ci si potrebbe aspettare da un fotoreporter. Le sue istantanee infatti, che stupiscono per la loro sorprendente maturità, non possono essere considerate come archivi visivi della gioia di vivere, catturata dallo spirito attento e pieno di humor di un giovane uomo, ma costituiscono un consapevole invito a confrontarsi con le risorse del mezzo fotografico, con le sue possibilità di rappresentazione e con la propria percezione della realtà: una costante dell’opera artistica di Kubrick che comincia con le fotografie e continua nei film.

Tra le fotografie presenti nella mostra compaiono una serie di scatti, come quelli dedicati al pugile Rocky Graziano, che testimoniano come il legame tra l’Italia e l’America abbia ispirato da sempre immagini e filmografie di grande intensità. Kubrick in queste immagini del pugile italo-americano, dal taglio e dalle atmosfere di sapore già cinematografico, mostra tutta l’intensità dell’italianità migrata oltreoceano che, proprio con queste fotografie, sarà punto di riferimento per un film come “Toro scatenato” di Martin Scorsese.

VIAGGIO IN ITALIA

Fotografia Europea secondo la formula ormai consolidata accanto alle mostre personali propone alcune produzioni di artisti europei o italiani sul tema chiave della rassegna.

Una novità per l’Italia è costituita dalla mostra ai Chiostri di San Pietro, organizzata in collaborazione con BCLA-Délégation Culturelle/Alliance Française di Bologna e a cura di Togo Visual Action, dal titolo Grand Tour. La continuité d’un regard di François Halard, uno dei più contesi e rinomati fotografi di architetture del nostro tempo, con collaborazioni di lungo periodo con Fabien Baron, Alex Lieberman, Giorgio Armani, Burberry, Ralph Lauren e YvesSaint-Laurent. Il racconto fotografico di Halard, realizzato in Italia attraverso diversi viaggi e nel corso di molti anni, è ricerca intima e personale e insieme reminescenza di un codice dello spazio carico di senso di appartenenza e di memoria sociale, che per secoli ha custodito nel nostro Paese i tratti di una identità collettiva e di un’unità culturale prima che politica. Gran Tour sceglie le antichità classiche accatastate, nei depositi di Cinecittà, entra nelle ville romane e siciliane, Medici e Palagonia e in quelle palladiane. Poi visita le case e gli studi di artisti come Casa Malaparte a Capri, l’appartamento di Carlo Mollino a Torino, lo studio di Cy Twombly a Gaeta e lo studio di Luigi Ghirri a Roncocesi che chiude simbolicamente il viaggio di Halard, per divenire il luogo, forse più di ogni altro, in cui la fotografia italiana ritrova le fila di quel codice dello spazio di cui Gran Tour, in una sperimentazione continua, è pura e personale reminiscenza.

I Chiostri di San Pietro ospitano la ricerca dell’artista coreana Hyun-Jin Kwak Girls In Uniform, un progetto nato nel 2003 e sviluppato tra la Svezia, il Sud Corea e l’Italia. Dopo la menzione speciale ottenuta per The Core of Industry, il premio internazionale svoltosi nell’ambito di Fotografia Europea 2008, Hyun-Jin Kwak ha soggiornato per più di un mese a Reggio Emilia, allestendo veri e propri set fotografici all’interno di alcuni dei luoghi tra i più suggestivi della città, tra i quali il Teatro Valli, i Chiostri della Ghiara, i Musei Civici, l’Arena Estiva Stalloni, l’ex Opg e il Mercato Coperto per realizzare una ricerca incentrata sul mito dell’adolescenza e sull’apparenza.

I PROGETTI

Secondo la formula della rassegna, l’offerta espositiva di Fotografia Europea 2011 è arricchita da una serie di progetti di ricerca fotografica che affrontano il tema guida dell’edizione 2011 con modalità e approcci diversi.

Nei Chiostri di San Pietro è in programma per la cura di Sandro Parmiggiani, la personale Cruor. Elegia della carne di Nino Migliori, uno dei maggiori fotografi italiani del secondo dopoguerra, fortemente impegnato, a partire dalla fine degli anni Quaranta, sul terreno della sperimentazione linguistica e del trattamento delle immagini. I suoi inizi sono segnati, da un lato, dalla tradizione del fotogiornalismo ‘impegnato’, dall’altro, dalla cultura d’immagine dell’informale con tangenze precise con il Bauhaus e, soprattutto, con Dada. Su queste linee Migliori prosegue le ricerche fino alla fine degli anni Sessanta, quando il suo lavoro assume valenze concettuali che caratterizzeranno la direzione degli anni successivi, unita a un impegno sempre crescente come organizzatore e animatore culturale.

Due sedi i Chiostri di San Pietro e il Centro Internazionale ‘Loris Malaguzzi’ ospitano una significativa mostra-atelier dal titolo Trilogia cromatica, a cura di Scuole e Nidi d’Infanzia – Istituzione del Comune di Reggio Emilia e Reggio Children, in collaborazione con Officina Educativa e il contributo di CCPL. L’esposizione presenta le fotografie degli alunni delle scuole reggiane, dalla scuola dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado dai 4 ai 14 anni che hanno lavorato sul tema dei tre colori della bandiera nazionale; uno sguardo altro con il quale rivedere le cose e grazie al quale soffermarsi su una dimensione al contempo conoscitiva e misteriosa quale è quella dell’infanzia. Il gioco dei giovani autori è stato quello di ricostruire la bandiera italiana cercando negli oggetti quotidiani accostamenti cromatici che la rappresentano, o dove i tre colori, esplorati con percezioni sensibili, diventano immagine: il bianco “è un colore che aspetta”, viene cercato nella leggerezza, nei sapori, è luogo dell’immaginazione, abitato da improbabili/probabili abitanti attraverso l’utilizzo di strumentazioni in connessione tra loro e con la macchina fotografica, come la webcam e il microstereoscopio; il rosso è scoperto nelle labbra degli amici, nell’azione che produce guizzi, attorcigliamenti di una lunga striscia di lucida stoffa, nel rosso del vino che diventa liquido e si addensa in forme affascinanti; il verde prezioso, vitale, consegnato al battito delle ali di una verde farfalla o al processo di crescita di una pianta. I ragazzi più grandi consegnano alla bandiera italiana le tracce cromatiche della realtà urbana. Anche loro, come i più piccoli, rileggono i luoghi attraverso uno sguardo minuzioso che scopre le piccole cose, le amplifica, le “sottrae all’indifferente”. Dietro a questi bambini e a questi ragazzi, pur lasciati autonomi, sono sempre presenti scuole in ascolto, che accolgono l’atteggiamento di ricerca nel quotidiano come scommessa necessaria per la difesa di una creatività che, pur parte integrante del pensiero di tutti sin dalla nascita, deve trovare i luoghi dove allenarsi ed evolvere.

Parallelamente alla mostra, all’insegna di una tradizione ormai consolidata nel corso delle edizioni precedenti di Fotografia Europea, sono in programma laboratori didattici rivolti ai bambini e ragazzi, promossi dai Musei Civici di Reggio Emilia, in collaborazione con Reggio Children, nel corso dei quali bambini e ragazzi, potranno sperimentare direttamente il mezzo fotografico, progettare e realizzare immagini sul tema della trilogia cromatica. I laboratori si svolgono a partire dal 9 maggio fino al 10 giugno al Centro Internazionale Loris Malaguzzi e nei Chiostri di San Pietro (Tel. 0522/456805 servizio prenotazioni didattiche dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e-mail: didattica.museo@municipio.re.it).

Sempre nei Chiostri di San Pietro è allestita l’installazione tricolore Madeamano, un’opera collettiva realizzata da 1700 persone, con moduli di lavoro a maglia verdi, bianchi e rossi realizzati con scarti di produzione industriale: non solo fili di lana, ma plastiche, nastri, fettucce, tessuto e cordoni. A cura di Paola Ascari, Luisa Cigni, Alba Ferrari, Elena Giacopini, Alberto Zattin, la grande maglia tricolore è un progetto di riciclo e riuso, un simbolo interpretato da un gesto etico, sostenibile e condiviso. Madeamano è promossa da Associazione Internazionale Amici di Reggio Children, Iren Emilia, Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia, Comune di Reggio Emilia, Centro Internazionale Loris Malaguzzi, Reggio Children, REMIDA Il Centro di Riciclaggio Creativo.

All’insegna dell’obiettivo primario della rassegna, da sempre attenta alle nuove tendenze della scena fotografica internazionale e italiana, la proposta espositiva di Fotografia Europea 2001 comprende diversi progetti collettivi, che delineano percorsi articolati ed originali.

Un giorno nella vita dell’Italia 2011, curato e prodotto da Chiara Mariani, Alessandro Franco, Cornelia Marchis in esclusiva per Sette, Corriere della Sera, diretto da Giuseppe Di Piazza, presenta nei Chiostri di San Pietro più di ottanta fotografi che hanno realizzato il ritratto fotografico dell’Italia di un giorno, il 14 gennaio, per il magazine del Corriere della Sera. Nella loro diversità di stile e formazione, tutti rispettano l’impegno giornalistico di circostanziare con una didascalia e l’ora dello scatto il contenuto dell’immagine e l’imperativo di distanziarsi da un rituale di banalità per permettere di conoscere situazioni altrimenti sconosciute o solo fantasticate. Ora il lavoro quotidiano di infermieri, maestri, restauratori, poliziotti, testimoni di giustizia, attori, persino astronauti diventa mostra, rassegna di immagini d’autore che delineano il catalogo delle virtù dell’Italia, e colgono momenti particolari o suscitano interesse verso soggetti dimenticati.

La Giovine Italia… è il titolo della collettiva curata da Gigliola Foschi. In mostra fotografie, video, installazioni, disegni di Emma Ciceri, Alessandro Cimmino, Donatella Di Cicco, Alice Guareschi, Paolo Inverni, Valentina Loi, Marcello Mariana, Margherita Morgantin, Claudia Pozzoli, Antonio Rovaldi, Mirko Smerdel, giovani autori che con i loro lavori presentano un’Italia inaspettata, lontana da rappresentazioni retoriche o scontate: una nuova Italia intima e autenticamente sentita, che riesce a staccarsi dalle opacità, dalle pesantezze dei vissuti quotidiani, per dischiudere, in modo al tempo stesso intenso e lieve, inattesi orizzonti di senso per il nostro Paese; accomunati dall’obbiettivo di interrogare un’Italia ormai non più “giovine”, cercando aperture interstiziali, spazi impensati, piccole storie che nessuno sembra voler ascoltare.

Nel segno di una rinnovata collaborazione con MAXXI-Architettura e nella direzione della ricerca sul paesaggio e sulla fotografia inaugurata da Luigi Ghirri si inserisce invece la mostra a cura di Francesca Fabiani e Laura Gasparini, ospitata nella Sinagoga Vedute d’Italia. Fotografie di Olivo Barbieri. Nunzio Battaglia, Marcello Galvani e Luciano Romano che presenta le ricerche di autori provenienti dalle collezioni fotografiche del MAXXI-Architettura. Le linee di ricerca tracciate da Ghirri, a partire dagli anni Settanta, hanno contribuito infatti a far maturare nell’ambito della fotografia italiana una nuova consapevolezza del ruolo dell’autore, come di quello della fotografia intesa come linguaggio.

Anche quest’anno, con due mostre nei Chiostri di San Domenico, Fotografia Europea si propone di mettere a fuoco, con quella capacità propria della fotografia di documentare e interpretare in maniera originale fenomeni umani, storici e sociali della contemporaneità, l’essenza dell’attuale realtà industriale italiana ed europea con particolare riguardo per il contesto ambientale, l’elemento umano e le implicazioni sociali dei mutamenti industriali in atto. La prima esposizione presenta l’antologica dei quattro giovani fotografi – la francese Olivia Gay, il britannico Justin Jin, l’italiano Alessandro Sambini e l’olandese Niels Stomps – vincitori del concorso internazionale La fotografia s’industria. GD4PhotoArt, una selezione biennale a inviti rivolta a giovani fotografi europei, promossa da G.D e Fondazione Isabella Seràgnoli, sul tema “Industria, Società e Territorio”.

Quattro maestri Franco Fontana, Michael Kenna, Ferdinando Scianna e Stanislao Farri sono i protagonisti della seconda mostra, curata da Sandro Parmiggiani, Terre a fuoco, un racconto emozionante del mondo della produzione ceramica catturato dallo sguardo indagatore di quattro grandi fotografi di fama internazionale. La mostra nasce dalla committenza di Casalgrande Padana, colosso industriale profondamente radicato nel territorio tra Reggio Emilia e Modena, che ha commissionato le ricerche fotografiche e il volume omonimo in occasione della celebrazione del 50° anno di attività.

I Chiostri di San Pietro ospitano anche la mostra I libri d’artista di Amandine Nabarra-Piomelli, a cura di Silvana Turzio, dedicata alla ricerca dell’artista francese i cui lavori nascono da un progetto complesso che coinvolge sia la tattilità, con l’uso di carte rare, come quelle giapponesi preparate a mano, che lo sguardo che genera il lavoro fotografico.

L’offerta espositiva di Fotografia Europea comprende inoltre nella suggestiva Galleria Parmeggiani la mostra Menu del giorno di Luca Gilli dedicata al tema del cibo, come simbolo dell’identità di ogni comunità, ed in particolare della nostra che ad esso è particolarmente legata.

Il programma dei progetti è ulteriormente arricchito dalle mostre di Galileo Rocca, l’autore più votato di Fotografia Europea nella sezione Off lo scorso anno, che in questa occasione nella Galleria Parmeggiani ripercorre con la mostra Italia mia. Un paese dopo i luoghi di Cesare Zavattini e si confronta con il tema dei dell’identità locale e della sua stessa legittimità; di ReFoto, l’associazione reggiana che nei Chiostri della Ghiara propone, per la cura di Alberto Cucchi, il progetto espositivo Civis dedicato al concetto di cittadinanza e di uguaglianza dei diritti; di Paolo Simonazzi che nella sede centrale delle Assicurazioni Generali presenta, a cura di Walter Guadagnini, la personale Bell’Italia comprendente immagini scattate in tempi diversi e lungo tutta la penisola in cui la bandiera non appare nella sua fisicità, ma attraverso i tre colori che a essa rimandano. Hyena, attivo nei settori del reportage e dello spettacolo (Luciano Ligabue, Piero Pelù, Kayman Records, Barley Arts), infine celebra il tricolore, con un’installazione ai Chiostri di San Pietro, dal titolo Venus #2 dove delinea con video e immagini una riflessione sull’origine della vita concentrando l’attenzione sulla donna come madre, sorgente di vita, simbolo di forza ed equilibrio.

Oltre alle mostre istituzionali, la proposta espositiva di Fotografia Europea 2011 è completata da venti mostre collegate, dedicate al tema prescelto per questa edizione, promosse da enti, istituzioni e associazioni del territorio, ognuna delle quali implementa il valore della manifestazione, creando nuovi percorsi all’interno della città. Il circuito Off libero e indipendente inoltre, si è ampliato in maniera decisamente significativa di anno in anno raggruppando al suo interno mostre nei comuni della provincia e nelle gallerie, esposizioni promosse da associazioni e da circoli fotografici, oltre a quelle allestite nei negozi, ristoranti, alberghi, librerie, appartamenti che, con quasi 300 proposte, contribuiscono a rendere la manifestazione una grande festa collettiva.

In occasione della sesta edizione di Fotografia Europea e grazie al contributo di Canon, sponsor tecnico della manifestazione, sarà realizzato, nei Chiostri di San Pietro, un vero e proprio centro stampa in cui sarà possibile partecipare al concorso U-Shot che quest’anno cambia formula e prevede l’esposizione delle fotografie scattate da tutti i partecipanti sul tema Reggio città di Fotografia Europea e la proclamazione del vincitore da parte di una giuria di esperti. Torna poi per il terzo anno consecutivo, il concorso Vota la mostra Off. Ogni mostra, personale o collettiva, (appartenente al Circuito Off nelle sezioni Off – Associazioni e Circoli e off- Circuito cittadino) sarà dotata di un codice di riferimento visibile nelle varie sedi e potrà essere votata da visitatori e appassionati attraverso l’invio di un sms al numero di telefono 320 2041040 indicando il codice della mostra fino al 12 giugno. Il vincitore si aggiudicherà la possibilità di esporre nell’ambito di Fotografia Europea 2012.

Un’ampia selezione di opere in mostra sono presenti nel catalogo, pubblicato da Electa a cura di Elio Grazioli e Riccardo Panattoni, con un intervento del sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio e testi dei curatori, oltre a quelli di Paolo Barbaro, Dario Bellini, Marco Belpoliti, Rainer F. Crone, Alberto Cucchi, Roberto Esposito, John Foot, Gigliola Foschi, Antonello Frongia, Carlo Galli, Elio Grazioli, Walter Guadagnini, Jan- Erik Lundström, Luisa Muraro, Massimo Mussini, Riccardo Panattoni, Sandro Parmiggiani, Federico Ruozzi, Paolo Simoni, Michele Smargiassi, Vea Vecchi.

Nel rispetto della tradizione emiliana, che coniuga senso dell’ospitalità e ricchezza dei sapori, per tutto il mese di maggio una quarantina di locali reggiani del centro storico tra ristoranti, trattorie, bar, pizzerie, pasticcerie e yogurterie, reinterpretano creativamente le loro proposte in versione “Tricolore” e propongono menu, aperitivi o veloci spuntini da asporto a prezzi promozionali.

Tutto il programma dettagliato delle mostre e degli incontri su www.fotografiaeuropea.it

FOTOGRAFIA EUROPEA 2011 VERDE, BIANCO, ROSSO. UNA FOTOGRAFIA DELL’ITALIA

Reggio Emilia, sedi varie 6 maggio – 12 giugno 2011

Giornate inaugurali: 6 – 8 maggio 2011

(Immagini: Fotostudio 13)