E’ gravissimo ed insopportabile il continuo stillicidio di dichiarazioni del Presidente del Consiglio e di esponenti della maggioranza nei confronti dei docenti che “inculcano le loro idee” e dunque fanno politica e non il loro lavoro.

La polemica scomposta ed illiberale dell’on. Garagnani è il segno evidente che l’azione di contrasto verso i provvedimenti del Governo sulla scuola statale e la straordinaria riuscita dello sciopero generale della CGIL del 6 maggio, hanno colpito nel segno.

Ricordiamo all’on. Garagnani che dal 1 gennaio 1948 è vigente la Costituzione della Repubblica Italiana che, all’articolo 21, garantisce a tutti i cittadini i diritti civili, politici e sociali a partire dal diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, con lo scritto e con ogni altro mezzo di diffusione.

In un panorama di tagli e di smantellamento progressivo della scuola pubblica né i Dirigenti Scolastici, né i docenti possono essere privati della legittima facoltà di rappresentare alle famiglie il motivo per cui gli studenti sono stipati in classi pollaio, senza rispetto per le norme di sicurezza e per l’integrazione dell’handicap, non possono avere il tempo pieno richiesto, né partecipare ai laboratori e che alcune migliaia di bambine/i sono senza scuola dell’infanzia.

Si colpiscono le lavoratrici ed i lavoratori della scuola per colpire in realtà la scuola pubblica italiana!

I docenti italiani educano i bambini e gli studenti al pensiero critico e libero, perché questa è la missione affidata costituzionalmente alla scuola.

Il deputato del PDL invece auspica una scuola diversa, quella del pensiero unico, autoritaria e selettiva.

Ad imbavagliare gli insegnati ci aveva provato, senza esito, il precedente direttore dell’USR nel maggio scorso; ora ci riprova l’on Garagnani.

Questo è il segno evidente di quanto sia stata diffusa ed efficace la nostra resistenza. Vogliamo ricordare ancora all’on Garagnani che per la CGIL la difesa delle libertà costituzionali rappresenta un punto identitario.

Per questo pretendiamo massimo rispetto per la nostra storia, per la nostra azione sindacale e, non da ultimo, per i nostri iscritti.

Sappia l’on Garagnani che, ancora una volta, la CGIL, la FLC ed il personale della scuola, non si lasceranno intimidire e non consentiranno a nessuno, di delegittimare e denigrare un’organizzazione sindacale, i suoi iscritti ed un’intera categoria di lavoratori.

(Raffaella Morsia, segretaria generale FLC CGIL Emilia Romagna)