Questa mattina è stato presentato presso il centro internazionale Loris Malaguzzi il convegno che si terrà sabato 21 maggio dal titolo “Scuola, bene comune. Dialoghi tra prospettive”, il frutto di un lavoro in itinere che sta portando avanti dall’autunno 2008 il gruppo ‘La scuola che vogliamo’, formato da una quindicina di componenti, cittadini e insegnanti provenienti da tutti gli ordini scolastici (nidi, scuole d’infanzia, primaria, secondaria inferiore e superiore e università, studenti) e autoconvocatisi ai tempi dei primi tagli della Riforma Gelmini, oggi ancora insieme per continuare un’azione di proposta seria per la scuola pubblica reggiana e italiana. Il movimento che nasce di fronte all’indignazione suscitata dal Ministero di tagliare i fondi alla scuola pubblica in maniera indiscriminata, continua da allora un percorso costruttivo di proposta e rilancio, per un argomento – l’istruzione – che ha sempre minor spazio nel dibattito pubblico e che oggi più che mai necessita invece di risposte, perché mette in gioco la capacità di generare conoscenza e conoscenze. E da qui, da un dialogo aperto con la città, costruito su una decina di incontri che hanno riscosso sempre grande partecipazione da parte di insegnanti, studenti e genitori, parte l’idea per un convegno prestigioso che vede anche nomi internazionali, e si fa forte di rapporti consolidati coi movimenti di sostegno alla scuola pubblica che hanno attecchito in tutta Europa. Con lo stesso spirito il gruppo ha costruito una partnership con l’associazione Libertà e giustizia presieduta da Gustavo Zagrebelsky, che annovera tra i primi obiettivi la difesa dei valori costituzionali, tra quali figura anche il diritto alla conoscenza e all’istruzione.

“Se la conoscenza e l’apprendimento dei saperi li consideriamo beni comuni, cioè della comunità – ricorda il prof. Luciano Cecconi – parimenti dobbiamo considerare la scuola, che è di tutti e per tutti. Il suo depauperamento è una perdita di valore civile, alla quale ci opponiamo perché mette a repentaglio il ventaglio di opportunità presenti nel nostro Paese”.

“La scuola non è soltanto il luogo dove si trasmettono dei saperi – aggiunge Giovanna Cagliari – è anche deputata allo scambio di idee, teste, energie, sguardi. La scuola è il trait d’union tra famiglie, studenti e società, territorio; questo spazio relazionale è da ripensare e va rivisto con prospettive che guardano in avanti, che si fanno garanzia di futuro per i nostri ragazzi. La scuola pubblica non è solo un luogo di orari, docenti e lezioni come ci voglion far credere: è piuttosto un contesto educativo e come tale va preservato”.

“A Reggio abbiamo ottimi esempi di scuola pubblica – conclude Lucia Colla, insegnante nidi e scuole d’infanzia – l’esperienza di Reggio Children in tal senso è esemplare a livello mondiale. Fondamentali sono anche le esperienze delle scuole primarie della città, messe seriamente in discussione dalla Riforma. Noi siamo per una scuola senza sprechi, ma non ci stiamo a veder giocare sulla pelle della scuola tagli lineari, senza alcuna analisi”.

Ma il convengono sarà un luogo della protesta, non è un momento di scambio politico, ma culturale, tecnico, di saperi: parteciperanno docenti, insegnanti, esperti di scuola mutuati dalla pedagogia, dall’economia, dall’architettura, dalle scienze. Sarà un confronto lucido e laico sulle opportunità, nello spirito del lavoro che il gruppo sta portando avanti da quasi 3 anni.

Scuola, bene comune. Dialoghi tra prospettive punti di vista sulla scuola: economia, architettura, diritto, politica, pedagogia

21 maggio 2011 Auditorium Centro Internazionale Loris Malaguzzi Reggio Emilia Via Bligny 1/a

I provvedimenti governativi sulla scuola degli ultimi tre anni hanno acceso grandi mobilitazioni di protesta tra insegnanti, genitori e studenti. In un momento in cui l’elaborazione sulla scuola e sull’educazione appare debole, o comunque offuscata e incerta, a Reggio Emilia un gruppo di cittadini che hanno a cuore la Scuola pubblica ha scelto di affiancare alla protesta un’attività di riflessione sulle condizioni del nostro sistema scolastico; così è nato il gruppo “La scuola che vogliamo”. L’intenzione è non solo quella di ricercare e documentare le difficoltà ed i limiti, ma anche di testimoniare le buone pratiche che nonostante tutto la scuola ci offre tutti i giorni, al fine di valorizzarle e di diffonderle. La volontà del gruppo La scuola che vogliamo è quindi quella di elaborare e proporre idee-guida che possano essere assunte dalle forze sociali, politiche ed istituzionali come riferimento per un reale cambiamento della scuola.

Come genitori, studenti, insegnanti abbiamo sentito in questo momento più che mai l’urgenza di riaffermare il valore della scuola pubblica come bene comune, patrimonio e risorsa di tutti e per tutti e non di alcuni e per alcuni.

Per la nostra Costituzione l’istruzione e l’educazione sono diritti fondanti la nostra identità civile. Il nostro, è un sistema scolastico che ha come orizzonte ideale l’educazione alla libertà di pensiero ed il confronto tra le idee.

Questa è la Scuola che vogliamo.

Una Scuola che attraverso la riflessione critica sulla molteplicità dei saperi e delle idee, aiuta l’individuo ad attuare consapevolmente le sue scelte.

Una comunità di pratiche dove la libertà didattica è possibilità di scelta, ma anche vincolo di responsabilità sociale. Una scuola che, in quanto pubblica rende conto a tutti delle sue pratiche, dei suoi scopi, delle risorse che utilizza, dei risultati che intende conseguire e di quelli che effettivamente consegue.

Una scuola democratica, laica e pluralista, inclusiva, aperta alle differenze, che sfida le disparità dei punti di partenza, luogo elettivo di socializzazione, incontro, integrazione e dove l’apprendimento è costruzione attiva di senso.

Una scuola che non ha paura, che ha il coraggio del cambiamento.

È su questa scuola, che insieme agli amici di Libertà e Giustizia intendiamo riflettere pubblicamente il 21 maggio prossimo presso il Centro Internazionale Loris Malaguzzi di Reggio Emilia.

Da punti di vista differenti, avendo uno stesso orizzonte: il Bene comune.