Giudizio positivo sull’accordo del 28 giugno; negativo, invece, sulla manovra del 20 luglio. È la posizione del consiglio generale (il ”parlamentino interno”) della Fim-Cisl di Modena, che si è riunito alla presenza del segretario provinciale Cisl, William Ballotta. Nella sua relazione, il segretario provinciale Fim, Claudio Mattiello, ha dichiarato che l’accordo interconfederale sulle regole e rappresentanza, firmato il 28 giugno da Cgil-Cisl-Uil e Confindustria, è positivo perché rappresenta un primo passo verso l’unitarietà di azione tra le organizzazioni sindacali, valorizza la partecipazione, assegna alle rsu la titolarità della rappresentanza dei lavoratori in azienda, stabilisce l’esigibilità dei contratti integrativi. «Ora si tratta di ricercare spazi e accordi con Fiom e Uilm di Modena – ha detto Mattiello – per definire un percorso sulle regole di approvazione dei contratti aziendali». Pur riconoscendone l’urgenza, il consiglio generale della Fim ha espresso invece un giudizio negativo sulla manovra economica del governo approvata dal Parlamento il 20 luglio perché non prevede investimenti per lo sviluppo e il rilancio dell’economia, non sostiene i giovani, le donne e il mondo del lavoro, non risolverà i problemi della finanza pubblica italiana. «L’applicazione di fasce di tassazione così differenti rischia di produrre forti diseguaglianze tra i redditi medio-bassi e quelli più alti – ha affermato Mattiello – La manovra economica presenta provvedimenti funzionali solo a “fare cassa”, come l’aumento delle accise sui carburanti, l’innalzamento dell’accesso alle finestre pensionistiche, l’introduzione dei ticket sanitari, oneri per le cause di lavoro e previdenziali. Ecco perché – ha concluso il segretario provinciale della Fim – chiediamo alla Cisl nazionale di incalzare il governo promuovendo, laddove possibile, iniziative unitarie per chiedere misure di sostegno all’economia locale, regionale e nazionale».