“E’ un deciso passo indietro del governo rispetto al’impegno, assunto a giugno, di istituire anche a Bologna un ufficio distaccato della Direzione investigativa antimafia”. Questo il commento dell’on. Miglioli alla risposta data ieri dal sottosegretario Mantovano alla sua interrogazione del 20 gennaio scorso al ministero dell’Interno.

“Nel giugno scorso il sottosegretario Bellotti dichiarò che la richiesta di istituire una sezione della Dia a Bologna era già all’attenzione degli uffici competenti del ministero il quale – sono parole del rappresentante del governo – valuta favorevolmente e sostiene la richiesta della Regione Emilia-Romagna di istituire un’articolazione della DIA. Risulta quindi incomprensibile il passo indietro compiuto ieri dal governo”.

Mantovano nella sua risposta all’interrogazione del parlamentare del Pd, ha osservato che gli uffici della DIA “hanno sede dove esistono le Direzioni distrettuali antimafia” e che, comunque, “la mancanza di un ufficio della DIA non significa che non ci sia da parte delle istituzioni attenzione al territorio”.

Miglioli, nella sua replica, ha ricordato che nei primi sei mesi del 2010, in base ai dati forniti dalla DIA, su 12 mila segnalazioni di operazioni finanziarie sospette ad alto rischio di riciclaggio una percentuale consistente proveniva dall’Emilia-Romagna. Ha inoltre sottolineato che “numerose imprese modenesi in difficoltà sono state acquistate da aziende polacche, dietro le quali si nasconde verosimilmente la criminalità organizzata”.

Miglioli, nel dichiararsi insoddisfatto della risposta del sottosegretario Mantovano, ha auspicato che “il governo onori gli impegni assunti, anche a fronte delle richieste avanzate dalle istituzioni e dalle forze politiche modenesi”. Ha inoltre annunciato che, assieme ad altri parlamentari dell’Emilia-Romagna, chiederà un intervento diretto del ministro Maroni “affinché chiarisca in via definitiva le intenzioni e la volontà del governo”.