Dopo un anno di lavoro e di scambi di buone prassi tra le città, la rete italiana delle Città interculturali ha scelto di condividere in maniera più ampia con politici, dirigenti, operatori, associazioni e a tutti quelli che in questo ambito si impegnano i risultati delle loro esperienze con i cittadini. Per questo dal 5 al 7 ottobre 2011 si terrà a Reggio Emilia una Scuola di Buone Prassi. Gli argomenti che verranno affrontati e sui quali hanno lavorato le città del network in questo primo anno sono: apprendimento della lingua italiana; mediazione culturale, linguistica e dei conflitti; seconde generazioni. Alla tre giorni ha già aderito il Consiglio d’Europa con una delegazione delle città europee che hanno fatto richiesta di entrare nel programma Intercultural Cities. Ha confermato la sua partecipazione alla giornata di apertura Mercedes Bresso, presidente del Comitato europeo delle Regioni. Il Network italiano delle città interculturali è un programma nato in collaborazione con il Consiglio d’Europa per affermare le buone prassi degli enti locali sul dialogo interculturale. È un’alleanza tra le città per rafforzare il lavoro degli amministratori locali e per divenire interlocutori degli organi di governo centrale in materia di integrazione e coesione sociale.

Le città fondatrici della rete italiana della Città interculturali sono Reggio Emilia, Unione dei Comuni del Rubicone, Torino, Genova, Lodi, Senigallia, Fermo, Bari, Pompei, Campi Bisenzio, alle quali si è appunto aggiunta Castelvetro di Modena. L’adesione è stata formalizzata inoltre con la firma della Carta del Network contenente obiettivi e modalità di lavoro.

Queste le parole del consigliere comunale di Castelvetro responsabile del progetto “Città Interculturale” Bruno Ciancio: “Castelvetro come ‘Citta Interculturale’ significa un’ opportunità di far parte di una rete di città Italiane ed Europee che lavorano insieme, che collaborano, che imparano, per capire come meglio gestire e sviluppare una realtà socioculturale ed economica ormai multietnica. Una città Interculturale ci aiuta ad organizzarci per utilizzare al meglio le opportunità di crescita e di sviluppo che sono insiti in una realtà multiculturale. Il mondo sta cambiando rapidamente e con questo progetto, che durerà nel tempo, saremo meglio in grado di individuare, stimolare e mettere a frutto tutto il potenziale ed il valore aggiunto che una società multietnica può produrre”.