L’ energia alternativa del prodotto tipico emiliano: Castelvetro per il proprio sistema di gestione ambientale ha ottenuto la convalida della Registrazione Emas a fine 2008, con l’obiettivo di promuovere e sensibilizzare cittadini, turisti e attività economiche del territorio per uno sviluppo sostenibile. Domenica 9 Ottobre dalle 9.30 alle 12.30 sarà possibile visitare e ‘gustare’ due aziende che hanno fatto del sole la loro fonte di energia: il Caseificio San Silvestro di produzione Parmigiano Reggiano; l’Azienda Agrituristica Santa Chiara, nota per la produzione di nocino, ma anche Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, confetture ed altri prodotti da coltivazione biologica. Un tour guidato che attraversa tutta la collina castelvetrese, immersa nei vigneti, storia e cultura. Su prenotazione: contributo per servizio pullman €. 7.00 (*), max n. 2 gruppi da 25/30 persone.

Il Centro Storico di Castelvetro

Alle ore 15.00, 16.15 e 17.30 visita guidata al centro storico di Castelvetro: da Piazza Roma detta della Dama, all’ Oratorio Sant’Antonio di Padova, dalla Chiesa Parrocchiale a Palazzo Rangoni, con l’esposizione di abiti in stile rinascimentale “ Fili d’Oro a Palazzo” e la sede dell’Acetaia Comunale di produzione Aceto Balsamico Tradizionale di Modena.

Su prenotazione: contributo servizio guida €. 5.00 a persona (*) , gruppi da min. 10 a max. 25/30 persone.

Dalle 16.00 alle 19.00 visita libera e gratuita al MusA – Museo dell’Assurdo e all’ Enoteca Regionale Castelvetro dove sono in esposizione, degustazione e vendita circa 200 etichette di vini della Regione E.R. ed altri prodotti tipici. Inoltre nel pomeriggio, la singolare ‘ scacchiera ‘ di Piazza Roma, sarà trasformata in una fattoria animata da figuranti che ricorderanno le fasi della vita contadina, con piccole degustazioni gratuite di prodotti tipici locali

(*) SCONTI, GRATUITÀ, INFO UTILI :

Gratuito fino a 14 anni; Ospitalità e accoglienza a prezzi convenzionati c/o le strutture ricettive e di ristorazione locali; Ritrovo per perfezionamento prenotazione c/o Punto Informazioni Turistiche 30’ prima dell’inizio della visita o tour .OMAGGIO DEL ” SACCHETTO QUALITA “ AI PARTECIPANTI fino ad esaurimento.

Le Bandiere Arancioni in Italia

Il percorso di qualità intrapreso dalle Bandiere arancioni testimonia nel modo più concreto e significativo possibile come taluni risultati e le buone pratiche ottenute su scala locale potrebbero e dovrebbero essere adottate anche da realtà più grandi. È proprio in virtù della loro offerta turistica che i comuni Bandiera arancione riescono ad essere in controtendenza, per molti aspetti, rispetto al resto del Paese.

Sino ad oggi sono state assegnate 184 Bandiere arancioni a piccole località dell’entroterra, con meno di 15mila abitanti, distribuite in tutte le regioni italiane, che si distinguono per un’offerta turistica di eccellenza, una gestione del territorio rispettosa delle tipicità locali, la scrupolosa attenzione all’ambiente e le innovative esperienze di sviluppo territoriale.

Una recente ricerca elaborata dall’Osservatorio Touring sui piccoli Comuni dell’entroterra restituisce dati estremamente interessanti e, in molti casi, in controtendenza rispetto al resto del Paese.

1. Le Bandiere arancioni in crescita demografica

I dati demografici relativi alle Bandiere arancioni smentiscono il fenomeno dello spopolamento spesso associato alle aree interne della nostra penisola e testimoniano invece un buon livello della qualità di vita. Dal 1991, si è registrato infatti un +8% di residenti (rispetto al +6,8% a livello nazionale). Questi dati sono determinati anche dai trend relativi alla popolazione straniera: nelle località analizzate gli stranieri rappresentano infatti circa l’8% dei residenti totali e nel 2009 sono aumentati rispetto al 2008 in media del 9%.

2. Più musei nelle Bandiere arancioni

L’offerta turistica dei comuni Bandiera arancione è caratterizzata da una particolare concentrazione di musei. In queste località si trovano infatti il 6% di tutti i Musei statali e non presenti in Italia. Confrontando il dato con Roma, meta di eccellenza del turismo culturale a livello internazionale e prima località in Italia per numero di musei, si scopre che l’offerta museale complessiva di tutte le Bandiere arancioni corrisponde a circa il doppio delle strutture presenti nella Capitale. In ogni Comune Bandiera arancione sono presenti mediamente 1,5 musei, quasi 5 volte in più di un qualsiasi piccolo Comune dell’entroterra e più del doppio della media italiana (0,6 per località).

Inoltre, il 40% delle località Bandiera arancione rientra in almeno un’area naturalistica protetta, ovvero parchi e riserve naturali di competenza nazionale, regionale, provinciale e locale.

3. Più prodotti gastronomici tipici

Le produzioni tipiche locali sono la punta di eccellenza di tutti i territori: in più del 70% delle località Bandiera arancione tali prodotti agroalimentari ed enologici sono anche tutelati e certificati, con un paniere di oltre 400 prodotti tra DOP, IGP, DOC, DOCG, IGT, Prodotti agroalimentari tradizionali e marchi collettivi.

4. Più non profit e più imprenditori

Nelle località Bandiere arancioni, la rilevante dimensione assunta dal fenomeno del non profit è il simbolo più tangibile del contributo dato dal privato al buon funzionamento della vita delle comunità: ogni 1.000 abitanti si contano più di 6 istituti non profit, mentre a livello nazionale il dato scende a 4,4. Il settore dei servizi pubblici, sociali e personali raccoglie più dell’80% degli istituti. Tra questi prevalgono le attività ricreative, culturali e sportive. Nei Comuni Bandiera arancione si registra una forte propensione al volontariato nel non profit: 438 volontari per Comune, contro una media italiana di 416 a Comune. Il volontariato nel non profit coinvolge ben il 10% degli abitanti, contro il 5,6% medio dei Comuni italiani. In queste aree emerge in una veste altrettanto positiva anche il tessuto imprenditoriale: mentre in Italia risultano attive poco più di 100 imprese ogni 1.000 abitanti, nei Comuni Bandiera arancione se ne calcolano in media più di 115.

5. Un’ospitalità di qualità

Il patrimonio di attrattive e risorse presente nei Comuni Bandiere arancioni è supportato da una solida rete di servizi di accoglienza turistica: ogni 1.000 abitanti sono presenti oltre 7 strutture ricettive (contro le 2,5 presenti in media ogni 1.000 abitanti in Italia) e ben 6,7 ristoranti (5,7 in media ogni 1.000 abitanti in Italia).

L’offerta dei posti letto risulta in espansione: nel 2010 le strutture totali nelle località Bandiera arancione sono aumentate in media del 9% (rispetto al 3,4% nazionale), con un +13% di posti letto. Il comparto extralberghiero risulta determinante nella dinamicità e nello sviluppo del settore, con un +14% medio di strutture: la variazione più consistente viene registrata per gli alloggi agrituristici e le country house, con un +24% di strutture e un +19% di posti letto.

6. Più turisti nelle Bandiere arancioni

La cultura dell’ospitalità e l’attenzione alla qualità dei Comuni Bandiera arancione hanno avuto una ricaduta significativa sul flusso dei visitatori. Nel 2009 le Bandiere arancioni hanno registrato straordinari incrementi rispetto all’anno precedente (in media arrivi +8% e presenze +7,3%). Tale tendenza positiva si è protratta per il 2010, con incrementi – seppur leggermente inferiori rispetto all’anno precedente (in media arrivi stimati + 4,1% e presenze stimate +3,8%) – in sorprendente controtendenza con i risultati pesantemente negativi a livello nazionale. Nel primo semestre del 2011 si evidenzia una complessiva ripresa del settore a livello italiano, in particolare per quanto riguarda le città d’arte. Si stima che anche nei Comuni Bandiera arancione i flussi turistici avranno un segno positivo. Una recente indagine di Eurobarometro sulle vacanze degli europei ha evidenziato infatti come la domanda turistica sia determinata prevalentemente da due elementi, ambiente (32%) e cultura (27%), perfettamente sintetizzati nei Comuni Bandiera arancione. Tutto ciò rappresenta un’imperdibile occasione dal punto di vista dello sviluppo del territorio e della creazione di nuove opportunità imprenditoriali.

7. Massimo rispetto per l’ambiente

Per completare l’offerta turistica e presentarsi al pubblico con una veste eccellente, le Bandiere arancioni non potevano trascurare l’aspetto ambientale. Più dell’80% dei firmatari italiani del “Patto dei Sindaci”, impegnati concretamente ad andare oltre gli obiettivi fissati dall’Europa per il clima e l’energia, tramite la riduzione delle emissioni di CO2 entro il 2020 di almeno il 20%, sono piccoli Comuni dell’entroterra; tra questi diverse Bandiere arancioni.

La raccolta differenziata dei rifiuti nelle località Bandiera arancione si attesta sul 36% e supera la media nazionale (33,6% nel 2009). Nell’80% dei Comuni Bandiera arancione si produce energia da almeno una fonte rinnovabile; la tipologia più diffusa è attualmente il solare fotovoltaico, seguito dal solare termico e dall’idroelettrico. Con l’energia pulita prodotta nei territori delle Bandiere arancioni attraverso il solo fotovoltaico, si arriva a coprire il fabbisogno energetico annuale di quasi 45.000 persone.