13 comuni aumentano l’addizionale ma non le soglie di esenzione. Appello al PD, alleggeriamo i redditi più bassi. Giallo al dipartimento delle finanze, l’addizionale del 2011 del comune di Montecchio Emilia non risulta.

I redditi dei reggiani del 2009 (ultimi dati disponibili) evidenziano che i contribuenti della provincia sono stati 311.386 e il gettito irpef prodotto è stato di 7.186 milioni di euro. La finanziaria di settembre dà ai comuni la possibilità di elevare fino allo 0,8% l’addizionale irpef e di modularla per fasce di reddito collegate agli scaglioni dell’irpef nazionale. Una norma che si ispira al principio di progressività dell’imposta previsto dalla costituzione.

E’ per questo che il Comunisti Italiani – FdS chiedo al PD e ai suoi sindaci di attuata un’azione fiscale omogenea su tutto il territorio reggiano prevedendo per il 2012 il passaggio dell’addizionale comunale da fissa in progressiva, rispettando almeno due principi uguali in tutti i comuni:

l’esenzione dell’addizionale per i redditi almeno fino a 15.000 euro;

l’applicazione massima dello 0,8% per i redditi superiori ai 75.000 euro.

L’applicazione del punto 2 creerebbe maggiore gettito fiscale che i comuni potrebbero utilizzare per innalzare (o introdurre) la soglia di esenzione fino a 15.000 euro; la rimodulazione dell’addizionale irpef per le altre fasce di reddito, invece, creerebbe quell’equità fiscale che l’addizionale fissa non fa.

Con questa scelta fiscale circa il 70 della popolazione ne trae dei vantaggi e solo il 6-8% dei contribuenti più ricchi pagherebbe l’aliquota massima.

Ecco la situazione attuale dei 45 comuni reggiani:

Un gruppo di 13 comuni ha già aumentato l’addizionale per il 2012 in quota fissa (il comune di Castelnovo di Sotto, a cui è stata annullata la delibera del 2011, nel 2012 applica lo 0,2%), ma nessuno di loro, in questa fase di crisi, si è preoccupato d’innalzare (o di inserire, dove mancava) la fascia d’esenzione; se non si rimedierà, resteranno colpiti in modo iniquo i redditi più bassi.

Richiamiamo a responsabilità i sindaci e le giunte di questi comuni affinché modifichino l’addizionale comunale da fissa a scaglioni, prevedendo la soglia minima di esenzione a 15.000 euro.

I Comunisti Italiani – FdS, ritengono le delibere dei comuni di: Bibbiano, Cadelbosco Sopra, Cavriago, Novellara, Quattro Castella e Scandiano, un grave errore politico: hanno scelto di applicare il massimo a tutti ma non hanno ritoccato le soglie di esenzioni. Così non va, devono modificare le delibere per creare giustizia ed equità fiscale tra i loro cittadini. Su questo punto chiamiamo in causa anche il PD provinciale: ci dica la sua posizione politica sull’argomento.

Un secondo gruppo di 22 comuni ad oggi non ha ancora deliberato nulla per il 2012. Ci attendiamo da questi che si attivino rispettando i due principi sopra descritti.

Un terzo gruppo di 10 comuni, infine, non ha mai applicato l’addizionale. Crediamo che se intendano non farlo troveranno il nostro consenso, anche se riteniamo che almeno i contribuenti che superino i 75.000 euro all’anno, in questa fase di crisi, debbano partecipare a tenere in vita i servizi sociali dei comuni.

Va chiarito, infine, un giallo abbastanza strano che riguarda il comune di Montecchio Emilia.

Al dipartimento delle finanze non risulta ad oggi pervenuta nessuna delibera per l’applicazione dell’addizionale 2011 allo 0,35%.

Un errore? Non si sa, se la delibera non è stata trasmessa (o non è stata fatta) questo può diventare un serio problema per il comune che potrebbe non aver titolo a incassare gli importi dell’addizionale e, se già incassati, dovrebbe restituirli ai cittadini.

Su questo ci attendiamo un chiarimento ufficiale dal comune e, speriamo tutti, che si tratti di un mero errore del dipartimento delle finanze.

(Donato Vena, Comunisti Italiani – Federazione della Sinistra)