Inaugurata questa mattina all’Ospedale di Sassuolo la mostra ‘Volti di donne dalle crisi umanitarie’ di Medici Senza Frontiere (MSF), creata in collaborazione con l’Istituto Europeo di Design (IED). L’allestimento, che racconta la vita e le difficoltà delle donne nel mondo, conferma la grande attenzione che la struttura sanitaria sassolese pone, fin dalla sua nascita, al mondo femminile. L’evento si inserisce in particolare nel programma di ‘Ottobre Rosa’, il mese dedicato dalle aziende sanitarie modenesi alla prevenzione dei tumori femminili.

L’installazione artistica – 25 fotografie di grande formato, oltre a 4 pannelli descrittivi – che ha coinvolto le opere di 14 artisti di fama internazionale, tra loro anche il notissimo Sebastiao Salgado, rappresenta rinnovato e positivo esempio della proficua collaborazione tra la struttura sanitaria sassolese e l’associazione Medici Senza Frontiere. L’idea di ‘Volti di donne’ nasce dalla campagna informativa ‘Adotta una crisi dimenticata’, pensata da MSF per sensibilizzare i cittadini su temi spesso dimenticati dall’informazione generalista. Somalia, Zimbabwe, Myanmar, Congo, Etiopia, Pakistan, Sudan e Iraq, ma anche malnutrizione infantile e tubercolosi: queste le dieci grandi crisi ‘dimenticate’. MSF e gli studenti della Scuole di Arti Visive e Comunicazione dello IED di Milano hanno sviluppato su questo impianto tre diversi progetti di fotografia, foto editing e comunicazione. Oltre a quello esposto fino al 6 novembre all’Ospedale di Sassuolo sono nate anche le mostre ‘Tubercolosi: nuovi volti di una vecchia malattia’ e una ‘Galleria di ritratti’.

“La mostra fotografica – spiega l’associazione Medici Senza Frontiere – dialoga perfettamente con ‘Ottobre Rosa’. Parlare di prevenzione dei tumori femminili in Italia, infatti, significa prima di tutto voler dare attenzione alla condizione femminile in quanto tale”. Medici Senza Frontiere inoltre evidenzia come le donne siano il motore trainante delle famiglie in tutto il mondo e svolgano un ruolo cruciale proprio durante le crisi umanitarie. “Sono però estremamente vulnerabili, dicono i MSF, e costantemente sotto la minaccia di violenze. Il mancato accesso all’istruzione, la mortalità materna, un maggior rischio di infezione HIV, le Mutilazioni Genitali Femminili (MGF) e le violenze sessuali rappresentano solo alcuni dei fattori della loro vulnerabilità”.

Il Direttore generale dell’Ospedale di Sassuolo, dottor Bruno Zanaroli sottolinea quindi che: “La mostra ha lo scopo di presentare agli utenti dell’Ospedale e ai visitatori una realtà che tante volte è misconosciuta, ma che non va mai dimenticata. Il nostro piccolo contributo sta proprio nel fatto di aiutare un’associazione come Medici Senza Frontiere ad accendere una luce su questi temi. Quale occasione migliore per parlare di condizione femminile se non ‘Ottobre Rosa’? Un’occasione, fra l’altro, per sottolineare l’attenzione particolare che l’intera struttura rivolge alle donne, sul piano dell’assistenza, così come su quello dell’accoglienza”.

La mostra, che sarà visibile fino al 6 novembre, offre anche l’occasione per far conoscere meglio l’operato dell’associazione Medici Senza Frontiere che ha sviluppato negli anni diversi programmi di assistenza rivolti a queste donne: alcuni dedicati alla salute materno–infantile, altri all’assistenza ostetrico-chirurgica e pediatrica, oltre a programmi di pianificazione familiare, assistenza medica e psicologica specializzata per le vittime di violenze e programmi di prevenzione e cura delle malattie sessualmente trasmissibili.

Le foto esposte sono opera di: Jodi Bieber, Jonathan Boulet, Filip Claus, Cédric Gerbehaye, Ron Haviv, Benedicte Kurzen, Didier Lefevre, Fiona Lloyd Davies, Paolo Pellegrin, Pim Ras, Clement Saccomani, Sebastiao Salgado, Sven Torfinn, Petterik Wiggers.