“Il People Mover (la monorotaia che a Bologna collegherà direttamente in circa 7 minuti l’aeroporto alla stazione) è vicino alla cantierabilità: ci sono infatti il progetto esecutivo e i contratti firmati da chi si è aggiudicato sia la gara per la costruzione (Ccc) sia la gestione dell’opera (Marconi express)”. Così l’assessore regionale ai Trasporti, Alfredo Peri, che, su richiesta della consigliera Silvia Noè (Udc), ha informato sullo stato del progetto la commissione Mobilità dell’Assemblea legislativa, presieduta da Damiano Zoffoli.

L’assessore ha confermato gli elementi che sei anni fa orientarono alla scelta del People Mover: il costo (inferiore, per chilometro, di circa la metà rispetto a quello su ferrovia); l’efficienza temporale del collegamento (circa 7 minuti), che nessun treno del Servizio ferroviario metropolitano potrebbe garantire; il numero dei passeggeri previsti sull’aeroporto Marconi (erano 3 milioni nel 2006, sono 5 milioni oggi , e si prevede un’ espansione potenziale fino a 8 milioni); l’ autonomia gestionale.

La Regione interviene infatti con 27 milioni di euro (su un costo complessivo di 102 milioni) solo nella fase di realizzazione di quest’opera, programmata con la finanza di progetto.

L’assessore ha anche negato che vi siano problemi per la gestione: non risulta fondata la notizia che alcuni soci di Marconi Express intendano abbandonare; anzi, sembrano esserci nuovi privati interessati ad entrare nella società .

IL DIBATTITO

A parere di Manes Bernardini (Lega nord), che ha colto l’occasione per sollecitare informazioni sul progetto per la nuova stazione di Bologna, anziché realizzare il People Mover si potrebbe lavorare sulle tratte del Servizio ferroviario metropolitano che passano nella zona aeroportuale (Bologna-Milano e Bologna-Verona). Certo, ha puntualizzato, con questa scelta rimarrebbero inevase le aspettative di chi ha fatto investimenti immobiliari i sui terreni dell’ex Lazzaretto (unica fermata prevista per la navetta su monorotaia), che è anche il costruttore dell’infrastruttura. Il consigliere ha inoltre espresso molte perplessità sulla capacità di Atc di tener fede ai patti para-sociali siglati con la società di gestione, in base ai quali l’azienda di trasporto bolognese dovrebbe versare a Marconi Express 1,4 milioni di euro l’anno se i passeggeri dovessero mantenersi sotto una certa soglia. “Una strana finanza di progetto – ha chiosato Bernardini – che scarica i rischi d’impresa sul pubblico”. L’esponente del Carroccio si è pertanto augurato che l’eventuale ingresso di nuovi privati sgravi l’Atc dal peso di questi patti.

La Regione – ha detto Giovanni Favia (Mov5stelle) – in suoi documenti ufficiali ha definito il Sistema ferroviario metropolitano la costola del servizio di trasporto dell’Emilia-Romagna, dovrebbe quindi utilizzarlo anche per collegare l’aeroporto e la stazione, senza dar corso a questa costosa opera. Favia ha perciò chiesto di sottoporre il progetto del People Mover e il progetto alternativo (previsto negli anni ‘90 dalla stessa Regione), fondato appunto sull’uso del Servizio ferroviario metropolitano, ad un Comitato tecnico-scientifico autonomo, con il compito di valutare quale è il migliore. Il consigliere ha anche evidenziato che con il People Mover sarà impossibile realizzare il collegamento Aeroporto-Fiera, che potrebbe invece essere fatto se si utilizzasse la ferrovia. Infine, il rappresentante del Movimento 5 stelle ha ricordato che il pareggio dei costi del People Mover è previsto per il 2030, e si è chiesto se Atc sarà in grado fino a quella data di mantenere fede ai patti para-sociali siglati.

Gabriella Meo (Sel-Verdi) ha invece contestato l’uso di fondi Fas (destinati alle aree sottosviluppate) utilizzati dalla Regione per finanziare l’opera. L’esponente dei Verdi ha anche espresso il timore che, data la pesante crisi economica e la conseguente scarsità di risorse pubbliche per le infrastrutture, questo progetto, pur nato recentemente (nel 2006), rischi di rimanere incompiuto, come altre opere pubbliche della nostra regione, tra queste la faraonica stazione di Parma, che non ha prospettive di realizzazione Anche Meo ha criticato il limite strutturale del People Mover che non consente il collegamento Aeroporto-Fiera.

“Ho chiesto che la Giunta svolgesse questa informativa – ha detto Silvia Noè (Udc) – per sapere con certezza lo stadio attuale del progetto e soprattutto se l’opera si farà. Mi pare infatti che il Comune di Bologna temporeggi, anche perchè l’esposizione finanziaria di Atc è particolarmente forte. La sostanza della questione oggi è quindi sapere se l’opera è fattibile e se i mezzi finanziari per realizzarla compiutamente ci sono”.

Paola Marani (Pd) ha difeso il People Mover ma ha anche tenuto a evidenziare che la Regione ha molto investito sul Sistema ferroviario metropolitano, tanto che in 10 anni i passeggeri su rotaia in Emila-Romagna sono raddoppiati. Ha poi aggiunto che, sul fronte dei trasporti e della viabilità, è tempo di superare l’arretratezza infrastrutturale del capoluogo, e la realizzazione di questo collegamento tra aeroporto e stazione è uno degli strumenti per farlo. Infine, ha espresso il parere che il numero dei passeggeri del bus che collega l’aeroporto alla stazione (stimati in 700.000 annui) consente di valutare con una certa tranquillità anche i patti para-sociali sottoscritti da Atc.