Ha iniziato oggi il suo esame in Commissione bilancio, affari generali e istituzionali il bilancio di previsione 2012 e pluriennale 2012-2014 della Regione Emilia-Romagna, che verrà discusso in Assemblea legislativa entro l’anno. “E’ un bilancio gravato dai pesanti tagli del governo – ha sottolineato la vicepresidente e assessore alle finanze Simonetta Saliera – ma anche un bilancio con il quale la Regione ha rifiutato la logica dei tagli lineari tanto cara al ministro Tremonti e ha scelto di individuare precise priorità, in primo luogo il Tpl e i servizi sociosanitari”.

Nell’illustrare il progetto di legge, Saliera ha anche ricordato “che il provvedimento prosegue sulla via della riduzione dei costi di gestione e del contenimento del debito tanto che, con i suoi 206 euro a testa per abitante, la nostra Regione è quella che ha il minor debito procapite in Italia. La scelta di destinare almeno 20 milioni di euro ad un fondo per la stabilizzazione dei lavoratori precari conferma inoltre l’attenzione che abbiamo al tema del lavoro, così come l’aver accompagnato il bilancio con altre importanti leggi (semplificazione, riforma degli Ato, patto di stabilità regionale, riforma dei parchi) è la conferma del nostro impegno a migliorare la vita di cittadini, imprese e territori”.

Il testo, approvato nei giorni scorsi dalla Giunta regionale, prevede entrate e uscite per 13.525 milioni di euro, non introduce aumenti della pressione fiscale e propone l’Istituzione di un Fondo regionale per la stabilizzazione del lavoro precario, rivolto in particolare ai giovani. Sviluppo e lavoro sono infatti tra le priorità individuate dalla Giunta regionale, insieme alla salvaguardia del sistema di welfare e alla prosecuzione del processo in corso di riorganizzazione e razionalizzazione della macchina regionale e degli enti collegati. Su queste direttrici, la Regione ha deciso di concentrare dunque i propri sforzi, convogliando anche 155 milioni di euro di risorse proprie, frutto di minor indebitamento, minori costi di gestione, ma risultato anche di riduzione del finanziamento in altri settori di competenza regionale, per sopperire, almeno in parte, all’azzeramento dei trasferimenti governativi.

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“Lavoro, mobilità, welfare: le nostre scelte per il 2012”: è il titolo del corsivo del presidente della Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, pubblicato oggi sul sito web presidenterrani.it.

Di seguito il testo del corsivo:

“L’Assemblea dell’Emilia-Romagna si appresta a discutere il bilancio della Regione per il 2012, già varato dalla Giunta e sottoposto in questi giorni a un ampio confronto con la società regionale.

E’ un bilancio difficile, che nasce in un quadro politico ed economico in forte movimento, del tutto nuovo, problematico per i conti pubblici e per l’intero sistema produttivo del Paese. Una condizione che ci impone scelte molto forti e selettive, per fronteggiare una fase di cambiamento indispensabile, per dare opportunità alla crescita economica salvaguardando la coesione sociale.

Abbiamo dunque cercato di fronteggiare i tagli del Governo senza aumentare la pressione fiscale, ma sopratutto abbiamo individuato delle priorità. In primo luogo il lavoro e i giovani. Ciò si traduce col sostegno all’occupazione, alla formazione e alla stabilizzazione del lavoro con 60 milioni di euro aggiuntivi, e sostenendo il credito per le imprese. Quindi il welfare, con un incremento del fondo regionale per la non autosufficienza, che va oltre i 400 milioni, e col supporto del fondo anticrisi per i Comuni, che vivono un momento molto difficile. E abbiamo garantito i fondi per il trasporto pubblico locale e i servizi per la mobilità dei cittadini.

E’ un bilancio all’insegna dell’efficienza e dell’efficacia. Per questo continueremo a ridurre i costi gestionali della Regione a favore dei servizi, delle politiche di crescita.

Ma questo bilancio è anche un passo a sostegno di quel patto per la crescita intelligente e sostenibile che stiamo costruendo insieme alle forze economiche, sociali e agli enti locali e che contiamo di sottoscrivere entro novembre. In questo modo crediamo di dare un contributo anche al Paese e alla sua difficile situazione, con politiche improntate all’equità, per il lavoro e la coesione sociale”.