L’hanno chiamata ricerca per i “Diritti Nascosti” per sottolineare che i diritti di cui non si è a conoscenza non possono essere effettivamente esercitati. Il sindacato pensionati Spi/Cgil distretto di Modena, insieme al patronato Inca/Cgil, hanno effettuato un’indagine a campione su 696 persone invalide (prevalentemente anziani non autosufficienti che si sono presentati nelle leghe pensionati) e hanno fatto emergere che 102 di loro hanno diritto a prestazioni sociali – nella fattispecie l’assegno al nucleo familiare (Anf) – di cui però non avevano mai beneficiato.

Grazie a questa ricerca – che ha visto il coinvolgimento dei volontari delle 7 leghe pensionati Spi/Cgil di Modena e degli esperti del patronato Inca – è stato dunque possibile inoltrare le necessarie domande all’Inps per la liquidazione di assegni mensili che vanno dagli 11 ai 52 euro circa, oltre agli arretrati pregressi che possono arrivare anche a 5 annualità.

La ricerca prende le mosse a seguito delle nuove disposizioni Inps che obbligano dal 2011 i cittadini percettori di prestazioni sociali (indennità di accompagnamento, assegno di invalidità civile parziale, assegno sociale) a compilare ogni anno i relativi moduli di accertamento ricevuti dall’Inps (ICRIC, ICLAV e ACCAS/PS) e a inviarli all’Ente per via telematica, tramite la consulenza dei centri di assistenza fiscale (Caaf). Consulenza che i Caaf offrono gratuitamente ai cittadini, in base all’accordo Inps-Caaf.

Sino al 2010, l’Inps inviava infatti ai titolari di prestazioni sociali moduli di accertamento cartacei finalizzati a rilevare la presenza, o meno, di periodi di ricovero ospedaliero o presso strutture pubbliche (ricoveri totalmente gratuiti), periodi per i quali la prestazione dell’indennità di accompagnamento è sospesa.

Dal 2011 la compilazione dei moduli deve invece essere fatta presso un Caaf e l’inoltro deve avvenire per via telematica. Con l’obbligo di invio telematico di tali moduli, è stato possibile creare una banca dati di persone, beneficiarie di prestazioni assistenziali, che si sono rivolte presso le sedi Cgil. Da questa banca dati è stato creato un campione di 696 titolari del modello ICRIC (invalidi titolari di indennità di accompagnamento) suddividendoli per età, sesso, diritti maturati, iscritti al sindacato.

Come si evince dalle tabelle, i risultati danno una lettura trasparente sulle condizioni delle persone non autosufficienti che si sono rivolte alle leghe dei pensionati Spi/Cgil nei quartieri della città e agli sportelli Cgil.

Di 696 cittadini facenti parte del campione, 652 sono anziani che hanno consegnato i moduli nelle leghe Spi della città di Modena, i restanti 44 sono cittadini che utilizzano i servizi Caaf/Cgil e Inca, ma risiedono in altri comuni. Quattordici si sono rivolti per la prima volta ai serviziCgil.

Gli uomini sono 203 (29,17%) e le donne sono 493 (70,83%). Nella fascia d’età tra gli 80/100 anni si collocano 463 cittadini (62,56% del campione). Il 78,16% del campione è iscritto al sindacato, mentre il 21,84% non lo è.

“A proposito della fascia d’età molto avanzata in cui si colloca oltre il 62% del campione di anziani – hanno detto stamattina i sindacalisti in conferenza stampa – vogliamo ribadire ancora una volta quanto sia strumentale la campagna sui falsi invalidi condotta dal Governo Berlusconi, poiché ci troviamo di fronte a persone in condizione di non autosufficienza dovuta all’età, con patologie invalidanti certificate”.

Sul campione di anziani analizzato, ben 102 persone (14,66%) sono risultati avere diritto all’assegno al nucleo familiare (Anf) che spetta agli invalidi con invalidità al 100% e reddito sino a 29.000 euro lordi per vedova/o, e fino a 32.000 lordi per la coppia.

“Diritto di cui non erano a conoscenza – hanno detto i sindacalisti Cgil e gli addetti del patronato Inca – e per questo non hanno mai fatto domanda. Ma senza richiesta all’Inps l’assegno non viene erogato automaticamente”.

Parliamo di un importo mensile che varia da 11 euro a 52 euro, senza contare che molti di loro hanno diritto ad annualità arretrate, in certi casi sino a 5 anni (alcuni avevano diritto anche a un maggior numero di annualità pregresse, ma esiste una prescrizione di 5 anni).

E’ inoltre emerso che due anziani del campione avevano diritto alla 14^ mensilità sinora non goduta (con relativi arretrati di 3 anni), e altri 3 anziani avevano diritto al bonus (un importo aggiuntivo) di 154,94 euro annuali che spetta a chi ha pensioni sino a 6.243 euro lordi annui e reddito complessivo sino a 9.132 euro per pensionato non coniugato (18.000 euro per la coppia).

La ricerca ha anche consentito di esaminare un campione di cittadini non autosufficienti, che vivono alcuni nelle strutture per gli anziani della città, altri con il sostegno dei familiari, con l’assistenza domiciliare e badanti.

Lo Spi insieme alla Cgil chiede che nella discussione pubblica sui tagli all’assistenza e ai servizi agli anziani, si approfondisca la conoscenza delle condizioni di queste persone.

Proprio a questi temi – welfare, benessere e invecchiamento attivo degli anziani – è dedicata l’assemblea provinciale delle leghe Spi, aperta al pubblico, prevista per martedì 29 novembre (presso la sede di piazza Cittadella) alla presenza di sindaci dei comuni modenesi e rappresentanti delle associazioni.

Lo Spi/Cgil invita tutti i pensionati, iscritti e non, a rivolgersi alle sedi di lega ogni volta che ricevono documenti dall’Inps o da altri istituti previdenziali, per controllare la loro posizione pensionistica e scoprire magari di avere diritti rimasti sinora nascosti.