Venerdì 9 dicembre, ore 21.30, presso Spazio La Tenda di Modena, l’Associazione L’Asino che Vola organizza una iniziativa con Giulio Cavalli (scrittore e attore teatrale impegnato in prima linea contro le mafie e per questo, da due anni e mezzo, sotto scorta; per info: www.giuliocavalli.net) che presenterà il suo libro “Nomi, cognomi e infami” e dialogherà con Giuseppe Morrone de L’Asino che Vola.

Giulio Cavalli, Milano 1977,

fonda a Lodi nel 2001 la compagnia Bottega dei Mestieri Teatrali. Firma il testo e la regia delle prime produzioni Il Cantafavole Muto, Tetiteatro e un chicco di caffè, Carro Poetico, Pulvere de Katabatù e Filo Spinato.

Nel 2006 Paolo Rossi, che cura la supervisione artistica di Kabum!..come un paio di impossibilità! – spettacolo sulla Resistenza in Italia – lo spinge a salire sul palco, segnando l’inizio della sua vita di ‘narratore’.

Nello stesso anno mette in scena (Re) Carlo (non) torna dalla battaglia di Poitiers giullarata in occasione del quinto anniversario della morte di Carlo Giuliani, che debutta in Piazza Alimonda a Genova scelta da Giuliano e Haidi Giuliani per l’iniziativa “per non dimentiCARLO”.

Da allora il percorso artistico si è andato definendo sia dal punto di vista tematico che dal punto di vita stilistico.

Gli spettacoli si ispirano al presente, tenendo fede ad un’idea di teatro come mezzo per mantenere vive pagine importanti della nostra storia. Assume quindi sempre maggiore importanza la fase di ricerca preliminare alla stesura dei testi: i dati raccolti entrano nel tessuto drammaturgico rimanendo impressi nella memoria dello spettatore.

La recitazione, sempre serrata, spesso include brani in grammelot lasciando spazio all’improvvisazione e al sorriso anche durante il racconto di eventi drammatici.

La musica, rigorosamente eseguita dal vivo e composta per gli spettacoli, diventa un elemento distintivo e caratterizzante.

Il 18 dicembre 2007 debutta al Piccolo Teatro di Milano Linate 8 ottobre 2001: la strage, scritto insieme al giornalista Fabrizio Tummolillo, un monologo sull’incidente aereo costato la vita a 118 persone. Dopo essere stato ospitato negli oltre 20 comuni produttori lo spettacolo è costantemente in tournée. Il giorno prima del processo di Cassazione che ha chiuso le vicende legali legate all’incidente è stato rappresentato al Teatro Quirino di Roma alla presenza di tutti i membri del Comitato 8 ottobre.

Nel settembre del 2007 al Teatro dell’Elfo di Milano la prima di Bambini a dondolo, dramma sul turismo sessuale infantile, ospitato nei mesi di ottobre e novembre al Teatro Ambra Jovinelli di Roma e al Teatro Elicantropo di Napoli.

Il 27 marzo 2008 è stata presentata al Teatro alle Vigne di Lodi l’anteprima di Do ut Des, spettacolo teatrale su riti e conviti mafiosi, coprodotto dal comune di Lodi e dal comune di Gela, con collaborazioni importanti come quella della casa memoria “Felicia e Peppino Impastato” ed il Centro Siciliano di Documentazione “Giuseppe Impastato”. Lo spettacolo debutta, poi, ufficialmente al Teatro Franco Parenti di Milano.

Nel 2008 ha debuttato Primo L. 174517 liberamente ispirato alla versione drammatica di Se questo è un uomo di Primo Levi e Pieralberto Marchè, progetto coprodotto dalla Regione Lombardia- Next.

Nel giugno 2009 debutta al Teatro Augusteo di Napoli con L’Apocalisse rimandata Ovvero benvenuta catastrofe di Dario Fo e Franca Rame,coprodotto dal Napoli Teatro Festival Italia e con il sostegno di NEXT, dove Cavalli è in scena per la prima volta con un testo di cui non è autore. Cura, però, l’adattamento del testo aprendolo a contaminazioni diverse e mettendo in moto un singolare teatro d’inchiesta.

Sempre del 2009 (debutto a Milano in ottobre) è A cento Passi dal Duomo, scritto con il giornalista Gianni Barbacetto, direttore di Omicron (Osservatorio Milanese sulla Criminalità Organizzata al Nord), spettacolo definito dallo stesso Cavalli “una ninna nanna dolce per un risveglio brusco di quella Lombardia che si crede immune dalla mafia”.

L’ultimo lavoro, Nomi, cognomi e infami è stato presentato nel dicembre 2009 nell’ambito del festival Teatri della Legalità (progetto della Regione Campania), un spettacolo che narra di storie di mafia, camorra, soprusi e ingiustizie ma anche di persone che hanno scelto di non piegarsi agli uomini d’onore.

Dalla stagione 2007-2008 Giulio Cavalli è, inoltre, direttore artistico del Teatro Nebiolo, vivace sala situata nella provincia di Lodi, a Tavazzano con Villavesco (LO) che sta per inaugurare il suo terzo anno di attività.

Collabora in articoli di inchiesta con alcune testate giornalistiche e online.

Nel dicembre 2009 è stato ricevuto dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che gli ha portato la propria solidarietà per la vita sottoscorta a causa delle minacce ricevute da cosche mafiose.

Nel gennaio 2010 è stato premiato a Catania con il premio PIPPO FAVA dedicato al giornalista scomparso.

Sempre in gennaio è diventato cittadino onorario del Comune di Tavazzano con Villavesco per il suo impegno per la legalità.

Il 26 gennaio 2010 ha ricevuto nella sala del Consiglio Provinciale di Milano il premio CAMPIONE DELLA CULTURA dell’anno.

Dall’aprile 2010 è stato eletto consigliere regionale candidato indipendente nella lista di IDV in Lombardia. Ha aderito successivamente al gruppo di SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTA’ che oggi rappresenta in Lombardia con Chiara Cremonesi.

E’ autore del libro LINATE 2001: la strage, e NOMI COGNOMI e INFAMI (edizioni Verdenero).

Vive con la propria famiglia a Lodi.

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DI COSA PARLA “NOMI, COGNOMI E INFAMI”

Il libro di Giulio Cavalli non è un libro come gli altri. “Nomi, cognomi e infami” è un viaggio nel tempo e nello spazio che accompagna il lettore dall’attentato di via D’Amelio al sorriso di Bruno Caccia, dalle parole di Pippo Fava all’omicidio di don Peppe Diana passando attraverso il coraggio di Peppino Impastato, Rosario Crocetta e i ragazzi di Addiopizzo, fino a svelare la presenza della mafia al Nord che l’autore è stato tra i primi a denunciare. È anche una storia corale dedicata alle 670 persone che oggi nel nostro Paese vivono sotto tutela. È una rivoluzione morbida contro coloro che, abituati a comprarsi giudici, onorevoli, senatori, funzionari, sindaci, imprenditori, giornalisti, sanno bene che nulla possono contro la parola, quel mitra senza proiettili che instilla germi; germi di consapevolezza, germi di coscienza, germi di libertà. È una ninna nanna recitata per tenerci tutti svegli, mentre urliamo che disonorarli, comunque, è una questione d’onore.

(Associazione L’Asino che Vola)