«L’Emilia-Romagna ha raccolto la sfida europea di contribuire alla definizione e al successivo avvio della nuova programmazione dei fondi per il periodo 2014-2020 ma anche di rispondere al contesto mondiale caratterizzato da profonde trasformazioni e incertezze mettendo in campo una nuova idea di sviluppo che sarà delineata nel nuovo Programma triennale per le attività produttive». Lo ha detto l’assessore regionale alle attività produttive Gian Carlo Muzzarelli a margine dei lavori del Comitato di Sorveglianza del Por Fesr 2007-2013, che si è riunito oggi a Bologna. L’incontro si è svolto alla presenza, tra gli altri, di Giuseppina Caldarola, del ministero dello Sviluppo economico (dipartimento per le Politiche di sviluppo e la coesione economica, servizio per le Politiche dei fondi strutturali comunitari), Lenka Nielsen, rappresentante della Commissione europea (direzione generale Politica regionale), Willebrordus Skuijters, capo unità Italia-Malta nell’ambito della direzione generale Politica regionale della Commissione.

A causa della crisi economica i beneficiari dei fondi europei, alle prese con una generalizzata crisi di liquidità, hanno mostrato difficoltà crescenti nel far fronte alle necessità di cofinanziamento ma allo stesso tempo si sono registrano risultati importanti su tutti i principali assi d’intervento.

«Per quanto riguarda il nuovo Programma triennale per le Attività produttive la ricerca, l’innovazione e il trasferimento tecnologico – ha aggiunto l’assessore Muzzarelli – gli assi fondamentali su cui abbiamo deciso di orientare lo sviluppo sono fondati sul sapere, sulla green economy e sul made in Italy. Centrale è il sostegno dell’export, le riforme strutturali delle istituzioni e della pubblica amministrazione, del welfare e del mercato del lavoro ma anche una forte spinta alla ricerca e alla innovazione. Questa è la nostra direzione di marcia: quella dell’Europa».

I RISULTATI

Sul fronte ricerca industriale, sono oramai pienamente operative le attività di ricerca dei laboratori della Rete alta tecnologia, articolati nelle sei piattaforme – meccanica e materiali, energia e ambiente, scienze della vita, agroalimentare, costruzioni, ict e multimedia – con 1.600 ricercatori coinvolti, di cui 560 nuovi assunti. Meno positivo il bilancio sulle altre attività dell’Asse 1 del Programma, con il bando ‘Progetti di ricerca collaborativa delle pmi’ che vede una percentuale di ritiri nell’ordine del 40% – solo 145 i progetti ancora attivi sui 238 inizialmente ammessi – mentre è ancora in corso lo svolgimento dei 30 progetti finanziati nell’ambito del bando ‘Sostegno allo start up di imprese innovative” – termine previsto a fine gennaio – per quasi 2,5 milioni di contributo concesso.

Sul secondo Asse d’intervento del Programma, “Sviluppo innovativo delle imprese”, sono 416 i progetti finanziati per la creazione di reti d’imprese finalizzate all’innovazione tecnologica e organizzativa, con circa il 70% dei progetti dedicati all’aumento di efficienza e allo sviluppo di sistemi informatici per l’integrazione e lo scambio di informazioni. Importante, nonostante la congiuntura sfavorevole, è il riscontro ottenuto dagli ultimi due bandi emanati nel corso del 2011 nell’ambito dell’Asse: il primo, “innovazione tecnologica”, si è chiuso al 1° agosto con quasi 1.600 domande, per un valore di investimenti previsti di circa 433 milioni. Il secondo, “nuove imprese”, ha visto il finanziamento di 75 progetti tra luglio e ottobre con un’immissione di patrimonio netto aggiuntivo nelle imprese superiore ai 3 milioni e 700mila euro.

Sul fronte “Promozione e sostegno all’utilizzo di strumenti innovativi di gestione finanziaria nelle pmi” si è invece avviata l’operatività del fondo Ingenium Emilia-Romagna II, che vede una dotazione di 14 milioni di euro, 7 dei quali conferiti dalla Regione Emilia-Romagna tramite il Programma Fesr. Tre le imprese sui cui il nuovo fondo di capitale di rischio sta attualmente investendo, attive nei settori dell’editoria, del farmaceutico e dell’e-commerce.

Prosegue intanto l’iter che porterà alla realizzazione delle aree produttive ecologicamente attrezzate – attività finanziata dall’Asse 3 del Programma – con 14 convenzioni firmate nel corso del 2011, su un totale di 29 aree finanziate, per un investimento previsto pari a 48,8 milioni di euro. Buono, con “appena” il 18% delle revoche, anche lo stato di avanzamento della misura di sostegno alla qualificazione ambientale ed energetica del sistema produttivo, con oltre 12 milioni e 300mila euro erogati che hanno attivato investimenti di oltre 55 milioni per interventi di efficientamento energetico nelle imprese. Un 2011 che ha visto poi, oltre all’attivazione di un nuovo strumento di ingegneria finanziaria per il sostegno alla green economy, la pubblicazione del bando per la rimozione dell’amianto e l’installazione di pannelli fotovoltaici negli edifici, che si è concluso a giugno con la presentazione di ben 286 domande, per oltre 18 milioni di contributo richiesto e investimenti previsti nell’ordine dei 134 milioni.

Anche gli enti locali, coinvolti nella realizzazione delle attività dell’Asse 4 del Programma, sono entrati in sofferenza a causa dei vincoli imposti dal Patto di stabilità. Procedono infatti a rilento gli interventi realizzativi dei 38 progetti di valorizzazione del patrimonio ambientale e culturale approvati, che prevedono un finanziamento Por nell’ordine dei 40 milioni a supporto di 92 milioni di investimenti. Quattro, comunque, le opere ad oggi concluse e pienamente funzionali, inaugurate nel corso del 2011: dal Palazzo della cultura e dello sport di Lizzano in Belvedere (Bo) alla Rocca Estense di Lugo (Ra), dal Palazzo dei Pio di Carpi (Mo) al “Salotto” di Faenza (Ra). Difficoltà, quelle connesse agli avanzamenti dei progetti pubblici, che si sono riproposte, a cascata, per quanto riguarda gli interventi da parte di privati – di cui sono state formalizzate le graduatorie in tutte le Province, ma che risultano solo in parte finanziati – con una percentuale di progetti conclusi ad oggi non superiore al 10%.