Il Comitato Direttivo della Filcams CGIL di Modena riunito il giorno 14
dicembre 2011 esprime fortissima preoccupazione per le scelte annunciate
dal Governo nella cosiddetta manovra “Salva Italia”.
Questa manovra colpirà i settori Filcams in diversi modi. Il più evidente è legato all’aumento dell’età pensionabile. Soprattutto per le donne, che sono la stragrande maggioranza degli occupati nei settori della Filcams CGIL e che in moltissimi casi già devono vivere con retribuzioni al di sotto della soglia della povertà, la situazione sarà aggravata dall’allontanamento del
pensionamento e dalle penalizzazioni ideate dal Governo.
Ma non solo. I delegati e le delegate ritengono dannosa la decisione del
Governo di intervenire sulla liberalizzazione degli orari commerciali,
argomento che la Costituzione della Repubblica Italiana assegna alle
Regioni. Tale decisione diverrà un fatto concreto dal 1° gennaio 2012
consentendo illimitate aperture delle attività commerciali a qualsiasi ora
ed in qualunque giorno dell’anno (anche a Natale, Pasqua, Capodanno, festa
dei Lavoratori, festa della Liberazione…), ma anche garantendo la
liberalizzazione delle aperture di attività commerciali superiori ai 2500
mq.
A queste condizioni solo la Grande Distribuzione Organizzata potrà
attrezzarsi per garantire tutte le aperture previste e le piccole strutture
del commercio dei centri storici o di quartiere saranno inevitabilmente
costrette alla chiusura per l’incapacità di essere concorrenziali rispetto
ai centri commerciali. Gli eventuali posti di lavoro generati
dall’incremento degli orari di lavoro della Grande Distribuzione
Organizzata non potranno compensare l’aumento della disoccupazione generato dalla chiusura delle strutture più piccole. In questo contesto i lavoratori si troveranno ad operare in contesti sempre più precarizzanti fatti di orari che impediranno le necessarie conciliazioni dei tempi di vita con i tempi di lavoro.
I dirompenti effetti sociali della liberalizzazione ci porteranno quindi a:
● un saldo occupazionale negativo,
● il venir meno del presidio di legalità, ruolo spesso assolto dalle
strutture del commercio in alcune zone degradate dei nostri territori,
● il grave problema legato alla mobilità, soprattutto per gli anziani
che hanno grosse difficoltà di spostamento e non potranno più fare la spesa
nel negozio vicino a casa,
● la coesione stessa delle famiglie i cui componenti lavorino in
strutture commerciali.
Ma la liberalizzazione non gioverà nemmeno ad incrementare i consumi.
Infatti la scelta recessiva effettuata dal Governo di aumentare l’Iva non
contribuirà certo ad aumentare la già scarsa capacità di acquisto dei
consumatori e la sola liberalizzazione non sarà garanzia di riduzione dei
prezzi per i cittadini o di miglioramento dei servizi erogati.
Il Comitato Direttivo della Filcams CGIL rivendica i contenuti e chiede la
piena applicazione dell’accordo sottoscritto dal Comune di Modena e da
tutte le parti sociali nel quale, con un’operazione di rotazione, si
garantisce ai consumatori un servizio con presidio di commercio alimentare
in ogni giornata festiva e non si incrementa di una sola domenica le
festività lavorative. Al contempo chiede il rispetto delle norme
costituzionali che attribuiscono alle Regioni il potere di normare gli
orari commerciali e valuta positivamente le iniziative dei giorni scorsi
che hanno visto l’analogo interessamento diretto di tre amministrazioni
locali (Modena, Carpi, Sassuolo) nei confronti della Regione Emilia
Romagna. Le delegate ed i delegati chiedono che l’impegno venga mantenuto
alto anche attraverso idonee forme di mobilitazione.