Partendo dagli approfondimenti investigativi rivolti nei confronti di un commerciante modenese, con attività nel capoluogo reggiano, i carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Reggio Emilia oltre ad arrestare lo stesso commerciante per il reato di detenzione coltivazione di sostanze stupefacenti, con la medesima accusa hanno arrestato il cugino sassolese con attività nel modenese. Questa in sintesi la premessa dei fatti che ha portato i carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia, inoltre, a sequestrare sostanze stupefacenti costituite da circa un etto di marijuana, 70 grammi di hascisc e vario materiale relativo al confezionamento tra cui 7 bilancini di precisione nonché la localizzazione di due stanze adibite a serre dove i due coltivavano la marijuana e dove i carabinieri hanno proceduto al sequestro di un centinaio tra piante, germogli e vasi con già piantati i semi per far cresce le piante di marijuana.

Il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Reggio Emilia, ieri sera, a conclusione degli accertamenti, ha tratto in arresto un commerciante 34enne residente a Prignano sulla Secchia (MO) con attività commerciale a Reggio Emilia e un 44enne residente a Sassuolo con ditta individuale avente sede a Fiorano Modenese, entrambi ristretti al termine delle formalità di rito a disposizione della procura modenese titolare dell’inchiesta.

Gli accertamenti sono quindi partiti dal negozio gestito a Reggio Emilia dal 34enne di Prignano e dove ieri pomeriggio i carabinieri, al termine di una perquisizione, hanno sequestrato 6 bilancini di precisione e un migliaio di euro in contanti, ritenuti provento del’illecita attività. Pur non avendo sequestrato stupefacenti ma avendo rinvenuto i bilancini solitamente utilizzati per tale illecita attività, i militari con il commerciante si sono spostati a Fiorano Modenese presso l’attività del cugino, di cui il commerciante disponeva delle chiavi di accesso. Una volta all’interno della ditta, custoditi in una cassettiera della scrivania dell’ufficio, i Carabinieri hanno rinvenuto 6 grammi di marijuana, un bilancino di precisione ed un trita erba.

Durante la presenza dei militari è arrivato il titolare della ditta, cugino del commerciante, che alla vista dei Carabinieri dopo un’iniziale reticenza si è mostrato collaborativo conducendo gli operanti in un attiguo appartamento, in disponibilità dei due, dove gli stessi coltivavano marijuana. All’interno, infatti, i Carabinieri hanno individuato due stanze completamente adibite alla coltivazione e crescita della marijuana, contenenti ciascuna 17 piante sviluppate (per un totale di 34 piante) della grandezza variabile da 15 cm ad un metro, 37 vasi di varia misura contenenti germogli di piantine di marijuana e 20 vasi contenenti terreno e semi di marijuana in germinazione. Entrambe le stanze erano munite di tutta l’attrezzatura (sequestrata dai carabinieri) necessaria per la nebulizzazione, l’illuminazione e il riscaldamento degli ambienti in modo tale da riproporre l’habitat necessario per la crescita e lo sviluppo delle piante. In una terza stanza sono stati rinvenuti 61 grammi di marijuana in foglie in via d’essicazione, oltre ad una lampada per l’illuminazione e 6 grammi di hashish.

A seguito di quanto accertato i militari si sono spostati presso le rispettive abitazione per dar corso alle relative perquisizioni. Nella casa del sassolese i militari hanno rinvenuto 55 grammi di hashish e 12 grammi di marijuana, un bilancino di precisione e la somma di circa 500 euro in banconote di vario taglio ritenuta provento dello spaccio. Nell’abitazione del 34enne di Prignano sulla Secchia i Carabinieri hanno rinvenuto e sequestrato 12 grammi e mezzo di hascisc, un grammo e mezzo di marijuana e 1.220 euro in contanti ritenuti provento dello spaccio. A rafforzare l’ipotesi investigativa di se già chiara in ordine all’illecita attività condotta, anche il contenuto di vari sms sul cellulare del 34enne di Prignano sulla Secchia comprovanti l’illecita attività di spaccio.

 Alla luce degli elementi acquisiti i due soo stati arrestati in ordine ai citati riferimenti normativi violati e ristretti presso la Casa Circondariale di Modena a disposizione della Procura modenese, titolare dell’inchiesta.