L’On. Isabella Bertolini, attuale Coordinatrice provinciale,  si dice preoccupata perchè molti nuovi iscritti al partito sarebbero originari delle terre della camorra. Secondo la deputata, le tessere sospette sarebbero circa seicento. Sui sospetti dell’On. Bertolini interviene il Vice Coordinatore del PdL modenese Enrico Aimi.

“Difficile capire a volte l’On Isabella Bertolini. Prima l’attacco a Berlusconi, ora quello al presidente Alfano, reo di inerzia di fronte ai suoi sospetti sul tesseramento modenese; ma cos’ha veramente in animo la coordinatrice uscente? Spettava a Lei il controllo sui tesserati che peraltro dice testualmente di aver “scrupolosamente effettuato nome per nome”. Se così è, come mai – con i poteri che lo statuto e il regolamento Le concedono – si e’ distinta primariamente per il tentativo di buttare fuori dal partito il consigliere comunale Andrea Galli che non avrebbe certo votato per Lei al Congresso?

Per stare nel PdL ci vuole il certificato di comprovata razza ariana o non avere un meridionale indietro di 7 generazioni? Così ragionando dovremmo chiudere dalla Prefettura, all’Agenzia delle Entrate passando per la Procura di Modena e via dicendo, fino alle caserme dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia di Stato, eccetera eccetera.

Per parte mia ho chiesto, anche formalmente, e non solo a parole, e per altro ottenuto dagli organi nazionali del partito, di non accogliere le domande di iscrizione di alcuni nomi che risultano essere gravati da precedenti.

Ma questo compito spettava primariamente proprio a lei. Ora dice che ha solo sospetti e dubbi. Li concretizzi, prenda carta e penna e vada alla Procura a raccontarli; se no il dubbio che il suo sia solo l’ennesimo fumogeno per dissimulare una sconfitta annunciata incomincia ad apparire sempre più come una realtà.

“L’ombra della camorra sul partito” e’ un “magheggio” astuto che poteva reggere fino al congresso che si sarebbe dovuto celebrare tra tre giorni; lo “slittamento” per neve dimostrerà, se mai ve ne fosse bisogno, che il PdL e’ un partito sano, soprattutto per gente, come chi scrive, che le mele marce le toglie dal cesto e non si limita al balbettio del mi mo ma”.