Dai progetti avveniristici di Leonardo da Vinci alla Ford T, disponibile “in qualsiasi colore purché nera”. Dal mito del viaggio, nelle imprese eroiche come il raid Parigi-Pechino del 1907, alle automobili entrate nella storia del cinema, come la Lancia Aurelia guidata da Vittorio Gassman nel film “Il sorpasso”. Dalle facili battute sulle “donne al volante” alla riscoperta di figure leggendarie come la baronessa Maria Antonietta Avanzo, audace pilota che diede filo da torcere a Tazio Nuvolari e affiancò Enzo Ferrari nella scuderia Alfa Romeo. È un viaggio ironico tra entusiasmi, paure, ingenuità e conquiste legate all’auto, dalle origini agli anni Settanta, la nuova mostra del Museo della figurina di Modena in corso Canalgrande 103. Con calendari, modellini, installazioni e 400 figurine d’epoca dedicate a motori, accessori ed eventi sportivi, inaugura venerdì 2 marzo alle 17.30 “Vengo a prenderti stasera: come l’automobile ha cambiato le nostre vite in un secolo di grafica”. Il sogno dell’automobile, che si concretizza verso la fine del XIX secolo, nasce da un desiderio connaturato all’uomo: la necessità di raggiungere luoghi distanti in tempi brevi, la brama di conoscenza di terre ignote, l’aspirazione all’emancipazione e la voglia di trasgressione portarono già Leonardo da Vinci a progettare un carro-automobile che si muoveva senza l’ausilio degli animali.

Le figurine mostrano il contrasto tra chi, agli esordi, è entusiasta del nuovo mezzo e chi, invece, lo considera con diffidenza. Illustrano l’impatto dell’auto sullo sviluppo urbanistico e la rivoluzione nel mondo del lavoro, con l’introduzione della catena di montaggio. Inoltre, con una linea del tempo costellata di figurine e modellini, la mostra evidenzia come si sono modificate le linee e le forme delle auto a partire dai primi tentativi fino agli anni Settanta.

DA JANIS JOPLIN A “HERBIE”, MUSICA E FILM A QUATTRO RUOTE

Canzoni e video accompagnano la mostra di figurine “Vengo a prenderti stasera”

Il titolo è un omaggio alla mitica “Torpedo blu” cantata da Giorgio Gaber e nella colonna sonora ideale della nuova mostra del Museo della figurina di Modena, “Vengo a prenderti stasera”, non possono mancare la “Topolino amaranto” di Paolo Conte e la “Mercedes Benz” di Janis Joplin, e ancora “Drive my car” dei Beatles o “The passenger” di Lou Reed. Racconta il mito dell’automobile nella grafica e nelle figurine, ma non disdegna incursioni nel rock e nel cinema, l’esposizione allestita dal 2 marzo al 15 luglio in corso Canalgrande 103, che accompagna l’apertura del nuovo Museo casa Enzo Ferrari.

Accanto ai pannelli che propongono 400 tra figurine, fumetti, calendarietti e bolli chiudilettera, ci sarà un video dedicato alle “auto troppo auto”, quelle che prendono vita e hanno una propria personalità: da “Herbie il Maggiolino tutto matto” a “Supercar” e “Christine la macchina infernale”. Un altro filmato metterà a confronto i diversi modi di vivere la strada tra pedoni, ciclisti, centauri e automobilisti, mentre immagini d’epoca mostreranno l’evoluzione degli ingorghi stradali nei decenni del Novecento. Un’installazione multimediale proporrà, inoltre, una varietà di “Paesaggi sonori”: indossando le cuffie, i visitatori potranno ascoltare suoni registrati nelle strade di Modena alle diverse ore del giorno, sentire le “voci” di città del mondo, da Monfalcone a Los Angeles passando per Nuova Delhi, Ajaccio, Monterosso, Siviglia, Roma e molte altre, e immergersi per contrasto nei suoni della natura registrati nei deserti cileno e australiano, sulle Alpi, nella foresta indiana del Kerala e nei fiordi norvegesi.

DONNE, MOTORI E UN CATALOGO CON FIGURINE DA RITAGLIARE

Dal 2 marzo al 15 luglio 400 immagini d’epoca in mostra al Museo della figurina

Figurine di piloti famosi dagli sguardi determinati e ritratti di delicate donzelle che si proteggono i capelli con foulard prima di salire sulle cabriolet. É uno sguardo ironico sul mondo dell’automobile, attraverso 400 immagini d’epoca, calendarietti, modellini e bolli chiudilettera, la mostra che il Museo della figurina di Modena propone dal 2 marzo al 15 luglio, in occasione dell’apertura in città del nuovo Museo casa Enzo Ferrari. Nel catalogo, edito da Franco Cosimo Panini, gli appassionati troveranno un fascicolo con la “Linea del tempo” delle auto dagli esordi agli anni Settanta, da completare ritagliando e incollando alcune immagini da un inserto in carta adesiva.

La grafica delle figurine racconta la società e ne mette in evidenza i cambiamenti culturali, come il rapporto della donna con l’auto. I materiali in mostra evidenziano come l’abbigliamento femminile si modifichi per divenire più funzionale alla guida, ritraggono delicate fanciulle ma anche audaci donne pilota come la baronessa Maria Antonietta Avanzo, che diede filo da torcere a Tazio Nuvolari e affiancò Enzo Ferrari nella scuderia Alfa Romeo. Non mancano le languide bionde appoggiate al cofano delle auto sulle copertine di periodici come “Quattroruote” e miti del cinema come Greta Garbo, ritratta su una sontuosa vettura nel film “La donna misteriosa”. Numerosi calendarietti e bolli chiudilettera sono dedicati a gare e piloti celebri. Con grafiche eleganti e ricercate, offrono testimonianza delle esposizioni e dei saloni dell’auto, organizzati per tutto il Novecento in Italia e all’estero, e pubblicizzano accessori, carburanti, pneumatici. Tra le cigarette e le trade card è possibile ritrovare modelli di auto celebri: dalla Itala, vincitrice del Raid Parigi-Pechino del 1907, alle vetture utilizzate nei film che hanno contraddistinto un’epoca, come la mitica Lancia Aurelia del film “Il sorpasso”.

L’esposizione, coprodotta dalla Fondazione Cassa di risparmio di Modena, è curata da Francesca Fontana. L’ingresso è gratuito e gli orari sono sul sito web (www.museodellafigurina.it).