C’è stata un’ampia sottovalutazione per anni del problema, con l’utilizzo ampio di termini come “percezione” che limitavano il problema della microcriminalità diffusa ad una “sensazione” del singolo cittadino. E così il problema è cresciuto. Angoli di città sono diventati pericolosi, perfino piccole strade come via Gallucci e Rua Pioppa, centrali,sono diventati territorio di nessuno. Ora le politiche repressive non bastano più. La società certamente è cambiata, ma chi da sempre si è vantato di conoscere e di far parte della società civile modenese, non ha saputo o voluto intercettare il cambiamento. Sono stati edificati quartieri che sono diventati dormitori, e poi ghetti. E oggi si spende per rimediare ai danni che un’urbanistica infelice ha creato. Si sono costruiti quartieri nuovi nelle frazioni, senza pensare ai servizi da portare in quelle aree, ai centri di aggregazioni necessari, a tutto quanto rende un quartiere vivibile e per questo più difficilmente attaccabile dalla criminalità. Dopo un bollettino come quello di questa mattina che parla di furti, di persone sequestrate in casa, sentiremo dire che i tempi sono cambiati, che non basta la repressione, che mancano risorse. Sentiremo tutto tranne che un’ammissione: che qualcosa in questi poteva essere fatto diversamente. No, quello non lo sentiremo.

Avv. Luca Ghelfi – Consigliere Provinciale PDL