Il tentativo di mediazione presentato nei giorni scorsi dall’Assessorato allo Sviluppo Economico del Comune di Modena, denominato “codice Sitta”, riteniamo non possa essere una soluzione al problema della deregulation vigente in materia di aperture festive per negozi e centri commerciali. Un codice di autoregolamentazione, per sua natura, appare debole in termini di tutela dei lavoratori, dei commercianti, dei consumatori e per questo motivo riteniamo pericolose le frettolose approvazioni di Confcommercio e Confesercenti. Entrando nel merito della proposta è, si, importante difendere tutte le principali festività nazionali, laiche e religiose, patrimonio di cultura e tradizione per il nostro Paese, ma definire un numero massimo di 30 aperture domenicali, in media, per ogni insegna favorisce indiscutibilmente i grandi marchi (Coop e Conad) che, sacrificando qualche negozio di periferia, possono garantirsi i principali centri commerciali aperti sette giorni su sette per tutto l’anno, introducendo di fatto una disparità di trattamento tra gli operatori nelle varie strutture. Zone d’ombra sono presenti anche sul punto riguardante la turnazione dei lavoratori nei festivi: la novità dell’introduzione di novembre tra i mesi in cui un lavoratore puo’ essere obbligato a lavorare tutte le domeniche peggiora, di fatto, la condizione attuale mettendo a rischio il rispetto del contratto nazionale. Una simile organizzazione delle aperture penalizzerebbe anche i consumatori, non garantendo in nessun modo una certa continuità del servizio. Sulla base degli elementi evidenziati riteniamo che la soluzione da perseguire non sia un “codice etico”, bensì un vero e proprio accordo, vincolante,concertato con tutte le parti in causa, una soluzione in grado di garantire in modo chiaro il rispetto dei contratti di lavoro dei lavoratori, le esigenze dei piccoli commercianti e un buon servizio ai consumatori. L’accordo che fu firmato da tutte le parti sociali nel novembre del 2011, basato sulle “rotazioni domenicali”, pensiamo possa garantire tutto questo: la sua ferma riproposta, unita all’assunzione di responsabilità da parte di tutti, sono indispensabili per porre un freno ad una situazione ormai diventata insostenibile per gli operatori del commercio, sia piccoli proprietari che dipendenti, in particolar modo per quelli della grande distribuzione.

(Cristian Favarin, a nome del Circolo di Modena e del Forum “Lavoro” di Sinistra Ecologia Libertà)