Positivo il quadro d’insieme del settore ceramico a livello mondiale, secondo i dati raccolti nello studio esclusivo realizzato dalla rivista Ceramic World Review, distribuita in questi giorni a Cersaie e Tecnargilla. Crescono infatti tra il 9 e il 10% tutti gli indicatori, confermando gli incrementi già registrati anche l’anno precedente.

La produzione mondiale di piastrelle supera per la prima volta i 10 miliardi di mq, con un totale di 10.512 milioni di mq, registrando un incremento del 10,1% rispetto ai 9.546 milioni di mq di fine 2010.

L’Asia ha prodotto 7.179 milioni mq (+12,9% rispetto al 2010), portando la sua quota sulla produzione globale al 68,3%. Tutti i maggiori paesi produttori del continente asiatico hanno aumentato la produzione nazionale. Gli incrementi maggiori in Cina (+600 milioni mq), Iran (+75) e India (+67).

Tranne l’Africa (-11,2% rispetto al 2010), registrano risultati in crescita anche tutte le altre aree di produzione ceramica, seppur con incrementi meno sostenuti. L’Unione Europea a 27 ha registrato un aumento del 4,4% per una produzione complessiva di 1.178 milioni mq, ed il Centro-Sud America è cresciuto del 10% rispetto al 2010. Crescono anche il Nord America (+4,2%) e l’Europa Extra-UE (+7%), trainata dai buoni risultati della Turchia.

Andamento analogo sia in termini quantativi sia geografici per il consumo mondiale di piastrelle ceramiche. Nel 2011 la crescita è stata infatti del 10,2%, toccando i 10.370 milioni di mq. Molto simile a quello della produzione è l’andamento dei consumi per area geografica. La crescita più elevata della domanda si è registrata ancora in Asia: +13,3%, per un totale di 6.844 milioni mq. Superiori alla crescita mondiale anche Centro-Sud America (+10,8% a 1.118 milioni mq) ed Europa Extra-UE (+10,7%). Più moderato l’incremento del consumo in Nord America (+2,4%) e Africa (+1,6%), mentre cala la domanda dell’Unione Europea (-2,1% per un totale di 929 milioni di mq), in cui gli incrementi in Francia e Germania (rispettivamente di 8 e 13 milioni mq) non compensano i risultati in calo di Spagna (-16 milioni mq) e Italia (-12 milioni mq).

I flussi di import/export registrano un incremento dell’8,7% rispetto al 2010, passando da 1.960 a 2.130 milioni di mq. Con la sola eccezione dell’Africa, che ha perso il 40% scendendo a 28 milioni mq, tutte le altre aree segnano risultati positivi. Crescono l’Asia, che passando da 944 a 1.070 milioni di mq (+14,2%) corrisponde alla metà delle esportazioni mondiali, l’Unione Europea con 711 milioni di mq (+4,6%), grazie ad un recupero di Italia e Spagna, l’Europa Extra-UE (+10,2% a 138 milioni mq), il Centro Sud-America (+10,9% a 114 milioni mq) e il Nord America (+10,3% a 67 milioni mq).