In merito alla deliberazione di modifica dello statuto a servizio del progetto di fusione della società Acegas/Aps spa in Hera, non siamo intervenuti nel merito, prima della discussione in Consiglio Comunale, per rispetto delle prerogative dell’organo decisionale. Crediamo che il nostro parere negativo era conosciuto da tempo.

Abbiamo letto la relazione della società di Revisione Ernst & Young spa chiamata a dare il parere legale sul rapporto di cambio delle azioni, qualcuno avrebbe fatto bene a leggere i passaggi sulla valutazione del concambio..

Al di fuori degli aspetti tecnici, l’utilità della lettura di tale documento per avere un idea dei soggetti in questione ed in particolare il profilo della società da incorporare, compreso i dati contabili.

C’è la mancanza di un convincente piano industriale.

Non è chiara l’entrata nell’azionariato Hera della Cassa Depositi e Prestiti attraverso il Fondo Strategico Italiano S.P.A. e la sua funzione strategica/industriale.

La Cassa Depositi e Prestiti sta facendo importanti investimenti finanziari in aziende strategiche ed altre e questo suo attivismo finanziario sarebbe all’attenzione di Bankitalia:

Nel suo azionariato c’è la presenza al 30 % delle Fondazioni Bancarie.

La Fondazione a noi vicina FCRM ha una partecipazione diretta in Hera mentre i “ rumors “ di queste ore anticipano l’entrata in HSST-Mo ( la cassaforte dei modenesi in Hera ).

C’è la completa assenza sulla questione “’acqua”, sulla sua gestione, visto che fino a prova contraria è passata al vaglio di un referendum popolare….caso mai fosse sfuggito i Triveneti portano in dote “asset” importanti, rappresentati dall’acqua della Serbia.

Nebuloso,come dicevamo ,il piano industriale che non garantisce gli utenti, gli investimenti, il posto di lavoro presente e futuro.

Preoccupanti le prospettive di Acegas nel capitolo investimenti,tra l’altro dimezzati rispetto al 2011, ( 104,5 nel 2011 , 42,0 nel 2012) , ma che indirizza l’attenzione al settore ,altamente remunerativo, del ciclo idrico ed alla commercializzazione del gas in direzione balcanica.

Il fallimenti di Hera è sotto gli occhi di tutti , di chi vuole vedere, ci dovrebbe parlare sui servizi carenti, sui pochi investimenti ma con le bollette in continuo aumento.

Hera, a nostro avviso, manca nella gestione sintonizzata con i territori di competenza , ha una situazione debitoria importante , si diletta in operazioni finanziarie e mantiene la redditività attraverso aumenti delle bollette, impresa facile quando oltre il 50 % degli asset sono gestiti in regime di attività regolate ed il 13 % in attività semiregolate.

Questo mostro, pubblico nella testa ma monopolista nelle mani, va abbattuto.

Ma come si fa a non vedere l’ accordo per “ svaligiare “finanziariamente la Holding Triveneta di 6 milioni di Euro a favore dei Comuni di Padova e Trieste, prima della fusione ?

Abbiamo già detto che saremmo per rivedere la strategia del Comune di Sassuolo in Hera.

Saremmo favorevoli a gestire le azioni Hera , attraverso HSST-MO, con una visione di area vasta ( associazione dei comuni dell’area della ceramica ), proposta già fatta ma notiamo un certo disinteresse da parte dell’esecutivo dell’associazione.

Di fronte al disinteresse o resistenze, Sassuolo deve andare da solo attraverso il conferimento delle azioni Hera ad SGP….società in sofferenza ma con l’impegno di tutti per salvarla.

Un’altra piccola notazione a margine,ma che entra nella questione Hera……le reti del gas e dell’acqua ,attualmente nel patrimonio SGP , non si toccano.

Sul piano politico locale non ci è piaciuto il voto favorevole di una parte del PD, alla fusione, ma ancora peggio la fuga di chi non ha partecipato al voto. Addirittura incredibile, come riportato dalla nota dell’ufficio stampa comunale, il voto contrario del PD e liste collegate alla modifica dello statuto di HSST-Mo.

(Partito Socialista Italiano Sassuolo)