Un riconoscimento speciale alla scienziata Margherita Hack, tre premi in denaro per autori di opere di comunicazione educativa e didattica e quattro finanziamenti destinati ad altrettanti progetti, scelti tra 158, per sostenere l’educazione scientifica nelle scuole. Sono i numeri della quarta edizione del premio Alberto Manzi, che sarà consegnato a Modena, al Teatro San Carlo (via San Carlo 5), mercoledì 21 novembre alle 21. Il premio biennale, dedicato a uno dei personaggi simbolo dell’istruzione in Italia, si inserisce in un programma di iniziative, sostenuto anche dal Comune di Modena, che comprende tre mostre allestite fino al 21 dicembre.

Laureato in Biologia, oltre che in Pedagogia, Manzi era convinto che l’educazione scientifica rappresentasse un fondamentale campo d’esperienza e di conoscenza per educare il soggetto alla libertà del pensiero, al confronto critico, alla capacità di porsi domande e cercare risposte a partire dall’osservazione del mondo in cui vive quotidianamente. Il Centro Manzi ha dunque scelto, in questa edizione del Premio, di valorizzare un tratto originale del lavoro di un uomo che ha saputo declinare l’educazione scientifica nei registri linguistici dei libri per ragazzi, dei programmi televisivi e della pratica scolastica. Perciò, dopo che il riconoscimento era stato conferito nelle tre precedenti edizioni a Piero Angela, Giovanni Minoli, don Luigi Ciotti, il Premio Manzi speciale 2012 sarà consegnato nelle mani della scienziata Margherita Hack, definita nelle motivazioni “figura limpida e originale dell’eccellenza scientifica internazionale”, dotata di “libertà di pensiero e autonomia intellettuale, talento innato nel comunicare la scienza”.

Oltre al riconoscimento speciale, il concorso, bandito dall’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna, si compone di 3 sezioni per le quali sono previsti altrettanti premi in denaro dell’importo di 2.500 euro, destinati ad autori di opere in lingua italiana che, nel triennio 2010-2012, si siano distinte nel campo della comunicazione educativa e didattica, dall’editoria scolastica e divulgativa ai prodotti multimediali e audiovisivi. A partire da quest’anno il concorso prevede una quarta sezione per le scuole di ogni ordine e grado, riservata a progetti non ancora realizzati, finalizzati all’educazione scientifica. La scuola vincitrice riceverà fino a un massimo di 2.500 euro, per realizzare, entro l’anno scolastico 2013-14, il progetto proposto. I quattro vincitori, che saranno premiati mercoledì, sono stati scelti tra 158 progetti.

L’organizzazione del Premio è a cura del Centro Alberto Manzi, al quale aderiscono Regione Emilia-Romagna, Università di Bologna, Ministero dell’Istruzione e Rai. Proseguono intanto nella sede del Foro Boario in via Bono da Nonantola le tre esposizioni che indagano la figura del Maestro quale scrittore, educatore e anche divulgatore scientifico. La prima è “Storia di un Maestro”, antologica sulla figura di Manzi. Quindi l’esposizione intitolata “Maestro raccontami una storia”, che esplorerà lo scrittore per ragazzi attraverso postazioni-gioco sui libri più famosi: Orzowei, Grogh e Tupiriglio. Infine la mostra “Educazione e divulgazione scientifica”, che si compone di postazioni interattive per esperimenti scientifici a cura del Museo di Zoologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia, che allestisce parte della sua collezione museale; una parte della mostra è riservata ai bambini con la riproduzione in formato gigante di alcuni capitoli dell’enciclopedia “Vedere e capire”, oggi introvabile. La mostra resterà aperta fino al 21 dicembre.

Il maestro Alberto Manzi è noto al grande pubblico per aver saputo utilizzare, per primo, il mezzo televisivo a fini didattici per le fasce sociali più deboli. Insegnante ed educatore, è stato impegnato in una continua ricerca pedagogica e didattica per migliorare la qualità dell’istruzione a partire dai soggetti più difficili. La fama di Alberto Manzi è indissolubilmente legata al programma televisivo “Non è mai troppo tardi” che, dal 1960 al 1968, ha rappresentato uno dei più importanti esperimenti didattici, riconosciuto anche a livello internazionale, della TV educativa impegnata a combattere l’analfabetismo. Manzi è stato anche uno dei più importanti scrittori per ragazzi: “Orzowei” è il suo romanzo più famoso, tradotto in oltre 30 lingue e anche in versione cinematografica e televisivi. Impegnato nel sociale, si è battuto per la cultura della libertà e della solidarietà, dell’avversione per ogni forma di violenza e di razzismo, del rapporto fra l’uomo e il proprio ambiente: temi che sono al centro delle opere del Manzi scrittore.