giorno dopo il risultato definitivo delle primarie del PD speriamo di poterci permettere un commento senza che Baruffi vada in escandescenza. Anzi, ci rivolgiamo proprio al segretario provinciale che è rimasto incomprensibilmente offeso dal fatto che anche qualche elettore di centrodestra modenese abbia partecipato alle votazioni.

Riteniamo che con queste primarie sia andata in scena una manifestazione di quell’ipocrisia che la sinistra non riesce proprio a scrollarsi di dosso. E la prova sta proprio nel furore che ha colto Baruffi quando si è reso conto che tra i votanti alcuni (molti o pochi non lo sappiamo) non erano del suo schieramento politico e ideologico. Ma come? Prima fanno un vanto del fatto di aver aperto la partecipazione a tutti, italiani e non. Poi quando qualcuno non di sinistra ringrazia ed effettivamente partecipa, vanno fuori dai gangheri. Ma allora perché non hanno riservato l’iniziativa agli iscritti al PD e a Sel, come era loro diritto e come sarebbe stato legittimo?

Da una parte vogliono dare alta prova di democrazia concedendo a tutti un diritto, poi però si arrabbiano se qualcuno questo diritto pretende di esercitarlo. In questo c’è tutta certa sinistra parolaia, che pensa ci si debba limitare a dar aria ai denti e mai passare ai fatti.

In realtà a Modena chi, non di sinistra, ha deciso di votare, lungi dall’aver invaso la democrazia altrui, concetto francamente incomprensibile e contraddittorio, ha dato prova di aver interesse più per il bene generale e comune che non per gli interessi particolari. Gli è stata data dalla sinistra la possibilità di esprimere un giudizio su chi, come potenziale Primo Ministro, ritenesse migliore (o meno peggio), ed ha esercitato questa possibilità.

Baruffi può affermare in coscienza e senza suscitare grasse risate che se la Lega Nord facesse primarie aperte a tutti i modenesi per scegliere il proprio candidato a sindaco non si presenterebbero a votare intere falangi di iscritti al PD? Suvvia!… direbbe Mughini.

La sinistra impari un po’ di onestà intellettuale. La democrazia è o non è! Non si può distinguere in nostra o altrui. Se vogliono che sia esclusivamente loro, allora la delimitino con regole chiare, con il rischio di far risultare evidente che alla fine, quando si diradano i polveroni artificiali, vince sempre l’apparato.

(Il segretario cittadino della Lega Nord per l’indipendenza della Padania, Stefano Bellei)