I numeri parlano chiaro: con la medesima base elettorale del primo turno l’ampio successo di Bersani al secondo turno anche nella nostra provincia si deve soprattutto al merito di migliaia di elettori di Vendola (ma anche, in misura minore, della Puppato e di Tabacci) che hanno deciso di garantire il proprio sostegno al Segretario del PD. E’ stato un voto non scontato, che come coordinamento locale di SEL abbiamo sostenuto e incentivato, comunque nel pieno rispetto delle prerogative e della libertà di scelta dei nostri sostenitori. Un voto non scontato perché al PD, nazionale come locale, abbiamo chiesto e chiediamo di “ascoltare” il voto, di dare un significato e un senso ai tanti che hanno deciso, nella “rossa” Modena più che in altre provincie d’Italia, di votare Renzi. Abbiamo chiesto e chiediamo ancora di più oggi uno scarto di innovazione, che riporti la politica ad esercitare un ruolo di servizio per il cittadino, che non può più essere trattato come spettatore e certificatore (quando va bene!) di decisioni già prese. Un ruolo di difesa e valorizzazione del bene comune, perché gli interessi privati, a cui anche a livello locale la politica appare asservita, sono diventati un peso troppo ingombrante e non più sopportabile. Un ruolo “alto”, perché è vero che la complessità dell’esercizio del potere e del governo non può essere ridotta alle semplificazioni populistiche del grillismo (e di parte del “renzismo”); ma è anche vero che questa complessità non può essere usata ad arte come paravento per fare della politica terreno di tragattini, per evitare il confronto con i cittadini, per garantire poltrone e carrierismo.

Non rendersi conto di quanto successo rischia di essere un ulteriore segnale lanciato dagli elettori ma disperso nel nulla dai dirigenti politici. Come la vittoria di un soffio alle ultime amministrative a Modena. Come la vittoria straordinaria dei referendum su acqua e nucleare.

Abbiamo sostenuto Bersani non per contrastare Renzi e il suo messaggio politico, giovane nelle fattezze ma vecchio nella sostanza. Abbiamo votato Bersani per aumentare il peso specifico della Sinistra nella coalizione e nel programma del prossimo candidato presidente del consiglio. Abbiamo votato Bersani perché crediamo che temi come il lavoro, la sostenibilità ecologica, i beni comuni, i diritti civili debbano essere le colonne portanti del rilancio del nostro Paese. Abbiamo votato Bersani perché uomo onesto e genuino, che crede nei valori di moralità e giustizia sociale, un socialista europeo.

Ma abbiamo votato Bersani anche per chiedereal PD modenese, ancora ancora e ancora una volta, la presa di coscienza che occorre cambiare veramente pelle: occorre iniziare, DAVVERO, ad ascoltare i cittadini, a rispettare la loro volontà di partecipazione, a valorizzare la loro voglia di riappropriarsi della politica (come la nascita di tanti comitati modenesi testimonia). I temi in gioco sono tanti: a Modena, solo per citarne alcuni, ci sono il PSC e lo sviluppo urbanistico della città così come il futuro del welfare locale, della scuola e dell’assistenza sociale… Sono appuntamenti con la città che non si possono più rimandare, questo è il messaggio che il voto ci consegna. Altrimenti l’appuntamento con Grillo e Renzi sarà solo rimandato, ma sarà inevitabile…

In ultimo, un ringraziamento doveroso ai compagni e alle compagne, ai volontari e alle volontarie di tutti i Comitati che hanno reso possibile questo straordinario mese di autentica partecipazione popolare.

(Cristian Favarin – Coordinatore Circolo di Modena di Sinistra Ecologia Libertà, Giuseppe Morrone – Coordinatore Federazione di Modena di Sinistra Ecologia Libertà)