Morso dalla gelosia si è presentato presso l’abitazione dell’ex datore di lavoro della fidanzata per poi puntargli la pistola in faccia con il fine di conoscere la verità che probabilmente aveva solo nella sua testa. Dall’altra parte l’ex datore di lavoro che no sapendo quale verità raccontare ha scelto la strada più breve, ovvero quella di fuggire gettandosi dalla finestra. Un volo di qualche metro che gli ha causato serie conseguenze, ha infatti riportato una serie di fratture al bacino giudicate con una prima prognosi di 90 giorni. Il “focoso” fidanzato, un 40enne abitante a Casalgrande, è invece finito presso la caserma dei Carabinieri di Rubiera dove i militari l’hanno denunciato alla Procura reggiana per il reato di minaccia aggravata. A lui i Carabinieri hanno sequestrato la pistola rivelatasi essere una scacciacani senza tappo rosso e per questo fedele riproduzione di una vera pistola.

E’ accaduto sabato pomeriggio a Rubiera,  con l’odierno indagato che, fingendo di dover parlare di lavoro, è si presentato presso l’abitazione di un 30enne rubierese, peraltro a lui conosciuto essendo stato l’ex datore di lavoro della fidanzata. Una volta nel bel mezzo della chiacchierata estrae una pistola (poi rivelatasi una scacciacani ndr) intimando al 30enne di sdraiarsi e raccontargli tutta la verità. Il giovane per fuggire alla follia che stava suo malgrado vivendo, riusciva a raggiungere la finestra aperta gettandosi nel vuoto. Quindi l’arrivo dei soccorsi che trasportavano il ferito in ospedale (per lui prognosi di 90 giorni per alcune fratture riportate ndr) e dei Carabinieri di Rubiera che conducevano l’aggressore in caserma dove veniva denunciato per il reato di minaccia aggravata. I Carabinieri di Rubiera, che hanno proceduto al sequestro della pistola rivelatasi una scacciacani, hanno avviato le indagini per fare luce sui molti punti oscuri di questa vicenda “giustificata” dall’indagato con il fatto che voleva solo dare una “lezione” all’ex datore di lavoro della ragazza, dal quale voleva conoscere tutta la verità. Una verità probabilmente racchiusa solo nella sua testa in quanto la vittima ha negato ogni tipo di rapporto, se non quello di lavoro, con la sua ex dipendente.