Terremoto e costruzione della Cispadana impongono a tutti di guardare al territorio dell’Area Nord in modo più complessivo e coeso. “C’è bisogno di più Unione tra i nove Comuni dell’Area Nord”: dice, infatti, la capogruppo Pd dell’Ucman Cristina Ceretti. Occorre, insomma, saper andare oltre l’istinto campanilistico di conservazione dello status quo: “L’eccezionalità del terremoto esige – spiega Cristina Ceretti – un coraggio altrettanto eccezionale e uno sguardo di prospettiva lungo”.

« La forza del territorio passa anche dal coraggio di cambiare». Questa è in sintesi l’appello della capogruppo Pd dell’Ucman (Unione Comuni modenesi dell’Area Nord) Cristina Ceretti. «C’è bisogno di più Unione tra i 9 Comuni dell’Area Nord, perché terremoto e costruzione della Cispadana ci impongono di guardare il nostro territorio in modo più complessivo e coeso». «Le difficoltà della situazione post-sisma ci chiedono coraggio e prospettiva. C’è bisogno di un’Unione più forte per esprimere con chiarezza le esigenze di questo territorio sui tavoli che contano. La forza dell’Unione si realizza solo se i nostri e coraggiosi e bravi sindaci sapranno andare oltre l’istinto campanilistico di conservazione dello status quo. L’eccezionalità del terremoto esige un coraggio altrettanto eccezionale e uno sguardo di prospettiva lungo». Ceretti spinge avanti: «Serve più Unione a partire da una programmazione urbanistica condivisa: è impensabile che tra un comune e l’altro ci siano regole del gioco diverse. È arrivato il tempo per una politica più coraggiosa, più snella e uniforme, più forte». «Sono convinta che molti nostri concittadini siano già in sintonia con queste idee – conclude Ceretti – Non escluderei quindi che questo, il momento della ricostruzione del nostro territorio, sia il tempo opportuno per aprire una discussione vera su una possibile fusione o episodi di fusioni parziali. Dalla tragedia del terremoto se ne esce se sapremmo dimostrare di essere uniti e quindi autorevoli».