Temporary Gallery è un luogo dove guardare le opere di un’artista (pittore, scultore, fotografo) seguendo non più i concetti della galleria classica, ma queste nuove caratteristiche:

1) Spazio. Sempre diverso a seconda dell’artista che si vuole far conoscere, potrà essere, di volta in volta, un piccolo negozio, un capannone industriale, un loft, una cantina, un laboratorio;

2) Tempo. L’opera ha raggiunto il suo scopo, colpire al cuore senza far male? Chiede di diventare parte della tua vita? Allora non servono più di 10 giorni per decidere se portarla a casa.

3) Inaugurazione. L’invito a partecipare è corale, organizzato sul web, non per pochi eletti, ma per tutti. Niente frizzantino e tartine: protagonisti assoluti le opere e l’artista.

4) Critico. È la stessa persona che guarda l’opera a dare la propria interpretazione a seconda di cosa essa trasmette. Chi deve “spiegare”, se necessario, è solo l’artista che l’ha realizzata, non un critico.

5) Catalogo. Il costo di un bel catalogo è proibitivo ed incide sul costo finale dell’opera. Spesso poi finisce sullo scaffale di una libreria o crea solo l’illusione di essere usciti dalla galleria con qualcosa in mano.

6) Prezzi. Il costo di un’opera d’arte, non un complemento d’arredo, deve essere alla portata di tutte le tasche. Tuttavia si tratta di un pezzo unico, frutto dell’abilità, intelligenza, sensibilità e cultura dell’artista, un pezzo di lui che gli si porta via, pertanto è giusto ripagarlo di questa appropriazione.

7) Speculazione. Le opere di Temporary non sono per chi vuole investire in un opera d’arte come se fosse un’azione quotata in borsa, un bene-rifugio che domani, forse, varrà il doppio. Fuori dalla logica dei mercati d’arte e dal paragonare l’artista a un cavallo da corsa.

8 ) Genere. Il genere prevalentemente trattato da Temporary è figurativo: di immediata comprensione, attrazione di pancia, lontano dal genere astratto e concettuale. “Non capisco perché tutti discutono sulla mia arte e fanno finta di capire, come se fosse necessario comprendere, quando basta semplicemente amare” Claude Monet (1840-1926).

La prima mostra di questo “esperimento” si intitola “VELATI DAL BITUME”, personale di Davide Avogadro che si terrà a Modena in Via Torre 51, dall’inaugurazione del 15 dicembre alle 17.30 fino alla chiusura il 24 dicembre alle ore 13.

Davide Avogadro vive e lavora a Vigevano. Si è diplomato al liceo artistico statale di Novara e all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Attualmente è docente di tecniche pittoriche all’Accademia di Belle Arti di Novara. Si è qualificato tra i dieci finalisti del prestigioso Premio Cairo nel 2003 ed ha un lungo curriculum di personali e collettive.

Così descrive la sua mostra:

“Credo che i miei ultimi lavori vivano un tempo proprio, mutando ogni qual volta vengono guardati. Le macchie sulla tela appaiono come muffe che vanno ad impestare il dipinto consumandolo e quasi nascondendolo. Il supporto non tradizionale è assemblato con un intreccio di tele diverse, grezze, dove la materia pittorica sembra staccarsi e dove le figure sono sommariamente dipinte, quasi non finite. Con questi elementi voglio fornire una lettura dell’opera come fosse un’inattesa scoperta da una vecchia cantina ed esposta al pubblico senza un’adeguata pulitura, come a dire “ecco ciò che siamo in grado di fare!” Abbandonare all’oblio, non tanto l’opera d’arte ma il nostro stesso essere. Ed ecco così apparire, nascoste dietro una coltre polverosa, figure che rimandano al nostro immaginifico: fauni, centauri, figure mitologiche ormai perdute. Una donna centauro dall’incarnato verdastro è raffigurata morta, come è morto il nostro senso d’appartenenza ad altro che non sia ciò che è preconfezionato da altri. Ma un barlume di speranza lo lascio intravedere con il dipinto di un fauno bambino, il quale ci rivolge uno sguardo ammiccante, mentre lancia un sorriso a mo’ di sberleffo, le macchie bituminose incominciano a scomparire e il guardarlo ci fa sentire bene”.

 

Orario di apertura al pubblico

Inaugurazione: sabato 15 dicembre 2012 ore 17.30 a Modena, Via Torre 51.

Tutti i giorni, domeniche comprese dalle 11 alle 13 e dalle 17.30 alle 20.

Chiusura della mostra: lunedì 24 dicembre 2012 ore 13.

temporarygallerymodena@gmail.it – Anche su appuntamento telefonando al numero 335/6532833.

 

SABATO 15 DICEMBRE APPUNTAMENTO ALLA TEMPORARY GALLERYTEMPORARY GALLERY è un luogo dove guardare le opere di un’artista (pittore, scultore, fotografo) seguendo non più i concetti della galleria classica, ma queste nuove caratteristiche:

1)    Spazio. Sempre diverso a seconda dell’artista che si vuole far conoscere, potrà essere, di volta in volta, un piccolo negozio, un capannone industriale, un loft, una cantina, un laboratorio;

2)    Tempo. L’opera ha raggiunto il suo scopo, colpire al cuore senza far male? Chiede di diventare parte della tua vita? Allora non servono più di 10 giorni per decidere se portarla a casa.

3)    Inaugurazione. L’invito a partecipare è corale, organizzato sul web, non per pochi eletti, ma per tutti. Niente frizzantino e tartine: protagonisti assoluti le opere e l’artista.

4)    Critico. È la stessa persona che guarda l’opera a dare la propria interpretazione a seconda di cosa essa trasmette. Chi deve “spiegare”, se necessario, è solo l’artista che l’ha realizzata,      non un critico.

5)    Catalogo. Il costo di un bel catalogo è proibitivo ed incide sul costo finale dell’opera. Spesso poi finisce sullo scaffale di una libreria o crea solo l’illusione di essere usciti dalla galleria con qualcosa in mano.

6)    Prezzi. Il costo di un’opera d’arte, non un complemento d’arredo, deve essere alla portata di tutte le tasche. Tuttavia si tratta di un pezzo unico, frutto dell’abilità, intelligenza, sensibilità e cultura dell’artista, un pezzo di lui che gli si porta via, pertanto è giusto ripagarlo di questa appropriazione.

7)    Speculazione. Le opere di Temporary non sono per chi vuole investire in un opera d’arte come se fosse un’azione quotata in borsa, un bene-rifugio che domani, forse, varrà il doppio. Fuori dalla logica dei mercati d’arte e dal paragonare l’artista a un cavallo da corsa.

8)    Genere. Il genere prevalentemente trattato da Temporary è figurativo: di immediata comprensione, attrazione di pancia, lontano dal genere astratto e concettuale. “Non capisco perché tutti discutono sulla mia arte e fanno finta di capire, come se fosse necessario comprendere, quando basta semplicemente amare” Claude Monet (1840-1926).

La prima mostra di questo “esperimento” si intitola “VELATI DAL BITUME”, personale di Davide Avogadro che si terrà a Modena in Via Torre 51, dall’inaugurazione del 15 dicembre alle 17.30 fino alla chiusura il 24 dicembre alle ore 13.
Davide Avogadro vive e lavora a Vigevano. Si è diplomato al liceo artistico statale di Novara e all’Accademia di Belle Arti di Urbino. Attualmente è docente di tecniche pittoriche all’Accademia di Belle Arti di Novara. Si è qualificato tra i dieci finalisti del prestigioso Premio Cairo nel 2003 ed ha un lungo curriculum di personali e collettive.

Così descrive la sua mostra:
“Credo che i miei ultimi lavori vivano un tempo proprio, mutando ogni qual volta vengono guardati. Le macchie sulla tela appaiono come muffe che vanno ad impestare il dipinto consumandolo e quasi nascondendolo.  Il supporto non tradizionale è assemblato con un intreccio di tele diverse, grezze, dove la materia pittorica sembra staccarsi e dove le figure sono sommariamente dipinte, quasi non finite.  Con questi elementi voglio fornire una lettura dell’opera come fosse un’inattesa scoperta da una vecchia cantina ed esposta al pubblico senza un’adeguata pulitura, come a dire “ecco ciò che siamo in grado di fare!” Abbandonare all’oblio, non tanto l’opera d’arte ma il nostro stesso essere.  Ed ecco così apparire, nascoste dietro una coltre polverosa, figure che rimandano al nostro immaginifico: fauni, centauri, figure mitologiche ormai perdute. Una donna centauro dall’incarnato verdastro è raffigurata morta, come è morto il nostro senso d’appartenenza ad altro che non sia ciò che è preconfezionato da altri. Ma un barlume di speranza lo lascio intravedere con il dipinto di un fauno bambino, il quale ci rivolge uno sguardo ammiccante, mentre lancia un sorriso a mo’ di sberleffo, le macchie bituminose incominciano a scomparire e il guardarlo ci fa sentire bene”.

Orario di apertura al pubblico
Inaugurazione: sabato 15 dicembre 2012 ore 17.30 a Modena, Via Torre 51.

Tutti i giorni, domeniche comprese dalle 11 alle 13 e dalle 17.30 alle 20.

Chiusura della mostra: lunedì 24 dicembre 2012 ore 13.
temporarygallerymodena@gmail.it
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Anche su appuntamento telefonando al numero 335/6532833.