referendum-scuolaQuesta mattina la segreteria generale del Comune di Bologna ci ha comunicato gli esiti del controllo di validità delle firme da noi consegnate il 5 dicembre. Tantissimi bolognesi hanno infatti sottoscritto la proposta di referendum cittadino consultivo sui finanziamenti alle scuole private paritarie, le firme erano molte più (il 150%) delle 9mila necessarie per l’indizione del referendum. L’amministrazione ci comunica oggi che ben 12.838 firme sono state ritenute valide. Ci sono ora tutte le condizioni formali perché il referendum venga indetto, e inoltre il referendum deve essere indetto tempestivamente. Il sindaco deve indirlo, ai sensi dell’art. 7 dello Statuto e art. 15 del Regolamento di partecipazione dei cittadini. E deve indirlo senza indugi: lo dice il principio della tempestività dell’atto, prestissimo avremo l’indizione del referendum. (Scheda tecnica)

Chiediamo perciò al Sindaco, che dovrà attenersi al suo dovere istituzionale di compiere l’atto di indizione, di fissare la data del referendum in coincidenza con quella delle elezioni politiche anticipate, appena sarà emanato dal Capo dello Stato il relativo decreto di indizione. L’accorpamento dei due momenti elettorali non solo è giuridicamente possibile, ma è una opportunità di risparmio, di coinvolgimento, di partecipazione. Non richiede alcuna modifica dello Statuto, è già a portata di mano rebus sic stantibus. Costituisce una occasione di risparmio per le casse collettive e soprattutto di partecipazione: rappresenta la possibilità di una consultazione il più ampia e coinvolgente possibile. Trattandosi di referendum consultivo cittadino, senza quorum da raggiungere, l’accorpamento non produce alcuna alterazione ma anzi garantisce una consultazione più ampia e quindi più precisa negli esiti. Una esigenza che la politica, prima di tutti, dovrebbe avvertire. O qualcuno ha paura della partecipazione? (Leggi la lettera al sindaco)

(Per il Nuovo Comitato Art. 33 la portavoce Francesca De Benedetti)