Le dimissioni del segretario del Pd Davide Baruffi, lo ha annunciato lui stesso alla Direzione provinciale del partito, sono irrevocabili, ma di tutto questo si parlerà solo dopo il voto. Tutti gli intervenuti hanno convenuto, infatti, che la campagna elettorale ha bisogno che tutto il gruppo dirigente del partito sia unito e lavori compatto alla conquista del Governo del paese. Il Pd, a differenza di tutti gli altri partiti, può contare su tre grandi punti di forza: ha un leader scelto da 3 milioni di elettori, una squadra di candidati che nel modenese ha raccolto ben 50mila preferenze e proposte credibili su lavoro, giustizia, moralità, scuola e sanità.

Una Direzione provinciale del partito intensa e partecipata quella che si è tenuta la sera di giovedì 10 gennaio a Palazzo Europa. Davide Baruffi ha confermato la propria intenzione di dimettersi da segretario provinciale del Pd ma la Direzione ha deciso di rinviare le questioni interne del partito all’indomani del voto alle politiche di fine febbraio. Tutti gli interventi – numerosi e che si sono succeduti nel corso di un dibattito durato fino all’una di notte – hanno espresso condivisione per la relazione e apprezzamento per l’assunzione di responsabilità da parte di Baruffi, ma hanno anche sottolineato la necessità di avere in campo il proprio intero gruppo dirigente in queste settimane cruciali in vista del voto. Si è dunque convenuto di rinviare a dopo il 25 febbraio la discussione sui problemi interni del Pd, posto che il segretario ha in ogni caso anticipato che a quella data le sue dimissioni saranno irrevocabili. Scartata ogni ipotesi di commissariamento o revisione degli organismi dirigenti, sarà quindi l’attuale segretario a condurre la campagna elettorale: “Ho chiesto, insieme alla segreteria, – spiega Davide Baruffi – un diretto coinvolgimento dei nostri candidati, dei parlamentari uscenti, dei nostri eletti ed amministratori: siamo un gruppo dirigente largo, che dispone di moltissime risorse, a partire dal segretario regionale Stefano Bonaccini”. I punti di forza della campagna elettorale che ora si apre saranno tre. Anzitutto un candidato premier, Pier Luigi Bersani che, unico tra gli altri in campo, può vantare una fortissima legittimazione popolare, venuta degli oltre 3 milioni di partecipanti alle primarie. Il secondo fronte d’attacco sarà costituito proprio dai candidati in lista: nessuno potrà mai dire di loro che sono dei “nominati” perché hanno raccolto, nella sola provincia di Modena, oltre 50mila preferenze. Infine il programma e la credibilità delle proposte del Pd per cambiare il Paese: non sono proposte maturate solo nelle conferenze programmatiche, ma nella battaglia di opposizione fatta al governo Berlusconi prima, e nello sforzo responsabile di sostegno e miglioramento alle scelte del governo Monti nell’ultimo anno. I capisaldi dei contenuti sono chiari: lavoro e impresa, giustizia sociale e moralità, scuola e sanità. Sono quelli del programma nazionale del Pd che in questo territorio assumono un significato particolare. “A Modena – precisa Baruffi – siamo ai vertici per la manifattura e le esportazioni ma, proprio per questo, più esposti di altri. E siamo i primi – grazie a quanto abbiamo costruito nel tempo in questa comunità – ad aver imparato sulla nostra pelle come l’equità sociale si ricostruisca non solo contrastando l’evasione fiscale o facendo pagare meno imposte al lavoro e a chi investe, ma anche tutelando i grandi servizi universali di protezione e promozione sociale come la scuola e la sanità”. “Il terremoto – prosegue il segretario – ha complicato tutto e ha aggiunto emergenza a emergenza. La ricostruzione dell’Emilia sarà una priorità non solo del Pd modenese e regionale, ma del partito nazionale e del prossimo Governo”. Non a caso la Direzione di ieri sera ha approvato due ordini del giorno che riguardano direttamente la Bassa modenese: uno che contiene alcune proposte qualificanti per il cratere in materia di contributi per la ricostruzione e di credito d’imposta per le imprese; l’altro sul no definitivo allo stoccaggio del gas a Rivara.