firma-mediazione-familiareCondividere e gestire le linee di intervento in materia di mediazione familiare, cioè definire congiuntamente le modalità per far fronte a situazioni legate a separazioni e divorzi in presenza di figli, anche in relazione con la magistratura, l’Ordine degli avvocati e altri interlocutori coinvolti nelle dinamiche familiari. E’ l’obiettivo del protocollo d’intesa rinnovato questa mattina, venerdì 25 gennaio, nella sala di Giunta del Palazzo municipale da Comune di Modena, Unione delle terre d’argine, Unione terre di castelli, Unione comuni modenesi area nord e Comune di Formigine a nome dei Comuni del distretto ceramico.

Il protocollo, che avrà una durata di due anni, definisce l’attività del tavolo di concertazione che condivide e stabilisce i programmi d’intervento in materia di mediazione familiare, azioni che assumono così un carattere provinciale; presidia e assicura l’organizzazione e le risorse necessarie alle singole iniziative; realizza attività promozionali. Il tavolo, di cui fa parte un rappresentante per ogni ente e che è coordinato dal Comune di Modena, si riunirà almeno due volte l’anno e ogni volta che sarà ritenuto necessario. Una équipe tecnico-professionale, composta da operatori pubblici e da soggetti convenzionati, si incontrerà una volta al mese per il confronto e la condivisione metodologica degli interventi in relazione alla casistica, al fine di assicurare uniformità d’intervento e sviluppo professionale. Elaborerà inoltre proposte inerenti l’attività di mediazione da sottoporre al tavolo di concertazione. Il Centro per le Famiglie di Modena si occuperà del coordinamento e della segreteria amministrativa.

Ogni ente continuerà a mantenere comunque la propria autonomia rispetto a scelte o iniziative relative al proprio ambito territoriale, ma la partecipazione al tavolo di concertazione consentirà un raccordo tra i singoli Comuni. La partecipazione è eventualmente estesa anche ai soggetti con cui gli enti sono convenzionati per attività inerenti la mediazione.

Nel 2011 in Emilia-Romagna sono stati seguiti 765 casi, 191 nel territorio modenese

Nel 2011 circa un quarto dei 765 interventi di mediazione familiare realizzati nei Centri per le famiglie dell’Emilia-Romagna si sono svolti nella provincia di Modena (191, di cui 87 in città tra coppie seguite e consulenze e informazioni fornite). Inoltre, su 3 mila 321 colloqui effettuati in Regione, 901 sono stati realizzati sul territorio modenese (531 nel capoluogo, in significativa crescita).

Il servizio, rivolto ai genitori impegnati nel processo di separazione o divorzio, è gratuito e viene fornito dai Centri per le famiglie, istituiti con legge regionale nel 1989. In provincia di Modena i Centri per le famiglie attivi sono cinque: nel capoluogo, dove è attivo dal 1998, a Carpi, nelle Terre di castelli, nel distretto ceramico e a Mirandola, per l’area nord.

Il servizio può tradursi in un semplice sostegno o in una consulenza, ma in molti casi porta ad attivare il percorso di mediazione familiare vero e proprio, su richiesta degli interessati, che si articola, in media, in 10-12 incontri di coppia, alla presenza di un mediatore familiare che ha il ruolo di facilitatore della comunicazione riguardo alle necessità dei figli.

In provincia di Modena, la principale ragione di accesso al servizio è la necessità di definire l’accordo di separazione o le difficoltà nel raggiungerlo. Anche i problemi relazionali con i figli sono, però, spesso motivo di richiesta d’aiuto. I temi oggetto di mediazione sono, di solito, la gestione del quotidiano, i bisogni dei bambini, l’affidamento, la scuola, il tempo libero, la relazione con persone significative per la vita dei minori. I genitori coinvolti nella mediazione hanno prevalentemente dai 35 ai 45 anni e accedono al servizio in parte su indicazione dei servizi sociali e psicologici, o su consiglio di avvocati e medici, e in parte autonomamente, venendone a conoscenza tramite i media o il passaparola.

La mediazione familiare si propone di attenuare il conflitto, aiutare i genitori a riorganizzare le relazioni familiari che si modificano in seguito all’evento separativo, a continuare a condividere la responsabilità della crescita dei figli, a raggiungere accordi condivisi che consentano ad entrambi di mantenere continuità nel rapporto e a prevenire le sofferenze dei minori per la conflittualità tra i genitori separati. Al termine del percorso, autonomo rispetto al contesto giudiziario e legale, se i coniugi hanno raggiunto accordi soddisfacenti per entrambi, possono metterli per iscritto e portarli in sede legale, dove verranno poi discussi gli aspetti economici e patrimoniali.

Per informazioni: Centro per le famiglie del Comune di Modena, piazzetta Redecocca 1, tel.059 2033614, centro.famiglie@comune.modena.it; Centro per le famiglie Carpi, tel. 059 649272, alessandra.giovanelli@comune.carpi.mo.it; Servizio di mediazione familiare Unione Comuni modenesi area nord (Mirandola), tel. 0535 29683, marzia.olio@unioneareanord.mo.it; Centro per le Famiglie Comuni di Formigine, Fiorano, Maranello, Sassuolo, Frassinoro, Montefiorino, Palagano, Frignano (Formigine), tel. 059 551931, f.giovanardi@comune.formigine.mo.it; Centro per le famiglie Unione Terre di Castelli (Vignola), tel. 059 769715, centrofamiglie@terredicastelli.mo.it. Nel Comune di Modena è inoltre presente il Centro di Consulenza per le Famiglie, convenzionato con l’Amministrazione, tel. 059 355386, consulfam@ccfmodena.it.