“Domani sarà la festa della donna e nuovamente, come ogni anno e come ogni festività ormai commercializzata, saremo subissati di dichiarazioni e festeggiamenti. Ora mi chiedo: ma di quale festa stiamo parlando? Sono 124 le donne uccise nell’ultimo anno, e la nostra regione vanta il posto sul podio. Dati che ogni anno apprendiamo dal dossier della Casa delle donne di Bologna, in una sintomatica assenza di dati specifici da parte del Viminale.

Proprio ai centri antiviolenza, le amministrazioni dovrebbero riservare i fondi e le attenzioni che durante questa celebrazione si riservano ai festeggiamenti.

Le origini di questa giornata, ovvero l’astrusa speranza di veder rispettata il cosiddetto sesso debole, sono talmente attuali da rendere evidente che non c’è un bel niente da festeggiare, anzi: l’Emilia Romagna dovrebbe essere in lutto. E anche a livello nazionale, abbiamo ben poco di cui essere fieri.

Colgo l’occasione per rivolgere al prossimo Presidente della Repubblica – chiunque si troverà a essere il nuovo inquilino del Colle – di convertire la festa delle donne, in una giornata contro i femminicidi. In America, Obama firma un atto (Violence Against Women Act) che non solo inasprisce le pene per i delitti di genere, ma include tutti i soggetti che possono essere vittima di violenza o abuso dovuto a discriminazione. Noi cosa aspettiamo?”