Gabriele_GiordaniCanoni di locazione in calo per i negozi del centro storico di Reggio Emilia e non s’intravvede ancora un’inversione di tendenza. L’analisi arriva dalla Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) reggiana che nell’intera provincia raggruppa il maggior numero di operatori del settore (una novantina). Gabriele Giordani, del direttivo provinciale Fiaip, traccia una breve storia di quanto accaduto negli ultimi anni: “Se è vero che il valore della locazione di un negozio al dettaglio si ricava dall’ubicazione e dalla sua capacità di attrarre i clienti – spiega Giordani – sicuramente la nostra cara e vecchia Via Emilia Centro rappresenta ancora oggi il miglior magnete commerciale da prendere come riferimento per valutare la flessione dei canoni dall’inizio della crisi. Prendiamo in considerazione la ‘zona calda’, quella delle top location, che va da Via Guidelli a Via Della Volta, che come sappiamo ha il suo valore massimo in piazza del Monte, top location in assoluto. Quanto può valere oggi un negozio in locazione in questa ‘zona calda’ della città? Facciamo un breve passo indietro e prendiamo ad esempio alcune locazioni stipulate negli anni 2006-2007, in piena ‘euforia commerciale’. All’epoca il picco di mercato era raggiunto da alcuni negozi centralissimi e di ‘piccolo taglio’, fino a 50 metri quadri, che venivano locati anche a 900-950 euro al metro quadro l’anno, senza considerare gli eventuali magazzini che si calcolano sempre per circa la metà della superficie; per metrature più grandi, fino a 100 metri quadri, le nuove stipule si aggiravano intorno ai 700-750 euro al metro quadro per arrivare a 600-700 euro al metro quadro l’anno per i locali di oltre 100 metri quadri, tutto questo buonuscite a parte. Tra il 2008 e il 2009 inizia la crisi vera, con la flessione dei consumi e una paralisi pressoché totale; tra proprietà e inquilino iniziano gli accordi per la diminuzione dei canoni in corso, con la speranza di uscire dalla crisi a fine 2010 o, al massimo, nel 2011. E arriviamo al 2013 – continua Giordani – per constatare che i consumi non sono ripartiti, i prezzi dei canoni nemmeno e, anzi, hanno avuto un’ulteriore decrescita. Nelle zone periferiche della città questo calo dei canoni dei negozi è stato altissimo, anche del 50%, e nella ‘zona calda’ della Via Emilia la situazione si può fotografare con alcuni dati: i contratti di locazione arrivano a un massimo di 650 euro al metro quadro l’anno per i negozi fino a 50 metri quadri, e a 550 euro al metro quadro per i negozi fino a 100/120 metri quadri. Nella stessa zona i locali sopra i 100/120 metri quadri vengono trattati attualmente a 500/400 euro al metro quadro l’anno; come si vede le differenze sono notevoli, oltre il 30% in meno rispetto agli anni 2006-2007”.

In Italia conferme a questi dati, insieme a un segnale di tiepido ottimismo, sono arrivate a metà febbraio dall’annuale studio sull’andamento del settore presentato dalla Fiaip nazionale. A livello nazionale la diminuzione registrata nel 2012 per la compravendita dei negozi è del 14,89%; un anno nero, quindi, quello appena trascorso e, come è stato detto, ci sarà un’ulteriore contrazione del mercato nei primi sei mesi del 2013, una timida ripresa è attesa per il secondo semestre dell’anno. A condizione, però, che vi sia una stabilità politica ed economica e che vengano adottate le misure non più procrastinabili per ridare slancio al comparto, a partire dalla riduzione della tassazione sugli immobili. E qui, vien da dire, casca l’asino!