cinghiale2“La Provincia di Bologna, in vista di importanti scadenze dei prossimi mesi tra cui la revisione del piano faunistico e il rinnovo dei consigli direttivi degli ATC, ha deciso di riprendere la gestione diretta dell’attività di controllo del cinghiale affidata agli ATC in via sperimentale negli ultimi anni. Gli obiettivi vengono pienamente confermati e rimangono quelli di ridurre drasticamente l’entità dei danni causati da questa specie alle produzioni agricole, l’esatto opposto di quanto viene paventato dalla Coldiretti. Nel proprio comunicato, infatti, questa associazione confonde la normale attività di caccia con le azioni di controllo, che sono finalizzate a contenere il numero degli animali anche al di fuori dei periodi fissati dal calendario venatorio e nelle zone normalmente vietate alla caccia.

I fatti stanno dimostrando l’opportunità di questa scelta: in pochi giorni la polizia provinciale (peraltro con l’ausilio di coadiutori abilitati appartenenti appunto agli ATC) ha abbattuto 88 cinghiali, la metà degli animali che l’ATC BO3 ha abbattuto nelle sue azioni di controllo faunistico in 12 mesi.

Stupisce – continua l’assessore Montera – il comunicato della Coldiretti a fronte del fatto che, nell’ultimo anno, molte aziende agricole e tutte le loro associazioni avevano espresso insoddisfazione per la presenza eccessiva di ungulati nei territori densamente coltivati.

I dati positivi divulgati dalla Provincia riguardano gli abbattimenti dei cinghiali in caccia, che però non devono far rallentare l’azione di controllo di una specie come il cinghiale che necessita di interventi durante tutto l’anno, in particolare nelle zone agricole, nelle zone protette e nelle aree periurbane, al fine di limitare i danni causati dai selvatici. La funzione di controllo della fauna è di competenza della Provincia che intende esercitarla responsabilmente e con tutti i mezzi a disposizione.

Nessuna scelta quindi di voler escludere gli ATC, con i quali la Provincia intende intensificare la collaborazione per raggiungere densità maggiormente compatibili con le attività economiche e con gli insediamenti abitativi del nostro territorio.

Domani stesso, dati alla mano, incontrerò i vertici di Coldiretti al fine di chiarire l’equivoco sui numeri”.

Prorogata la caccia di selezione a femmine e piccoli di capriolo, daino e cervo.

Peraltro proprio questa mattina la Giunta provinciale ha prorogato sino al 31 marzo il periodo per la caccia di selezione alle femmine e ai piccoli di capriolo, daino e cervo. Il provvedimento straordinario per femmine e piccoli è stato adottato a seguito delle persistenti nevicate dei mesi di gennaio e febbraio e al conseguente divieto di caccia che ha ridotto fortemente i prelievi. I dati di fine febbraio sui capi abbattuti dimostrano infatti che i valori dei prelievi sono nettamente inferiori agli anni passati e tali sia da compromettere gli obiettivi programmati sia da comportare ripercussioni negative sulla struttura delle popolazioni di questi selvatici con rischio di generare squilibri.

“Con questa proroga – commenta l’assessore Montera – vogliamo da un lato garantire il rispetto degli obiettivi previsti dalla pianificazione faunistica, così che un numero sostenibile di animali limiti i danni al nostro territorio. Dall’altro, garantire che la struttura delle popolazioni di daini, cervi e caprioli conservi il giusto equilibrio tra maschi e femmine e esemplari giovani e adulti”.