vigili-fuocoLunedì pomeriggio, nel centro storico di Modena, verso le 17:30, una pattuglia radiomobile, composta da un Appuntato Scelto e da un Carabiniere Scelto della Compagnia Carabinieri di Modena, è intervenuta in un appartamento di un condominio di via Rua Muro, dove si stava sviluppando un incendio domestico per cause accidentali. A dare l’allarme al “112” una condomine, insospettita da uno strano odore di bruciato sentito nelle scale.

Giunti sul posto in pochi attimi ed individuato l’appartamento da cui proveniva l’odore di bruciato, i due Carabinieri del Radiomobile vi hanno acceduto trovando all’interno una ragazza ghanese di 23 anni con un figlio di appena un anno. La giovane madre, con il bambino in braccio, era in pieno stato di panico, incapace di prendere decisioni poiché aveva poco prima scoperto che la sua cucina stava andando in fiamme. Impaurita ed incerta sul da farsi, ne aveva richiuso la porta nell’intento di contenere la propagazione. L’incendio era divampato dai fornelli, sopra ai quali aveva dimenticato una pentola mentre badava al figlio in un’altra camera. Intuito il gravissimo pericolo che si stava prospettando ed in attesa dell’arrivo dei Vigli del Fuoco, i due militari hanno subito evacuato donna e bambino ed esteso l’allarme al condominio, per poi lanciarsi in cucina a chiudere l’erogazione del gas e così evitare l’esplosione dell’impianto. Aperta la porta del locale interessato i due Carabinieri si sono imbattuti in una fittissima cortina di fumo che rendeva l’ambiente poco visibile e l’aria completamente irrespirabile. Incuranti dei rischio e nonostante gli ostacoli rappresentati da fuoco e fiamme che avvolgevano la stanza, i militari vi si sono comunque introdotti, sono riusciti ad individuare e chiudere l’interruttore del gas e, con le cautele del caso, anche ad aprire le finestre per agevolare l’intervento dei Vigili del Fuoco. Sopraggiunti poco dopo, i Vigli del Fuoco hanno provveduto a spegnere le fiamme, dichiarando inagibile il locale cucina dell’appartamento. Il successivo sopralluogo ha per altro riscontrato che quei fornelli a gas erano effettivamente a rischio esplosione, essendo collegati ad un impianto di erogazione precario che non veniva revisionato da 14 anni.

Nel frattempo, benché provati dall’aria tossica inalata per vari minuti, i due militari hanno ripreso il loro regolare servizio di prevenzione dei reati fino a quando, a causa di forti mal di testa e nausea, hanno dovuto ricorrere alle cure mediche presso il locale Policlinico. Sottoposti ad esami urgenti, entrambi sono stati riscontrati affetti da un’intossicazione da monossido di carbonio, per cui si sono resi necessari l’immediato trasporto presso la prima camera iperbarica disponibile nella regione e, considerata la quantità di fumi tossici inalati, anche due giorni di ricovero per delle terapie di ossigenazione artificiale continuative. Oggi pomeriggio sono stati infine dimessi con alcuni giorni di prognosi ritenuti utili alla completa disintossicazione. Grazie alla tempestività e alla risolutezza del loro intervento la giovane madre, il suo bambino e nessun altro civile è rimasto ferito od intossicato.