“Il recupero delle sanzioni – storicamente fermo a un vergognoso 50 per cento – imbarazza Tper. Da febbraio aspettiamo i dati degli ultimi due anni e mezzo. Intanto l’azienda aumenta i costi e abbandona i progetti per contrastare i furbetti. La trasparenza e l’oculatezza non sono certo di casa in via di Saliceto”. Dopo la dura presa di posizione, ieri, sugli aumenti dei biglietti disposto dal “diktat aziendale”, oggi il capogruppo leghista Manes Bernardini torna ad accusare Tper: “Si è arresa ai furbetti, considerati quasi come un costo da contabilizzare insieme a quelli ordinari” contesta. Come fatto negli ultimi anni, anche a febbraio di quest’anno, con un’interrogazione in Comune, il Carroccio ha chiesto i dati sui pagamenti delle multe comminate a bordo dei mezzi. “A distanza di oltre quattro mesi è ancora silenzio. Si ripete l’identico ritornello dell’anno scorso” rimarca Bernardini.

“Gli ultimi dati rivelano che ogni anno l’azienda si lascia indietro circa un milione e mezzo di sanzioni non pagate. Basterebbe investire nella prevenzione e nel recupero crediti per scongiurare gli aumenti. Invece anche il progetto dei tornelli è stato abbandonato. E gli adesivi dal sapore ‘intimidatorio’ a bordo servono meno dell’acqua fresca”.

“La politica perversa dell’azienda è quella di far pagare agli onesti il costo degli evasori. I soci pubblici – Comuni e Regione – non possono tollerare un simile scandalo. Ed è grave che lo abbiano fatto fino ad oggi”.