Cecile-Kyenge-KashetuNel corso della mattinata odierna, personale in servizio presso l’Ufficio Digos della Questura di Modena ha effettuato una perquisizione all’interno dell’appartamento di un cittadino italiano, M.S., nato e residente a Roma, resosi responsabile di alcune minacce espresse nei confronti del ministro per l’integrazione Cecile Kyenge Kashetu.

All’indomani del ferimento dei due appartenenti all’Arma dei Carabinieri nei pressi di Palazzo Chigi, nel giorno del giuramento del Governo presieduto dall’On. Enrico Letta presso il Quirinale, è apparsa una frase sul profilo Facebook del neo ministro che ineriva ad attentare alla vita della predetta personalità, sottolineando che l’uomo che aveva, poco prima, esploso dei colpi in Piazza Colonna all’indirizzo dei due militari avesse “mancato la mira”.

Vista la gravità delle minacce sono immediatamente scattate accurate indagini da parte del personale della Digos, in collaborazione con la Polizia Postale e delle Comunicazioni. L’uomo, una volta identificato, è stato indagato per i reati di incitazione a commettere violenza per motivi razziali e per diffamazione continuata ed aggravata nei confronti del ministro Kyenge.

All’alba di questa mattina, agenti della locale Digos hanno sequestrato due hard disk, un pc portatile ed un telefono cellulare che saranno sottoposti ad accertamenti tecnici eseguiti dalla Polizia Postale, cui spettano di competenza.

Nel frattempo anche la procura di Ravenna ha aperto un fascicolo contro ignoti, questa volta per il lancio di banane fatto venerdì sera a Cervia contro il ministro Kyenge che stava parlando sul palco della festa del Pd. Il reato finora configurato dal Pm titolare del fascicolo è il vilipendio delle istituzioni costituzionali, articolo 290 del codice penale. Un’ipotesi di lavoro formulata per fornire agli inquirenti tutti gli strumenti utili alle verifiche.