termovalorizzatore_3E’ evidente che dopo lo stop al potenziamento del termovalorizzatore di Modena e alla consapevolezza che di fronte all’aumento della raccolta differenziata l’impianto di incenerimento di Modena è sovradimensionato anche rispetto alle esigenze della provincia, il Comune non vuole rinunciare alle entrate economiche che i rifiuti inceneriti generano, pari a più di 8 euro per tonnellata, e quindi apre ancora una volta all’arrivo di migliaia di tonnellate di rifiuti da altre province e gettare sotto forma di polveri sottili nell’ambiente modenese.

Le politiche ambientali propagandate che puntano al calo della produzione, e quindi dell’incenerimento, dei rifiuti indifferenziati e all’aumento della raccolta differenziata vanno letteralmente in fumo.

I numeri parlano chiaro: il business dell’incenerimento dei rifiuti per il Comune di Modena ha significato nel 2009 un introito di un milione e 141 mila euro per 137 mila tonnellate di rifiuti inceneriti, nel 2010 si è arrivati a un milione e 314 mila euro e nel 2011 a un milione e 468 mila euro.

L’aumento dei rifiuti conferiti nell’inceneritore risulta paradossale se confrontato con il costante aumento della raccolta differenziata, che dovrebbe portare sempre meno rifiuti all’inceneritore. Per questo la decisione di accogliere rifiuti da incenerire da altre province rivela ancora una volta tutte le contraddizioni e gli errori portati avanti in questi anni dalle amministrazioni di sinistra sul tema della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti e che noi abbiamo ripetutamente denunciato.

Viene confermato il paradosso politico di una sinistra che ha insistito da un lato per aumentare la potenzialità di incenerimento di rifiuti indifferenziati e dall’altro raccontava che grazie alla raccolta differenziata era sempre meno la percentuale di rifiuti indifferenziati da smaltire a fine ciclo attraverso l’inceneritore e che l’inceneritore avrebbe accolto rifiuti da altre province solo in casi di emergenza, come nel caso Campania.

Tutto rivisto. L’odore dei soldi evidentemente riesce a rendere profumato anche quello dei veleni che usciranno dall’inceneritore attraverso l’incenerimento di rifiuti provenienti da chissà dove.

Un cambio di rotta non solo dannoso per il già inquinato ambiente modenese ma che dimostra una totale e preoccupante indeterminazione sul piano politico e della governance di un settore così delicato ed importante come quello della gestione dei rifiuti.

 

(Dante Mazzi, capogruppo PdL in Consiglio provinciale di Modena)