Medicina-Chirurgia-Policlinico“Risultati soddisfacenti che dimostrano che la qualità dei nostri ospedali e più in generale della rete è più che buona sul piano nazionale. Il merito va a tutti i nostri collaboratori, medici, infermieri, tecnici e amministrativi, a maggior ragione se si considera che i risultati si riferiscono al 2012, anno che purtroppo ricorderemo per le drammatiche conseguenze del terremoto”. Questo è il commento dei due direttori generali delle Aziende Sanitarie modenesi, Usl e Policlinico, Mariella Martini e Licia Petropulacos rispetto ai dati contenuti, pubblicati nei giorni scorsi, all’interno del Programma Nazionale Esiti un sistema di indicatori elaborati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, in collaborazione con le Regioni, che misurano alcuni aspetti dell’assistenza sanitaria in Italia, con particolare attenzione agli esiti, vale a dire l’evoluzione clinica degli interventi assistenziali. “Naturalmente dovremo continuare a lavorare per migliorare ancora e realizzare quegli interventi, in molti casi già attivati, che porteranno all’organizzazione di diverse aree per intensità di cura.”

Analizzando a livello provinciale (sul piano statistico la valutazione per singole realtà è meno precisa) i dati principali del Programma Nazionale Esiti, suddividendoli per area, emergono, diversi aspetti interessanti.

 

Malattie neurologiche e respiratorie

I due indicatori sull’ictus sono decisamente positivi. In particolare i decessi nel primo mese a Modena sono più bassi quasi della metà: 7,36 decessi su 100 casi di ictus ricoverati, mentre in Italia sono stati 12,06 su 100: quasi 5 decessi in meno ogni 100 pazienti ricoverati. Molto simile il dato per la più importante malattia respiratoria cronica, la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO): 5,65 decessi su 100 nel primo mese a partire dal ricovero per i modenesi contro 8,79 su 100 di media nazionale.

 

Ostetricia

L’indicatore più utilizzato in questa area è la percentuale di parti cesarei, che misura uno degli obiettivi ritenuti a livello mondiale più importanti di buona cura per donna gravida e nascituro, ovvero il ricorso massimo possibile al parto per via naturale. Il dato di Modena è molto migliore della media nazionale. Infatti soltanto 17,90 su 100 parti di donne modenesi sono fatti con parto cesareo primario, mentre per il resto d’Italia il ricorso al cesareo primario avviene in 26,27 parti su 100. Ciò significa circa 8 cesarei in meno ogni 100 parti.

 

Malattie cardiache

Relativamente alle patologie cardiache il quadro è particolarmente complesso visto l’elevato numero di indicatori elaborati. L’elemento più rilevante è quello relativo alla mortalità nel primo mese dopo un infarto, che, nella nostra provincia, è di 7,22 decessi su 100 infarti, contro una media nazionale di 9,98 su 100. Sia l’ospedale di Baggiovara che il Policlinico, a tal proposito, si collocano fra le 20 migliori strutture d’Italia per l’indice di mortalità a 30 giorni dopo Angioplastica precoce. La percentuale di angioplastiche precoci, cioè eseguite entro 48 ore dall’infarto, risulta in provincia poco inferiore alla media nazionale (31,2% contro il 36,7% nazionale). Il positivo quadro provinciale che emerge, con altre strutture nella top 20 per specifici indicatori, merita sicuramente un approfondimento che metta in luce ulteriori margini di miglioramento dei percorsi e della rilevazione dei dati in un ambito tanto importante. Sempre in ambito cardiovascolare va segnalato il dato della chirurgia vascolare dell’ospedale di Baggiovara che, per l’indice di mortalità a 30 giorni dopo riparazione di aneurisma dell’aorta, porta l’ospedale fra i migliori 20 d’Italia.

 

Ortopedia

Le linee guida internazionali raccomandano di operare entro 48 ore i pazienti con frattura del femore. Per i modenesi ciò si è verificato nel 2012 40 volte ogni 100 fratture. Questo dato, pur pienamente in linea con il resto d’Italia, non viene considerato dalle Azienda sanitarie modenesi soddisfacente, tanto che sono stati programmati per l’anno in corso degli interventi migliorativi soprattutto di tipo organizzativo, interventi i cui risultati sono già valutabili; al Policlinico, ad esempio, il dato è passato dal 28.7% del primo semestre 2012 al 64.5% del primo semestre 2013. Va infine aggiunto che il dato di mortalità nel primo mese dopo la frattura di femore sia significativamente più basso rispetto alla media nazionale: 4,57 decessi ogni 100 fratture rispetto a 6,02 su 100. Per quanto riguarda gli ospedali dell’Azienda USL di Modena c’è un complessivo miglioramento, in particolare il risultato meno soddisfacente registrato lo scorso anno, 38,4%, è migliorato fino al 41,5% del 1° semestre 2013, mentre il miglior valore registrato, 49,8 % è salito nel primo semestre 2013 al 72,2 %.

 

Chirurgia

Otto indicatori studiano in modo molto approfondito gli interventi sulla colecisti. Il dato più importante, che riguarda le complicazioni nel primo mese dopo l’intervento, vede Modena in linea con il resto d’Italia (2,51 complicanze ogni 100 interventi). Il 96,23 per cento delle colecistectomie viene fatto con la tecnica migliore e più moderna, ovvero per via laparoscopica; questo dato è significativamente migliore rispetto a quello nazionale del 92,22 per cento. In particolare l’ospedale di Baggiovara si colloca, per questo indicatore e per i reinterventi entro 30 giorni da una colecistectomia fra i 20 ospedali migliori d’Italia.

La chirurgia dei tumori trova ampio spazio nel Programma PNE, e si concentra in parte sull’utilizzo delle tecniche moderne di laparoscopia per i tumori del colon e del retto (e qui Modena si colloca sul 50,39 per cento, quasi il doppio del resto d’Italia), ma soprattutto sui decessi nel primo mese dall’intervento su polmone, stomaco, colon e retto. Il dato della nostra provincia non si discosta dalla media nazionale per nessuna delle quattro sedi di intervento, mentre va segnalato che il Policlinico si colloca fra i migliori 20 ospedali d’Italia per il dato relativo al tumore del polmone.

 

Il Programma Nazionale Esiti (PNE), di cosa si tratta

È un sistema di indicatori elaborati dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (AGENAS), in collaborazione con le Regioni, che misurano alcuni aspetti dell’assistenza sanitaria in Italia, con particolare attenzione agli esiti (ad esempio, mortalità o re-ricoveri dopo interventi chirurgici), ai processi di cura (ad esempio, tempestività delle cure in alcune emergenze), e ai volumi di attività (ad esempio, quanti interventi di un certo tipo eseguono gli ospedali italiani)