La manifattura è in rapida evoluzione. Tecnologia informatica e crisi economica stanno preparando il mondo a una svolta epocale. Le fabbriche del ventunesimo secolo dovranno fare sempre di più i conti con “big data” e robotizzazione.

Questo scenario evolutivo, non più e non solo una semplice suggestione confinata all’accademia, sarà affrontato da Confindustria Modena attraverso un convegno organizzato in collaborazione con Crit Research. L’appuntamento a “La quarta rivoluzione industriale. Lo scenario evolutivo del manifatturiero italiano” è fissato per mercoledì 14 maggio, alle ore 14.30 presso l’auditorium Fini.

L’incontro ha lo scopo di approfondire e comprendere i modelli di base di questa nuova rivoluzione industriale. Anche attraverso le testimonianze di alcune eccellenti realtà italiane che hanno già iniziato un percorso di trasformazione.

Ad aprire i lavori saranno il presidente di Confindustria Modena Pietro Ferrari e il presidente di Crit Federico Corradini. Si succederanno poi le testimonianze aziendali con gli interventi di Emanuele Carpanzano, presidente del Consorzio Synesis, Cristina Cristalli, direttore del settore Ricerca nel Gruppo Loccioni, Gianluigi Viscardi, presidente di Cosberg, e infine di Stefano Ierace, responsabile operativo del Consorzio Intellimech.

«La fabbrica del futuro», argomenta Federico Corradini, «dovrà gestire e analizzare una grossa quantità di dati e informazioni, dovrà realizzare prodotti senza scarti e senza sprechi di energia, e dovrà diventare sempre più autonoma e adattabile al fine di ottimizzare il proprio processo produttivo. In questo senso, si può parlare di una “quarta rivoluzione industriale”, che farà seguito alla prima (macchina a vapore), alla seconda (produzione di massa) e alla terza (digitalizzazione), introducendo capacità di adattamento, efficienza ed ergonomia potenziate dalla pervasività dei sistemi cyber-physichal».