Smaltimento dei rifiuti agricoli: riparte l’accordo di programma che ha come obiettivo il loro corretto recupero e smaltimento. L’intesa, verrà formalizzata tra alcuni giorni tra Provincia di Modena, Organizzazioni professionali agricole, Consorzio fitosanitario di Modena, Centrali cooperative, Consorzio Agrario, Hera, Aimag e Geovest.
“Siamo soddisfatti dell’intesa raggiunta –commenta Agrinsieme Modena – dopo che per alcuni anni abbiamo convissuto con l’incertezza normativa che voleva equiparare le imprese agricole con le grandi industrie. Questo accordo, inoltre, ci consente di rispettare appieno le disposizioni comunitarie sulla cosiddetta condizionalità, ovvero quell’insieme di normative che impongono agli agricoltori il rispetto dell’ambiente”.
Il precedente accordo (decaduto a seguito di modifiche normative) aveva regolato la materia per oltre 15 anni semplificando la burocrazia e la complessa normativa del settore, permettendo così che grandi quantità dei rifiuti prodotti dall’attività agricola venissero correttamente smaltiti e inviati al riutilizzo o alla eliminazione, preservando così l’ambiente. “Con la modifica della legge, tuttavia, per oltre due anni le aziende agricole sono state in balia di norme incomprensibili che hanno generato adempimenti burocratici e costi nati più per regolamentare i rifiuti prodotti da altri settori (come quello industriale) – sostiene Cristiano Fini coordinatore di Agrinsieme Modena – e che invece il settore agricolo subiva”. Col nuovo accordo sarà possibile smaltire praticamente tutti i tipi di rifiuti: oli per motori e ingranaggi, filtri olio, batterie contenitori di fitofarmaci, anche non bonificati, sacchi di fertilizzanti, tubi fluorescenti, tutti gli imballaggi di carta e cartone, teli plastici di pacciamatura, imballi per rotoballe, imballi di plastica e vetro contenitori di medicinali veterinari, teli antigrandine e altri ancora.
“Il produttore dovrà aderire all’accordo di programma e conservare nel modo dovuto i rifiuti che si genereranno dall’attività poi, senza particolari adempimenti burocratici, potrà chiamare il gestore dei rifiuti territorialmente competente ( Hera, Aimag, Geovest) che procederà a ritirare i rifiuti direttamente al domicilio dell’ agricoltore.
Oppure i soci di cooperative agricole (cantina, caseificio, ecc.) o del Consorzio Agrario – spiega ancora Fini – potranno recarsi presso una delle sedi da questi indicate e consegnare alla propria cooperativa, che funge da centro di raccolta – il rifiuto prodotto. Sarà la cooperativa che procederà allo smaltimento coi gestori dei rifiuti e agli adempimenti burocratici e amministrativi”.
Una terza possibilità, ancora però da confermare e sulla quale si sta lavorando, è quella di permettere al produttore di recarsi direttamente a consegnare il rifiuto al gestore pubblico, senza doversi iscrivere all’albo trasportatori come invece prevede la legge per chi non aderisce ad accordi di programma.
Con questa intesa non si dovrà sottostare agli obblighi di denuncia Mud (Modello unico di dichiarazione ambientale) ed al sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, il cosiddetto Sistri
“Il produttore agricolo dovrà sostenere sicuramente un costo più elevato rispetto a quello previsto dal precedente accordo – precisa Fini – ma sicuramente di gran lunga più basso rispetto ai oneri che dovrebbe sostenere smaltendo i rifiuti con il sistema ‘normale’ previsto dalla legge, cioè senza aderire all’accordo di programma”.
Il costo sarà solo quello della raccolta perché quello dello smaltimento sarà completamente a carico del Consorzio Fitosanitario di Modena che sarà il “regista” di tutta l’operazione.
Il Consorzio Fitosanitario prevede inoltre anche un contributo all’abbattimento dei costi sostenuti dal produttore agricolo e tale contributo sarà proporzionale alla quantità dei rifiuti prodotta e smaltita attraverso l’accordo di programma.